masters of horror 2: il gatto nero (2006)

Mi era già capitato di vedere rappresentato sul grande schermo il racconto "Il gatto nero" (nel trittico "I racconti del terrore" di Roger Corman dove era tutto un pò più ironico, anche se ogni tanto qualche risatina la fa fare anche questo) e già non mi aveva colpito poi molto...
Nulla da dire su come Jeffrey Combs abbia interpretato divinamente Poe (molto somigliante anche fisicamente tanto che dovrà reinterpretarlo in un lungometraggio) e su come Stuart Gordon abbia gestito tecnicamente l'episodio...la fotografia è ottima e l'idea della storia rimescolata per mettere lo scrittore nei panni del protagonista è originale, per il resto non l'ho trovato un grande episodio perché troppo poetico e sopratutto, nella parte centrale, troppo drammatico e macabro.
A livello "orrorifico" si risolleva negli ultimi 20 minuti dove troviamo una certa atmosfera oscura e oltre a dello splatter.
Beh insomma per i miei gusti, a differenza della grande maggioranza, non è un episodio che mi è piaciuto molto.

Prima (deludente) esperienza di MOH 2.
Ho preferito il precedente lavoro del regista nella prima saga.
Anche se le atmosfere son ben congeniate e le interpretazioni soddisfacenti, alla pellicola manca quel senso di forte angoscia che invece dovrebbe trasmettere. Non colpisce pienamente e la tensione ne risente, facendo cadere la pellicola velocemente nel dimenticatoio.

Non mi ha convinto (neanche il finale "insolito"), e considerate il fatto che i gatti mi han sempre fottutamente inquietato.
Spero che in questo secondo filone ci siano lavori migliori.


SPOILER

Con Gordon bene o male si va sempre sul sicuro, non propriamente horror questo episodio è un omaggio al grande scrittore americano. Alterna momenti un pò insicuri a bellissime sequenze liriche dove riaffiora il dramma della vita travagliata di Poe. La cura tecnica, fotografia in primis, è ottima, forse la migliore tra i film di Gordon, Jeffrey Combs è una goccia d'acqua con lo scrittore e vale la pena vedere il film anche solo per lui.