L'intricata storia inizia con l'uccisione di Raffaele, suocero di Domenico Aniello Capatosta, detto Mimì, marito di Brigida e celebre per saper leggere i sogni e tradurli in numeri. Accusato dell'omicidio, viene rinchiuso in galera, dove conosce il boss della camorra don Salvatore che presto lo promuove ad assaggiatore di cibi. Brigida diviene intanto l'amante dell'avvocato Parente. Ma don Salvatore muore proprio avvelenato e Mimì, una volta fuori, s'impadronisce di certe carte del boss. I soci cominciano a preoccuparsi seriamente, ma uno ad uno muoiono tutti.
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