Il film segue la storia di due cugini Giulia (25) (Emanuela Annini) e Piero (25) (Alessandro Tiberi). Sono cresciuti insieme e si considerano in realtà più come fratelli. Lei è un po’ goffa, naif, e golosissima di dolci. Sogna di fare la detective da quando era piccola, ma non ha mai avuto il coraggio di farlo veramente. Lui, preciso e un po’ cinico, lavora nella ferramenta del padre...
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L'idea non è male nel fare condurre un'indagine poliziesca da un gruppo di attori disabili, che peraltro se la cavano piuttosto bene. Il guaio del film che fin da subito prende una piega fin troppo buonista, da serata fiction su Raiuno. Diciamo che si èandati sul sicuro, facendo un prodotto che della carineria fa la sua bandiera. Per questo è un film che può piacere. Non al sottoscritto.
Commedia investigativa interpretata da giovani attori con lievi problemi cognitivi, affiancati da volti noti del cinema italiano, diretti bene da Giorgio Romano che, pur senza trattare il tema della disabilità, mette in piedi una pellicola semplice e gradevole, dal forte impegno sociale. Non c'è grande originalità da evidenziare ma la storia raccontata procede in modo lineare e senza tempi morti, meritandosi la sufficienza.