Nel tentativo di lasciarsi alle spalle le loro vite tormentate, due fratelli gemelli (Jordan) ritornano nella loro città natale per ricominciare da capo, ma si ritrovano nel mezzo di un evento terrificante.
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Anche il Diavolo era in sala, e stava dalla parte dei bianchi.
La metà del tempo l'ho passata a chiedermi se i due fratelli fossero interpretati dallo stesso attore Micheal B. Jordan. A salvarci c'erano i cappelli, uno rosso e uno blu. Malgrado le mie distrazioni il film possiede una prima parte scremabile, anche se a dirla tutta, pone delle ottime basi per personaggi e storia. Ci immerge totalmente in quegli anni e in quell'ambiente realistico lasciando delle ancore di tamarraggine quali sono i due fratelli. Ad un certo punto la festa inizia, ed insieme il film. Alcune sequenze con la musica sono davvero splendide; nella loro rappresentazione, nelle canzoni e nel loro significato. Anche la selezione degli attori è azzeccata, soprattutto Annie, è un'icona solo a vederla della cultura afroamericana, nella sensualità, nelle forme e anche nelle credenze, una scelta audace che da al film più forza,
anche nella sua morte. C'è il giovane cantante, mosso dalla passione e bersaglio fondamentale dei vampiri che rubano non solo il corpo, ma l'anima e la cultura. Il rimando di questa notte rinchiusi nel bar a "Dal tramonto all'alba" è lampante. Lo spettatore qui può divertirsi nelle sue interpretazioni, a partire di chi siano i peccatori, a questa battaglia, in cui vi s'insinua anche la cultura del kkk, l'irlandese, "la musica del diavolo" e infine di coloro che accettano soldi per svolgere le mansioni, si perchè in questo film denaro, fede e passione hanno un ruolo anch'essi. Inoltre mi son piaciute le scene in auto, avvolte in un mondo quasi aureo, decisamente cotonate da colori celesti e bianchi, quasi fossero delle essenze di purezza
Certo, alla regia non c'è Peele, e la tamarraggine è sparsa un po' qua e là, ma rimane un mix ben calibrato, non mescolato.