non aprite quella porta (1974)

Sulla scia del grande Hitchcock, Hooper rilancia, anticipando di circa 15 anni il lavoro di Demme, un titolo ispirato alle "gesta" del più famoso serial killer americano: l'ormai famigerato Edward Theodor Gein (Ed per gli amici).
La vicenda qui narrata è evidentemente portata all'esasperazione, ma nell'orrore e splatter, lodevolmente adolescenziale, è possibile cogliere alcune delle immagini più meritevoli di nota, grazie alle quali il caro Ed è ad oggi motivo di estremo e morboso interesse nel mondo...Un esempio: i soprammobili in pelle umana erano realmente gli oggetti da collezzione che Eddy adorava portare in dono alla salma della madre mummificata, custodita, a sua volta, nel salotto della casetta di campagna...Altro esempio? Leatherface e Gein avevano in comune l'hobby di profanare le tombe e fabbricarsi indumenti con la pelle delle loro vittime, dopo averle appese a ganci da macellaio (da ciò Edward deve il simpatico soprannome di "Macellaio di Plainfield") e via così...Certo; la famigliuola di assassini dedita al cannibalismo appare una trovata decisamente Hollywoodiana volta, più che altro, a spaventare i quindicenni vogliosi di sperimentare la vita "On the Road", ma tant'è...In fondo questo è un titolo che ha fatto scuola e ispirato intere generazioni di "cinefili orrorificiosi cannibalisticamente parlando" (?).
Sarebbe un 9 pieno, ma la stima per questo filone mi spinge a concedergli la laurea a pieni voti con tanto di slurpata accademica...