Un racconto gotico sull'ossessione tra una giovane donna perseguitata nella Germania del 19esimo secolo e l'antico vampiro della Transylvania che la perseguita, portando con sč orrore inaudito.
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Indubbiamente il progetto della vita di Eggers, non inteso come culmine creativo ma come soggetto che lo accompagna sin dai suoi primissimi episodi teatrali. All'interno del film si possono trovare tutta la vasta gamma di caratteristiche tipiche del regista, ma anche un po' cose prese (per non dire ispirazioni) dai lavori di: Coppola, Friedkin, Stoker, Herzog, Mario Bava, Merhige e senza dubbio Murnau. Da un certo punto d'analisi (ironico) mi verrebbe da chiamarlo "Il canto di Natale di Robert Eggers" vista l'ambientazione voluta sicuramente dai produttori dell'Universal per l'uscita al cinema, ma tolte determinate cose che rendono la pellicola "un lavoro su commissione privilegiato" il resto è tutto del regista. Grande evocatività delle immagini, certi panorami selvaggi richiamano alle pitture del Caspar David Friedrich, come anche il resto del team creativo (costumi, scenografia, effetti speciali, trucchi). Gran bel cast, in cui brillano le prove attoriali di: una Lily-Rose Depp al suo battesimo di fuoco nel cinema che conta (ipnotica quanto affascinante nel suo essere atavicamente una succube/martire), Bill Skarsgård totalmente trasformato nel conte Orlock quanto irriconoscibile nel trucco, Nicholas Hoult sempre adatto a ruoli del genere e così via anche nel contorno di personaggi intepretati da Emma Ciorin, Willem Dafoe (Van Helsing a questo giro), Aaron Taylor-Johnson, Simon McBurney e Ralph Ineson. Per quanto mi riguarda è un film che rispettato tutte le mie aspettative, Eggers ha trattato il tema in modo classico ma con spunti originali in quella che è da sempre la storia del bene contro il male per eccellenza.