confucius (2010)

Troppe lungaggini inutili che non approfondiscono degnamente la figura del grande filosofo cinese, effetti grafici palesemente finti nelle lunghe scene belliche e personaggi che non contribuiscono in modo significativo alla vita del protagonista sono gli elementi di disturbo in questo epico lavoro di Mei Hu, che con grande spiegamento di uomini tenta di imbastire una storia affascinante e veritiera intorno ai 73 anni di vita di Confucio.
Non è un film riuscitissimo in tutto ma credo che possa meritare la sufficienza grazie al volenteroso Chow Yun-Fat.

Nel sedicesimo secolo A.C., l' antica dinastia Zhou era pericolante. A corte i signori feudati progettavano e litigavano su ciò che rimaneva dell' impero con la speranza di riunirlo sotto un' unica bandiera. Era un periodo di forza, splendore e gloria per la Cina, era il cosidetto periodo della primavera e dell' autunno. Confucio, nacque in una delle aristocrazie in declino, nello stato di Lu. Guardava angosciato il mondo caotico attorno a lui, sperando di poter cambiare il disastroso corso storico del periodo della primavera e dell' autuno e degli stati confinanti. Il film narra la storia del pensatore, dal suo esilio fino al ritorno in patria. Appassionante e spettacolare, si mostra ben realizzato e denso di contenuti in cui ogni singolo fotogramma è un' opera d' arte! Ottimo il cast, con Chow Yun-Fat nel ruolo di Confucio, e la regia non è da meno. La fotografia e gli effetti visivi di Peter Pau e Andy Chen sono splendidi e suggestivi attenti a un raffinato senso estetico, tipico dei film di Zhang Yimou, che rende più piacevole il tutto, bellissima la scena finale. Ottima simbiosi di filosofia e spettacolarità

Un profano acquisirà ben poche informazioni illuminanti seguendo questo lavoro della regista Hu Mei e dedicato a Confucio,uno dei più noti pensatori e filosofi di tutti i tempi e vero punto di riferimento per lo sviluppo di molte culture orientali.
Il ritratto proposto è molto superficiale e poco legato a ciò che ci ha tramandato,a parte qualche aforisma e l'ostentazione di un'arguzia dai modi pacati non si evince molto altro della grandezza di quest'uomo.
Chow Yun-Fat nonostante un'inguardabile barba posticcia fa il suo e non dispiace,non si può dire lo stesso degli effetti speciali digitali,non all'altezza di una produzione così sfarzosa.
L'entrata in politica è il punto di partenza della pellicola, quindi con un personaggio già maturo,rispettato e soprattutto prediletto dal re di Lu che lo spinge a scalare le gerarchie di palazzo suscitando inevitabili invidie che causeranno un sofferto esilio.La prima parte è contrassegnata dalla saggezza di Confucio e sicuramente si gradisce senza gravosi sforzi, poi si scade in un'essenziale biografia di un povero vecchio allontanato dalla patria e costretto a girovagare per i vari regni allora radicati sul territorio cinese.In questo caso si perde ogni riferimento riguardo la complessità dell'uomo e l'importanza di ciò che riuscì a diffondere,il film diventa un frammentario resoconto privo di mordente,incapace di conservare un ritmo passabile e diluito in inutili verbosità o in episodi marginali e inspiegabilmente anteposti ad altri ben più rilevanti.
La fastidiosa approssimazione è probabilmente causata dal fatto che trattasi di un'opera realizzata su commissione per contrastare l'uscita del troppo "occidentale" "Avatar";o almeno così si vocifera e alla fine comunque la sostanza non cambia,la pellicola è mediocre.

Biografico e storico, come tutti questo genere di film è interessante e fa conoscere la vita di un personaggio notevole.
Detto questo la realizzazione non è a parere mio sufficiente, gli effetti speciali poveri ed è piuttosto confuso.
Arriva ad una piena sufficienza ma niente di più.
Consigliato solo a chi vuole conoscere la storia di Confucio.