tron: ares (2025)

Questo terzo capitolo di "Tron" è uno sfoggio di effetti speciali fini a sé stessi. Certo, visivamente è bellissimo e le musiche dei Nine Inch Nails sono pazzesche (c'è da rimanere quasi storditi di fronte a questo turbinio ipnotico di luci e suoni), ma a lungo andare, senza una storia valida a sorreggere il tutto, si perde interesse. Pure il tema delle IA non porta sviluppi interessanti e anche l'incarnazione Ares (con il volto di Jared Leto) non ha carisma. Non va meglio ad Evan Peters che si ritrova ad interpretare un villain ultra stereotipato (fortunatamente Athena è un "cattivo" decisamente migliore) mentre Greta Lee per me è una bravissima attrice e meriterebbe ruoli in film di altro spessore.
Comunque è un film che si fa guardare tranquillamente: rimane un piacere per gli occhi e udito e il ritmo è sempre altissimo.

Ritorna il viaggio psichedelico targato Disney-Tron, stavolta senza l'originalità o il fascino dei precedenti capitoli. L'estetica ed il comparto tecnico rimangono sempre il picco di questa saga: tra luci al neon, grafiche e coreografie pazzesche e comparto sonoro/musicale eccezionali, anche stavolta non si sgarra, ma la sceneggiatura e la trama, credo siano il punto più basso dei tre.

A momenti pare ci si dimentichi del punto prevalente della storia, passando tra inseguimenti infiniti, botte da orbi ed effetti buttati in mezzo, per dare giusto un'idea che l'estetica storica del franchise esista ancora. Poi per carità, è la cosa più spettacolare del film, ma non basta per rendere lo spettacolo completo. I personaggi vengono messi in mezzo al marasma frettoloso, risultando mediocri e già visti, con un inutile cameo di Bridges/Flynn, che questa volta ha una parte più che superficiale nella trama. Il resto è gettato tutto nel più becero fan service, come Hollywood insegna oggi giorno.

Parentesi aggravante poi per Jared Letho: continuo a trovarlo fuori posto, attore mono-espressivo che nulla aggiunge ai già mille volti simili dell'industria

Un action appena accettabile ma subito dimenticato, mediocre in tutto, in un turbinio di luci senza senso.