Sfuggita all'inseguimento di due killer, la bella Grace arriva nella sperduta cittadina di Dogville. Grazie all'aiuto di Tom, portavoce della comunità, Grace riesce ad ottenere protezione a patto che sia disposta a lavorare per la comunità. Ma quando si viene a sapere che la donna è una grossa ricercata, gli abitanti di Dogville avanzano nei confronti di Grace sempre maggiori pretese. Ma Grace nasconde un segreto che farà pentire tutta Dogville di aver mostrato i denti contro di lei...
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se si sa quello che ci si aspetta è meglio: ovvero dialoghi interminabili, scenografia minimalista, niente musica...i temi trattati a mio avviso sono molto interessanti, mettono in scena il dibattito sui meccanismi che regolano una piccoltà comunità, dove il pregiudizio, gli stereotipi, la paura dell'estraneo una volta legittimati dai membri conducono alla giustificazione di atti di violenza inauditi...e vengono messi in scena senza evoluzioni e percorsi intersecati, ma con semplicità e chiarezza. Il finale è piuttosto emblematico: la comprensione verso gli stolti come atto di presunzione, manifestazione della superbia. Non so se il regista sia d'accordo o meno con questo punto di vista, fatto sta che lo sterminio è la soluzione proposta per ovviare al problema di dogville, quasi fosse un cancro da esportare dalla faccia della Terra. Nessuno ha spiegato a von trier che il conformismo è frutto del contesto sociale in cui un individuo si trova a crescere? E che la capacità di vedere le cose sotto diversi punti di vista non esisterebbe se non vi fossero i diversi punti di vista??? Anche i peggiori ovviamente. Non so cosa pensi il regista, ma il film è decisamente bello secondo me.