black bread (2010)

Il dopoguerra spagnolo in una realtà rurale in cui un sanguinoso omicidio riporta a galla storie di un passato recente fatte di sangue ed assassini. Il percorso di formazione di un ragazzo cui verrà rivelata la natura di un fatto criminoso e l'inizio di una profonda disillusione nei confronti di un mondo adulto, capace di unire dolcezza e crudeltà. Villaronga descrive un microcosmo contadino in cui ci sono conti da regolare perché ferite della guerra civile sono troppo recenti per essere rimarginate e la dittatura franchista certamente fa molto del suo per non farlo ed emarginare coloro che sono stati sconfitti dalla guerra. Un percorso, quello di Andreu, pericoloso ed amaro. Una lavoro articolato cui i numerosi personaggi e sottotrame lo rendono a volte un po' sfilacciato e poco approfondito, ma nella sua coralità un film di buona qualità.

'Pa negre', pane nero, il solo pane, in quanto molto "povero", destinato ai contadini.
Ma il piccolo Andreu avrà il privilegio di assaggiare anche quello bianco, e non riuscirà a rinunciare a quel nuovo mondo di benessere, di sicurezza, di opportunità. Poco importa se per farlo dovrà rinnegare i propri ideali, del resto proprio gli adulti gli hanno insegnato che ogni mezzo è lecito pur di raggiungere il proprio fine.

Film rurale con dialoghi in catalano che ha fatto incetta di "Goya".
Ottima la resa tecnica e il lavoro svolto su scenari e costumi. Risulta però eccessivamente confuso e lungo.

Prima scena, una buona premessa.
Dopodichè il tutto vien quasi dimenticato, dedicantosi a costruire tutta la vicenda, per poi riprendersi nel finale. Pan negro offre alcune scene molto emozionanti, con sfondo una bella ricostruzione, anche tecnica.

È un film ambiguo; ci son vari personaggi nella storia, tanti dei quali servono al fine e basta, ma non vengono mai completamente coinvolti, specie i parenti del piccolo Andreu. Quest’ultimo ottimo nella sua parte. Quasi paragonabile a “Riflessi sulla pelle”, più leggero, o forse più fine e reale. Il bambino si deve dividere tra il mondo bugiardo degli adulti, e il suo più spensierato. Una buona riflessione nascosta in una vicenda che intercala momenti morti, ma in crescita nella seconda parte.

Un film passato inosservato ma che vale la pena di vedere.