Hortense, una giovane di colore, che fa l'optometrista, ha da poco perso il padre e sente il bisogno di cercare la sua madre naturale. Le viene suggerito di rivolgersi ad un'assistente sociale che accetta di darle la sua pratica. La donna, costernata scopre che sua madre è una bianca, si chiama Cynthia è una donna triste, che lavora in fabbrica e abita in una malandata villetta bifamiliare con la figlia Roxanne, spazzina. Hortense trova il coraggio di telefonarle e di fissare un appuntamento.
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è un film che ho visto tanti anni fa, quando i critici osannavano di continuo questa pellicola. poi è calato il silenzio, raramente è passato in televisione e, coincidenze strane, come quasi tutti i film che vincono Cannes, in Italia finiscono in un altrettanto strano dimenticatoio. la storia credo poteva essere sviluppata in maniera psichicamente più analitica, concisa, forse poteva svilupparsi partendo da approcci più profondi, con qualche elemento illuminante che poteva far di questo film un gran bel film. è comunque da vedere