Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
il cinema di Fellini è basato sui suoi (SINCERI) ricordi: abbiamo avuto Otto e Mezzo il suo capolavoro assoluto che parla di lui autobiograficamente nell'età adulta, ora si ha Amarcord che parla di lui nell'età adolescenziale. sono due film diversi in primis per la fotografia, uno a colori per sottolineare la vivacità colorata di quel periodo in assoluto il più amato da Fellini, l'altro in bellissimo bianco e nero in un grigiore di un'esistenza complessa e più artificiosa, quindi meno vera. il suo puntuale realismo impone una spettacolare ricostruzione storica dell'Italietta riminese ai tempi fascisti in cui a dominare era il Duce, la Chiesa, la Scuola e la Famiglia: tutt' e quattro sono fiocamente e leggermente biasimate, ma quanto basta perchè sembra quasi che Fellini si ricordi piacevolmente queste cose e non stia lì tanto per far voce grossa e a vendicarsi dei torti subiti, ma semplicemente a raccontare (magari non troppo fedelmente :-) ) la sua giovinezza armato di una sublime colonna sonora del maestro Rota, di attori simpatici e calati, di una città normale, ma nelle sue mani magica e del suo estro poetico naturaleggiante verghiano già visto in "La Strada". è divertentissimo e le gag sono entrate nella storia: il vecchio che si perde nella nebbia, Ciccio Ingrassia sull'albero, il litigio in famiglia degno di Eduardo De Filippo, l'ora di greco a scuola e l'olio di Ricino al padre sono semplicemente irresistibili. sicuramente uno dei film più belli della storia del cinema, come d'altronde quasi tutto Fellini.