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"Quella casa nel bosco" non è un "Horror", ma è piuttosto L' HORROR.
Per cominciare penso sia inutile dire che il progetto più che di Goddard è senza ombra di dubbio di Whedon e questo lo si può vedere a più riprese...( l'ironia che permea tutta la pellicola; l'utilizzo di attori feticcio di Whedon come la Amy Acker di "Angel" o il Franz Kranz di "Dollhouse"; ecc.)
Detto questo, non si può certo dire che il buon Josh voglia innovare un genere, per il quale nutre senza ombra di dubbio un amore spassionato, la sceneggiatura di Whedon (che si rifà ad un certo modo di fare Horror tipico di una volta: vedi "La Casa") sembra infatti volta più che altro a rinnovare un genere reso stantio dalla deriva presa dall'Horror negli ultimi anni (con le dovute eccezioni).
Così, tra una battuta e una citazione, il creatore di serie cult come "Buffy" e "Firefly", ci regala quello che è a tutti gli effetti un vero e proprio compendio del genere.
Per cominciare non può non tornare alla memoria proprio "La Casa " di Raimi, vedendo l'isolatissimo chalet tra i boschi in cui vanno a trascoreere il week-end i cinque giovani protagonisti: la bionda mozzafiato Jules, il bello e palestrato Curt, lo sballato fumatore di canne Marty, l'intellettuale rigido Holden e la virginale Dana.
Ed è proprio dall'arrivo alla baita che il diluvio di citazioni, iniziato con la pompa di benzina, prende veramente il via...dalla botola allo scantinato, dal libro ai comportamenti idioti, dagli spettri giapponesi ai contadini Zombie...niente è lì per caso (neppure la presenza della Weaver nel finale) ed ogni elemento contribusice a creare quel mosaico di ricordi che inizia a riaffiorare pian piano nello spettatore fino alla spettacolare scena delle gabbie in cui sono rinchiusi tutti ma davvero tutti quegli esseri, quelle creature, quei mostri, che abbiamo imparato a conoscere, temere, e col tempo amare in tutti questi anni. (all'appello non manca davvero nessuno: L'uomo lupo; il Clown di "IT"; mostri che ricordano nelle fattezze i cenobiti di "Hellraiser" e che sembrano usciti direttamente da un romanzo di Clive Baker; Il Kraken; Il Tritone; Il serpente gigante; ecc. ecc.)
Da tutto questo ne esce fuori uno dei migliori Horror degli ultimi dieci anni: cattivo, divertente, disscarante.
P.S. Il film è Sicuramente più apprezzabile da chi, avendo una certa cultura horrorifica alle spalle, riesce a cogliere le diverse citazioni, ma non è certamente per soli Horror-fan sfegatati (il fatto che sia piaciuto all'amico con cui l'ho visto, che è tutto fuorchè un amante del genere la dice lunga...)
P.P.S. Geniale il modo in cui viene giustificato il tutto, così come l'idea di sfruttare gli "antichi dei", chiaro riferimento alla mitologia Lovercraftiana (poco sfruttata in campo cinematografico: Il Seme della Follia è l'unico film, che si rifà a Lovercraft, degno di questo nome che io ricordi) per tirare le fila del film e giungere alla nichilistica conclusione.