constantine (2005)

"du' schiaffi al dimogno". Cioè, vabbè che uno è stressato, vabbè che non va mai bene niente, vabbè che le sigarette costano quello che costano e che i big bouble un po' meno, ma insomma. Dunque; lui è lui, cioè uno di quelli che appena vedono il dimogno in faccia gliela spaccano, la faccia. "oh, guardi, mia figlia è posseduta" "non si preoccupi signò, ci penso io" e giù due schiaffoni. E poi ancora calci, pugni, testate, infine prende lo specchio, glielo tira sulla crapa e lo scaglia dalla finestra, uccidento i passanti sottostanti. E poi ancora botte, risse schiaffi. E c'ha pure un'arma fighissima che un suo amico arcologo gli ha fatto arrivare dall'antica babilonia; l'accendisigari di hannurabi, con il quali ti inchiappetta tutti i demoni in colonna. perchè lui è uno che il dimogno lo quarda dritto in faccia, gli tira una testata e lo manda aff.an****, che ca.zzo. E poi dispiace a tutti per il suo dramma teologigo, ma che ci vuoi fare. Cioò, lui fa a botte con i demoni ogni giorno e di tanto in tanto parla pure con l'arcangelo gabriele, che gli fa un c.ulo tanto perchè constantine non è credente. e allora lui (giustamente) "ma che ca.zzo, se famo du' schiaffi al satanasso, sto a pija er thè con un angelo e me rompono li cojoni dicendo che non credo? aò, che me state a cojonà?" "no, tu hai visto, ma mica credi. è diverso".
poi dice che uno s'encazza.