Un famoso drammaturgo, Barton Fink,, viene scritturato da una major americana, che gli commissiona la sceneggiatura di un film sul wrestling. Arrivato ad Hollywood, Barton si stabilisce nell'inquietante hotel Earle e, qui, conoscerà Charlie, che nasconde un segreto altrettanto inquietante...
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Questo film mi ha colpito per la superba capacità di raccontarsi e dipanarsi con cristallina sicurezza e totale mescolanza di potenti emozioni pur contenendosi in un ritegno dignitoso, in un rispetto di se stesso che non può non conferire allo spettatore un senso di elevatezza cinematografica e morale, di umano valore, di splendore visivo e riflessivo. Il personaggio-chiave che dà nome al film, presenta come molti di quelli rappresentati dai due fratelli, forti analogie quanto a struttura e statura morale e relazionale con quelli wellesiani, come Kane e Quinlan. Si pensi al primo di questi e a Barton Fink: l’opera sociale, il lavoro nel loro incessante e doloroso ricercare un’incisione poderosa nella realtà circostante, diventa capzioso e pericoloso poiché inteso come subliminale (ma impossibile) elevamento a Dio in un’azione che vista così è solamente prerogativa divina (non a caso la simbologia religiosa è fortemente presente): la Creazione…”Io creo!!” Sono personaggi che possiedono insita una contraddizione: il progressivo allontanamento da una realtà di cui si erano posti come narratori contaminati, immersi in essa senza riserve. Diviene a questo punto stupendo il dialogo finale con il mefistofelico Monte: alter-ego fasullo del protagonista e al fine vittima (ricordarsi il suo sdegno e il suo pianto) dello spropositato egotismo e arroganza, uniche e sincere qualità dello scrittore. Ambiguo come al solito il finale: cambia la fotografia e l’atmosfera, più rilassata e aperta, ma non cambia Fink che non si accorge ancora una volta di cosa è sua prerogativa e avrà (forse) necessità di quell’incontro magico, prima nella foto in albergo solo ideale, ora (forse) empirico…”Ma non diciamo sciocchezze” e tuffo a testa di un gabbiano.