la ragazza del mare (2024)

Buon film che non scende nel retorico del dramma pseudo femminista di una malata emancipata e che non annoia pur trattando uno sport che al di là degli imprevisti acquatici non può offrire granchè .

Battaglia improba: sai in anticipo quanto sarà manipolativa la disneyficazione e bruckenheimerificazione della vera storia di Gertrude Ederle, e i timori verranno confermati dai siti di fact-checking. Sai che solo loro s'azzarderanno a proporre antidistopie completamente infondate, delle "win-win situation(s)" del tutto inverosimili secondo le conoscenze attuali della teoria dei giochi. "Nyad" (2023) non aveva quest'efficacia, "All Is Lost" (2013) lasciava il finale aperto, ma le astuzie vecchie quanto Capra funzionano ancora. Ciò che in un primo momento può sembrare un'ode all'emancipazione e solidarietà femminili muta sotto gl'occhi nel racconto d'una vittoria contr'ogni ostacolo tramite una contagiosa, virale, ecumenica partecipazione. Combatterai per trattenerti trattenendo le lacrime liberatorie, te ne vergognerai e cercherai di strafregartene. Buona fortuna.