no escape room (2018)

Cavoli! Era un bel pò che non vedevo un horror così interessante. L'idea di base potrebbe ricordare la struttura di "Saw l'enigmista" ma devo dire che la sceneggiatura mi ha colpito per come è costruita con una tensione che regna dalla prima all'ultima scena; il senso di angoscia non ci lascia mai all'interno della lugubre casa dove nulla è come sembra. La trama poi è essenziale, arriva dritta al punto e colpisce senza spiegazioni che avrebbero tolto l'aura di mistero che pervade tutta la pellicola. E' ben giocata anche sui loop temporali, con le sequenze che si incastra come (è il caso di dirlo) gli ingranaggi di un meccanismo ad orologeria, fino alla fine non sappiamo se quello che stiamo vedendo sia vero o meno. Molte sequenze sono oniriche, anzi da incubo e contribuiscono a rendere il tutto più estraniante, storto e malate e la genialità di Merkin è che ci riesce senza ricorrere a splatter o jump scare. Ottima la fotografia e soprattutto le scenografie con luoghi e situazioni che mi hanno ricordato in più di un passaggio i tre film di Lucio Fulci che costituiscono la sua trilogia della morte (L'Aldilà, Paura Nella città dei morti viventi e Quella villa accanto al cimitero). Sarebbe una pacchia se tutti gli horror recenti fossero come questo! E ovviamente in Italia è inedito...pensa che capocce.