Mentre il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.
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George Miller a quasi ottant'anni rimette le mani sulla saga che lo ha reso noto al pubblico, regalandoci un'altra pellicola che è ancora una volta una delizia per gli occhi, non perdendo la genialità artistica che ha contraddistinto tutti i capitoli del franchise, in particolare lo splendido "Fury Road". La figura di "Mad Max" era già stata quasi messa in disparte nel precedente film dal personaggio di "Furiosa", Anya Taylor-Joy non è la Theron ma riesce in parte a non farla rimpiangere ed il prequel racconta la sua adolescenza e le sue disavventure che l'hanno portata al cospetto di "Immortan Joe" e la sua famiglia. I personaggi sono gli stessi in linea di massima a parte il nuovo villain "Dementus" interpretato in maniera sarcastica e convincente da Chris Hemsworth ed il partner dell'eroina "Praetorian Jack" alias Tom Burke. La trama è pressochè invariata con inseguimenti all'autocisterna in un tripudio di pazzi personaggi che volano, saltano con le moto, lanciano lance esplosive e muoiono nei modi più disparati. La biga trainata dalle moto del sadico "Dementus" è geniale. La fotografia e gli scenari naturali sono sempre il fiore all'occhiello delle produzioni dedicate alla "Mad Max Saga" che caratterizzano lo stile inconfondibile di Miller. Un prequel che diverte e convince, un mezzo gradino sotto "Mad Max: Fury Road". Speriamo a questo punto in un sequel.