Mabel, sposata all'italoamericano Nick, con tre figli, sente crescere il conflitto con la realtà che la circonda soprattutto nei rapporti con il marito il cui lavoro lo tiene spesso lontano da casa e che gli impone ritmi tali da renderlo a sua volta spesso nervoso e intrattabile. Dopo l'ennesimo litigio, Mabel subisce un crollo nervoso in seguito al quale deve trascorrere un periodo in clinica.
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Realismo allo stato puro, senza compromessi e senza riconciliazioni accomodanti. Cassavetes dipinge in maniera intelligente e sensibile un ritratto lucido ed estremamente toccante della fragilità di una donna della middle class americana, educata a vivere per la famiglia: schiava di essa. Mabel come Travis di Taxi Driver, portabandiera del male oscuro del singolo individuo nella società moderna: un film che viaggia a vele spiegate fra la tenerezza di alcuni momenti e l'estrema ferocia emotiva di altri. Bravissimo Peter Falk, anche se la monumentalità della performance della Rowlands (meritatissimo Golden Globe) lo mette un pochino in ombra. Da riscoprire assolutamente.