naked regia di Mike Leigh Gran Bretagna 1993
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naked (1993)

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locandina del film NAKED

Titolo Originale: NAKED

RegiaMike Leigh

InterpretiDavid Thewlis, Katrin Cartlidge, Lesley Sharp, Ewen Bremner, Greg Cruttwell, Claire Skinner, Peter Wight, Susan Vidler, Deborah MacLaren, Gina McKee, Carolina Giammetta, Elizabeth Berrington, Darren Tunstall, Robert Putt, Lynda Rooke, Toby Jones

Durata: h 2.06
NazionalitàGran Bretagna 1993
Generecommedia
Al cinema nell'Agosto 1993

•  Altri film di Mike Leigh

Trama del film Naked

Arrivato da Manchester a Londra, Johnny vagabonda per la città e fa diversi incontri con personaggi allo sbando, frustrati, emarginati, ribelli senza causa.

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Voto Visitatori:   7,88 / 10 (20 voti)7,88Grafico
Miglior regia (Mike Leigh)Miglior attore (David Thewlis)
VINCITORE DI 2 PREMI AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior regia (Mike Leigh), Miglior attore (David Thewlis)
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Voti e commenti su Naked, 20 opinioni inserite

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StIwY  @  11/03/2019 08:29:18
   7½ / 10
Non saprei come descrivere questo film, purtroppo passato in sordina. Un film pazzoide, con personaggi afflitti da problemi esistenziali. Uno spaccato di questo micro-mondo, con dialoghi fuori da logiche spicciole, con un Tewlis, secondo il mio parere, da premio Oscar. Sottovalutato.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  11/07/2018 19:42:30
   7 / 10
Film folle che presenta una carrellata di personaggi assurdi e un protagonista intriso di nichilismo che sforna dialoghi senza capo né coda.
Molto bravo David Thewlis. Buon lavoro di Leigh, che dipinge una fauna umana allo sbando rinchiusa nel grande zoo a cielo aperto delle periferia di Londra.

Danae77  @  21/10/2015 11:55:53
   7½ / 10
Grottesco e disperato, messia di mille messaggi ad orecchi vuoti, stanchi, rassegnati e annoiati, persi nella loro ricerca di una pelle da indossare. Dispensatore di sarcasmo, disprezzo e rabbia, bisognoso di un muro che non faccia male, che assorba, che avvolga e liberi come un'amorevole madre. Aristotele e Sant'Agostino. Assente traccia di passato da tenere in vita o ricordare. Impensabile lungimiranza futurista. Il presente, illusoria parentesi che separa da una biblica apocalisse. Come i messianti, senza radici, senza dimora, senza patria. Amico, amante, figlio, fratello, nemico di tutti: rifiuto codardo o missione di risveglio di occhi aperti, ma addormentati e di cuori atrofizzati? Per questo, un viaggio senza fine.

Oskarsson88  @  14/02/2015 12:50:40
   7½ / 10
Tutti pazzi in questo film cupo, cinico e pessimista, fatto di elementi uno più strampalato dell'altro.. vero slang britannico.

7219415  @  04/12/2014 14:29:31
   8 / 10
il personaggio Johnny è incredibile...

Gualty  @  04/07/2014 01:57:55
   9 / 10
Nudo e crudo, apparentemente insensato, una commedia ben poco divina nei gironi di una Londra di periferia urbana. Le psicosi dei personaggi sono solo apparentemente esagerate, sono piuttosto messe a nudo, scoperchiate, scuoiate dal velo e dalle maschere che solitamente le ricoprono.
Un film delizioso.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  02/01/2013 12:44:37
   7½ / 10
Ambientazione notturna, suggestiva e "post-punk" che esalta le doti di Leigh come regista e direttore di attori.

Le logorroiche avventure del protagonista (il bravissimo Thewis) coinvolgono chiunque voglia confrontarsi con un cinema d'autore a livelli altissimi. A tratti anche molto divertente.

Vedetelo!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  15/12/2012 20:07:52
   8 / 10
L'umorismo sferzante di un viandante senza meta nei confronti di una società composta da un agglomerato di angosce e solitudini. Eccezionale il protagonista.

Invia una mail all'autore del commento Weltanschauung  @  20/08/2012 10:17:25
   9 / 10
Incantevole poesia apocalittica targata Mike Leigh.

In una Londra spettrale si aggirano personaggi Bukowskiani tra cui il vagabondo Johnny che, costretto a lasciare Manchester, decide di passare a salutare la sua ex fidanzata.
Nell' alloggio trova però Sophie, una tossica con cui si intrattiene e che risulterà la prima di una lunga serie di personaggi sbandati e ribelli senza causa che incontrerà per la città.
Una volta uscito di casa difatti il giovane si imbatte in Archie, uno scozzese agitato in crisi con la sua ragazza, in Brian, un guardiano notturno di un grande edificio con cui si ferma a discutere di metafisica, evoluzione ed apocalisse e poi dopo essere stato ospitato e cacciato di casa da una cameriera, incontra alcuni teppisti che lo aggrediscono brutalmente. Stremato si trascina così nuovamente dalla ex...

Johnny, interpretato da un fenomenale David Thelwis, è un predicatore filosofo nichilista che pare saltar fuori direttamente da un romanzo di Houellebecq , da un aforisma di Cioran o da La mostra delle atrocità di Ballard.

Per strade illuminate dai neon della periferia londinese Johnny si chiede "Chi siamo, dove andiamo?"
Le sue risposte sono anarchiche e confuse, i sentimenti che egli prova gli predeterminano così un' ansia cronica e perenne.

«Io non ho futuro, nessuno ha futuro, abbiamo chiuso! Guardati un po' intorno, qui sta andando tutto per aria».

Viaggiatore Camusiano Johnny, tenta di disquisire per le strade di Shakespeare, di Sant'Agostino e di Omero, arrancando come può tra le rovine di una città senza vita, egli è il paradigma post-moderno della disperazione e del tramonto della civiltà occidentale.
Un decadente tra le mura di una metropoli impaurita, incapace di legami e sentimenti autentici, isterica, ipocondriaca e profondamente irreligiosa, di fronte al quale l'essere umano non può che esser votato all' autodistruzione.
Antieroe contemporaneo dalla impellente urgenza di comunicazione nonostante la completa perdita di punti di riferimento che caratterizza il suo secolo. Tenta caoticamente di risvegliare coscienze attraverso deliri ed ossessioni apocalittiche in cui recepisce la fine dentro di sé e attorno a sè.
Ma il suo cinismo non è nulla in confronto a quello che Leigh tratteggia acutamente del mondo circostante, si perchè mentre in Johnny percepiamo disincanto, consapevolezza, cultura, lucidità ed ironia, dagli altri giunge solamente il vuoto esistenziale, la vigliaccheria, la mediocrità, l'assuefazione al sistema e la freddezza. Di conseguenza la sua presunzione e la sua rabbia crescono di giorno in giorno proprio come reazione al piattume dalla quale si sente circondato.

Leigh dietro la macchina da presa gioca a far l' antropologo di anime disilluse che fungono da specchio al caos del ventesimo secolo, e lo fa attraverso il sarcasmo.

La sua regia è cruda e trasuda una forte volontà di affondare il dito nella piaga per far venire fuori i peggiori tormenti dai suoi personaggi.
La cinepresa fotografa limpidamente storie di disadattamento, tutti gli incontri di Johnny hanno come denominatore comune l'insoddisfazione e la frustrazione per il sistema del produci/lavora/consuma/crepa, possiamo così osservare tutta una lunga schiera di personaggi ansiolitici non adatti ad essere imprigionati tra quattro mura domestiche.
Il protagonista anche quando trova un minimo di stabilità nella casa delle ragazze, sente il bisogno insopprimibile di fuggire per vagabondare, la sua è un' esigenza disperata di libertà, una libertà che però ogni qualvolta viene raggiunta diviene una patata bollente tra le mani..

A livello cinematografico Naked somiglia ad un film di Inarritu più degradato e disordinato, la fotografia risulta sporca e granulosa.
La sceneggiatura è magistrale nel suo tentativo di rendere il film allo stesso tempo doloroso ma divertente, dolce ed amaro, grottesco ma drammatico, si riesce sempre ad attutire la disperazione delle vicende narrate grazie all'umorismo del protagonista.

Il sorriso memorabile di Johnny ha il sapore di una deriva esistenziale senza possibilità di redenzione, la sua è una compassione per se stesso in primis e per l'umanità intera omologata e consumata. Il suo sguardo lucido coglie sogni inespressi, testimonianze di esistenze svuotate di ogni vero significato ed un' insoddisfazione repressa e perenne nei rappresentanti del proletariato che si lasciano morire giorno dopo giorno e che svogliati e terribilmente soli accettano insoddisfatti la loro esistenza per quella che è, indifferenti e rassegnati ad essa.

David Thewlis, palma d'oro a Cannes, con il suo cappotto scuro tratteggia un personaggio indimenticabile, e quando nella scena finale lo vediamo allontanarsi zoppicando per le strade diviene ancor più nitida la sua miseria.
Sul ciglio delle strade i suoi contemporanei attraversano servilmente l'aridità della loro sopravvivenza quotidiana, mentre lui pare un uccello con le ali rattrappite che prova l'ennesimo tentativo di volo.
Ed è in quest'ultima inquadratura che Mike Leigh riuscì, meglio di chiunque altro, a rappresentare l'esistenza paradossale dell'umanista moderno e la sua condizione alienante nella civiltà contemporanea.

«[Johnny]: "La fine del mondo è vicina caro Brian, la partita è chiusa."
[Guardia]: "Io non ci credo. La vita non può finire di botto."
[Johnny]: "D'accordo, d'accordo. Io non dico che la vita finirà o che il mondo si dissolverà o che l'universo cesserà di esistere. Ma l'uomo, porca *******, cesserà di esistere. Come ai dinosauri è toccata l'estinzione la stessa cosa capiterà a noi. Noi non siamo affatto importanti. Siamo solo un'idea del *****!"
[Guardia]: "Ti sbagli. Io non cesserò di esistere. (...) Tu non credi a niente."
[Johnny]: " (...) Quello che voglio dire in altre parole è che non puoi fare una frittata senza rompere delle uova. L'umanità è quelle uova e la frittata...fa schifo."»

Gabo Viola  @  02/11/2011 19:55:22
   9½ / 10
Un film che colpisce duro, ritmo sempre sincopato e atmosfere torbide ma riflessive. Una giostra di situzioni dalle quali il protagonista assorbe sempre una massima per la vita. E' il racconto di un' anima errante, coraggiosa, controversa. Per me assieme a "La sposa turca" uno dei film più belli degli ultimi tempi.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  27/12/2010 13:01:07
   8 / 10
Spettri in uno spettrale sottomondo, a dieci metri dai topi, nel fango di una Londra irreale, si trascinano, gracidano pensieri esistenziali - il notturno, si fa piccolo cosmo attraverso quei dialoghi straordinari, e quei personaggi: un uomo cerca la sua donna come si cerca un cane, una guardia sorveglia uno spazio vuoto (l'interno di una modernità inutile, disabitata). Poi altri individui, altre donne, muoversi nel fondo incrostato, e un lucifero, depravato, distinto padrone di casa, che traversa sardonico l'inferno.
I fantasmi s'incontrano, conversano nel linguaggio delle proprie diverse nevrosi, gusci d'uovo che parlano di frittate, anime già trapassate che vagheggiano parabole bibliche, apocalissi. Reietti, vagabondi, paranoici, disperati, quasi fatti incorporei, se impattano lo fanno con violenza, tra scontri anche sessuali, come il "parto" con cui la telecamera all'inizio entra nell'anti-mondo di "Naked"; ma se appena si guardano, si accompagnano, si ascoltano, lo fanno con tenerezza.
Johnny (un Thewlis molto bravo) finisce il suo viaggio con il cùlo per terra, malmenato, vomitando, sbraitando, il mondo che si astraeva ridiventa concreto, duro, crudele; non c'è amore, c'è il denaro e dal mondo si fugge dentro il mondo, reggendosi su di una gamba sola.

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Ultima risposta 28/12/2010 13.56.05
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Phelps  @  13/09/2010 11:31:34
   8 / 10
wooden  @  10/04/2010 12:32:29
   8 / 10
Personaggio fantastico Johnny, grandioso film poco conosciuto, dalle cupe atmosfere urbane ai dialoghi pensosi al termine della notte.

Ottimo film, non un capolavoro secondo me, forse perchè ho dovuto vedere la versione sottotitolata in inglese (non riesco a seguire l'inglese "inglese", appunto, trecento parole biascicate al secondo, senza sottotitoli) e dopo mezz'ora avevo gli occhi tumefatti, vista la mole di discorsi che frullano nel film. Maledetti sottotitoli.

3 risposte al commento
Ultima risposta 10/04/2010 16.33.11
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TheLegend  @  23/03/2010 01:09:35
   8 / 10
Bellissimo film che mischia filosofia e psicologia in un'atmosfera sporca e senza speranza.
Attori e dialoghi fantastici.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  08/02/2010 20:07:58
   7½ / 10
Londra sporca e caotica fa da sfondo a questa storia molto intensa che un pò mi ha ricordato l'atmosfera del film "Fuori Orario" di Scorsese. Personaggi curiosi e fragili mentalmente, con seri problemi esistenziali, si scontrano, fanno sesso e si interrogano sull'universo. Dialoghi non sempre pungenti anche se è molto figo il discorso del protagonista con il guardiano notturno. C'è scritto commedia ma sicuramente è molto più drammatico. Pellicola a dir poco sconosciuta, immeritatamente direi.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  25/12/2009 22:00:57
   8½ / 10
Incuriosito dalla recensione e dai pochi commenti entusiastici ho deciso di vederlo e devo dire che è in effetti un bellissimo film. Non un capolavoro secondo me ma un film stranamente poco conosciuto nonostante abbia vinto due meritate palme d'oro a Cannes.
David Thewlis eccezionale ma tutto il cast è molto bravo. La storia a prima vista non sembra un granchè ma in realtà scandaglia nel profondo l'animo dei protagonisti e di una Londra squallida e sporca come i suoi personaggi complessati,frustrati sessualmente e quasi folli. Naked risulta molto crudo in alcune scene,merito dei dialoghi splendidi oltre che delle interpretazioni. Tra l'altro verso l'inizio Thewlis fa un discorso su di lui paragonandosi ad un lupo mannaro,ne risulta una simpatica coincidenza visto che interpreterà proprio quella parte nei film di Harry Potter. Belle anche le musiche,a tratti il film risulta un pò monotono. Ho gradito molto anche il finale.

Tony yogurteria  @  24/12/2009 14:37:21
   9 / 10
Film strabiliante, personalmente assolutamente inaspettato. Trama, musiche (Andrew Dickson), attori, sublimi. Inizio leggermente confusionario, ma successivamente si rivela un film che si impunta inevitabilmente nel degrado e nello sbando umano. Peccato che abbia pochi voti, meriterebbe sicuramente di essere visto. Nice

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carriebess  @  16/12/2009 11:14:56
   10 / 10
La cronaca di un vagabondaggio senza meta in una grande e grigia città che mostra tutte le sue sfaccettature e tutti i tipi di personaggi che si possono incontrare, qui ben caratterizzati ed ognuno con un suo perchè.
La visione è scandita dalle stesse angoscianti note che si ripetono per tutto il film e da lucidi e cinici dialoghi.
Una perla di pellicola esistenzialista.

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