In un'America sull'orlo del collasso, attraverso terre desolate e città distrutte dall’esplosione di una guerra civile, un gruppo di reporter intraprende un viaggio in condizioni estreme, mettendo a rischio le proprie vite per raccontare la verità.
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Mi ha convinto, mi aspettavo tutt'altra roba sono sincero, ma alla fine la valutazione è positiva. La pellicola funziona maggiormente sotto il punto di vista visivo: è efficace il lavoro sul montaggio, sulla fotografia, sul sonoro e in generale sull'immagine; tecnicamente è un film ineccepibile e di grande impatto emotivo. Ottimi gli interpreti, in particolare: Kirsten Dunst, Wagner Moura, Cailee Spaeny e Stephen McKinley Henderson. Dal punto di vista narrativo, seppur non annoi e passa che è una meraviglia, manca di profondità, ad esempio in alcuni momenti si potevano approfondire alcune situazioni, ne avrebbe giovato maggiormente l'intera trama. Oppure, non si fa menzione delle altre due fazioni coinvolte nella guerra civile. Colpi di scena se ne trovano pochi, la tensione invece è molto alta ed è distribuita bene. Alex Garland con Civil War tratteggia uno scenario futuribile duro, crudo, realistico, asciutto, che lancia un monito sulla preoccupante condizione della cinica civiltà occidentale.