Inverno 1898, quattro famiglie vivono in una cascina nella provincia di Bergamo. Periodicamente devono versare parte dei raccolti al padrone della fattoria. Un giorno un bambino torna da scuola con uno zoccolo rotto e il padre ne intaglia uno nuovo. Ma per farlo ha tagliato un albero senza chiedere il permesso. La punizione è severa...
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
In questa ricostruzione elegiaca della vita dei contadini lombardi alla fine dell'800, Ermanno Olmi si allontana dall'angoscia delle sue precedenti rappresentazioni dell'Italia. La luce delicata, che sembra provenire tutta da fonti naturali, e la colonna sonora discreta e precisa generano nello spettatore l'impressione di assistere a una realtà quasi non mediata. La brevità delle riprese é una delle cifre registiche di Olmi, che non permette di essere coinvolti troppo a lungo in nessuna delle attività o dei punti di vista, consentendo al film di espandersi in diverse direzioni. Il finale apertamente pessimista de "L'albero degli zoccoli" incornicia una narrazione da molti considerata uno degli esempi migliori e più profondi della filosofia del regista lombardo.