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Una bella fotografia, una buona colonna sonora - per quanto non particolarmente memorabile - non bastano assolutamente a nobilitare questo prodottino schifosamente markettaro nella sua rivoltante autocompiacente violenza. Scie di sangue, frustate, segni nella pelle e nella carne, rallenty per enfatizzare i momenti di dolore (che mi son sembrati assolutamente ridondanti e inutili, proprio per questo patetici): ma dove sarebbe l'arte cinematografica in tutto questo? Io personalmente ci ho visto solo un furbastro tentativo per scandalizzare e parlare di sè - obbiettivo purtroppo raggiunto, ricordo i dibattiti alla sua uscita, non si parlava d'altro). Tutto insomma assolutamente volgare e gratuito.
E poi anche la storia in sé, bah; dopo anni e anni di messe e catechismi da buon bambino ingenuo francamente lo svolgimento e personaggi non mi hanno detto più nulla, ma neanche perché non sia diretto male, intendiamoci: Gibson segue fedelmente lo svolgimento della storia e calca dove più ce n'è bisogno per enfatizzare le reazioni dei personaggi. Ma proprio questo suo stile di narrare, piatto e pomposo, m'è parso senza guizzi, assolutamente niente di speciale. Ergo: contenutisticamente il nulla, o perlomeno, niente di più che già si sappia (fatta eccezion due cosine che riporto in spoiler).
Cosa mi rimane insomma, dopo la visione? Gusto del macabro e dello splatter, che ha rappresentato appunto un'abile mossa di marketing. Artisticamente nullo.
Prima cosa: qualche frammento di dialogo tra Pilato e Claudia, riguardo l'impossibilità di esporsi causa rischio di rivolte in entrambi i casi; non ricordo francamente se è presente nei testi biblici, ma m'è parsa una buona contestualizzazione del personaggio di Ponzio.
Secondo: la rappresentazione di Barabba, sporco e viscido; in quei pochi secondi di scena riesce a colpire, un grottesco usato bene, a differenza dei bimbi demoni, francamente kitcsh.