Antoine Doinel è un ragazzo solo, indesiderato e incompreso. Per ribellarsi, marina la scuola e commette dei piccoli furti. Quando, con l'amico René sottrae una macchina da scrivere per pagarsi una gita al mare viene arrestato e mandato in un riformatorio.
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Ottimo. Truffaut mostra il peggio degli anni ’50 senza tanti fronzoli (le sigarette, lo stress generale, la superficialità, ecc), per di più con un ragazzino come protagonista (il sensazionale, formidabile Léaud; il mezzo voto in più è esclusivamente per lui), e la cosa non era tanto facile, siccome quel periodo è definito il simbolo del benessere e dell’ottimismo… mi veniva da dire: mica tanto… “I 400 colpi” è un film valido ancora oggi, non ha perso il suo fascino e lascia dentro tanta tristezza ma anche tanta speranza. Bellissima la colonna sonora. I genitori di Antoine sono a dir poco ambigui! Invece il ragazzino è amabile, un piccolo grande personaggio, che raggiunge l’apice sbalorditivo durante le confessioni dalla psicoanalista.