Un famoso drammaturgo, Barton Fink,, viene scritturato da una major americana, che gli commissiona la sceneggiatura di un film sul wrestling. Arrivato ad Hollywood, Barton si stabilisce nell'inquietante hotel Earle e, qui, conoscerŕ Charlie, che nasconde un segreto altrettanto inquietante...
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-- contiene spoilers -- Perplessità.. in effetti anche io ho avuto perplessità alla fine del film, pensando a cosa di davvero profondo avesse colpito il recensore e decine di utenti. La regia è fenomenale, con quella cura malata dei dettagli, dei colori, grandissima l'interpretazione di Burton, Charlie, il produttore, ma non basta qualche fiammella metaforica, un quadro che diventa realtà e una scatola dal contenuto "misterioso" (la seconda volta in cui l'ha mostrata ero pronto a giurare che ci fosse una testa, ma non dirlo fa più figo e metafisico) a costruire una pellicola nel complesso banale e superficiale. "La critica al business hollywoodiano", "la raffigurazione della decadenza e della superficialità", "la derisione della fede ebraica"..., ci sono, o meglio, le hanno sventolate davanti a tutti, in modo che senza fatica le si potessero afferrare. L'ho trovato artificioso, prefabbricato, una metafisica da quattro soldi.