Attraverso una serie di rischiose bravate vissute nel pericoloso sottobosco criminale galattico, Han Solo incontrerà Chewbacca, il suo futuro copilota, e Lando Calrissian, noto giocatore d'azzardo, in un viaggio che definirà il corso di uno dei più improbabili eroi della saga Star Wars.
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La riesumazione dell'universo di Star Wars degli anni 2010 passa dal tentativo di modernizzare lo stile, decisamente vintage, della saga originale senza creare stravolgimenti negli aspetti più riconoscibili dal pubblico affezionato. Un tentativo difficile e rischioso, ma centrato in pieno da Ron Howard che con SOLO: A STAR WARS STORY da sfoggio di tutte le sue capacità direttive ed esecutive valorizzando l'alto livello creativo e stilistico del design a disposizione, rendendo magnetica l'esposizione visiva di nuovi interi ecosistemi con qualità tecnica ed estetica e infine iniettando d'adrenalina non solo le singole scene d'azione ma anche la globalità del film, schizzante dal western allo spy thriller in questa sfilata di elementi fantascientifici sgargianti e personaggi veramente incisivi. La capacità del regista di ricercare le voglie dello spettatore e coglierle cavalcando le mode è sempre stata un'arma di guadagno e quasi mai di produzione artistica per lui, ma ha il merito di aver realizzato il migliore, fino ad ora, dei film di questa antologia.