il... belpaese (1977)

Curioso esperimento di Salce & Villaggio, che provano a unire la comicità tipica di Fantozzi con un film pervaso da una certa vena satirica e di critica sociale rispetto agli anni di piombo, uscito in un periodo storico in cui le tensioni sociali erano al loro massimo.

L'esperimento riesce a tratti: le scenette comiche sono decisamente scadenti e lontane anni luce dai fasti di Fantozzi, e la maschera di Villaggio sembra sempre fuori contesto. Però spesso il film c'entra il bersaglio appieno: lo fa soprattutto con la volubile e sciocca Mia, che contesta per moda, con il personaggio di Pino Caruso, perbenista, moralista ed ipocrita come tanti borghesi di destra invaghiti del rispetto inflessibile delle regole solo quando non riguarda loro, e soprattutto con lo splendido finale.

Peccato per tanta disomogeneità: con un po' di coraggio in più (e con due sceneggiatori migliori di Castellano e Pipolo, magari) sarebbe potuto essere una pietra miliare.

Con un cinismo fuori dal comune (per lo meno per le commedie del periodo) Luciano Salce ci da uno spaccato crudele e feroce dell'Italia degli anni '70, quell'Italia degli anni di piombo, dei sequestri, della droga e delle contestazioni. Un italiano che è stato per molto tempo fuori dal nostro paese ritorna trovando una società dominata dalla violenza e dalla criminalità. Ovviamente tutto è visto in tono ironico esasperato ed esagerato, per riderci sopra e magari anche per esorcizzare la paura di determinate possibili situazioni. Comunque a pensarci bene, benchè immersa nell'ironia, la critica sociale risulta molto attuale e purtroppo a giudicare da quello che succede oggi pare non siamo molto lontani dal mondo descritto nel film. Ma ce ne è anche per i finti perbenisti apparentemente onesti cittadini in realtà anche essi criminali (incarnati dal personaggio di Caruso). Meno male che ci si riserva un minimo di ottimismo. Ci sono i soliti personaggi di contorno immancabili come Reder e la Mazzamauro e la splendida Silvia Dionisio. La pellicola per i temi che tratta avrebbe meritato anche un voto più alto ma paradossalmente è carente proprio nel lato comico: anzichè inventarsi qualcosa di nuovo, infatti, Salce e Villaggio campano di rendita sul già collaudato personaggio di Fantozzi riproponendo le stesse situazioni e gli stessi sketches. Insomma carino ma poco di nuovo.

Sulla scia della saga fantozziana (dei primissimi in particolar modo), rilassa e diverte con sottile intelligenza.

Nonostante la presenza di Villaggio e di Reder, e di molte gag e trovate prelevate dal mondo di Fantozzi, nel complesso sembra più un film a tinte drammatiche che comico.

Personalmente mi è piaciuto molto, descrive bene l'aria che si respirava negli anni di piombo e che sta tornando pericolosamente ora.

Finale non scontato, ma davvero da applausi.

Tentativo non riuscito si riflettere, con le armi dell'ironia e del grottesco, su un momento storico delicato della storia d'Italia come quello degli anni di piombo. "Il secondo tragico Fantozzi" fu girato dallo stesso regista ed interpretato da metà del cast appena l'anno precedente, eppure sembra lontanissimo per intelligenza dissacratoria ed acutezza nel descrivere il quotidiano; qui il film di Salce spara tutte le cartucce migliori all'inizio e si perde presto in un mare di ripetitivo qualunquismo.

Buon film di Salce

Ottimo Villaggio bravi Reder e Boldi

Sceneggiatura della coppia Castellano & Pipolo e Salce

Un'acuta satira sociale sul periodo del terrorismo (da notare Milano messa ferro e fuoco dai teppisti con la casa di Gigi Reder e la stessa famiglia che si comporta come se stesse in guerra).Impressionante la scena dell'auto blindata E INTELLIGENTE LA RADIO IN SOTTOFONDO CON UNO STRANO SPEAKER

Salce che era regista, nonché attore di talento, in questo film compie un passo falso. Rinunciando alla satira, appannaggio di una comicità surreale e grottesca, calca troppo la mano sul tasto caricaturale e il risultato non è dei migliori. Sull'onda del successo di Fantozzi, forse voleva riproporre una versione riveduta e corretta dello sfortunato ragioniere, ma l'operazione risulta forzata e non si ride mai. Se il regista voleva mettere alla berlina i tic e i vizi degli italiani degli anni 70 doveva avventurarsi su di un altro terreno, meno paradossale e più realistico.Peccato

Luciano Salce tenta di bissare il successo di Fantozzi ma non riesce pienamente nel suo intento, il film è dignitoso e strappa qualche risata, ivi si alternano le vicende lavorative di Berardinelli a quelle sentimentali, alcune gag sono ben riuscite, quella della pagnotta mangiata di nascosto, già usata in "Fantozzi" (sostituendo la polpette di bavària alla pagnotta), sarà usata nuovamente in "Fantozzi subisce ancora" e quella della rapina in banca verrà riproposta in "Fracchia… la Belva Umana". Paolo Villaggio si impegna come sempre ed il film è retto in tutto e per tutto da lui, che riesce a differenziare il personaggio del servile e rassegnato Fantozzi dal positivo ed entusiasta e (eccessivamente) fiducioso nel prossimo Guido Berardinelli. Peccato il non aver sfruttato come meritano Gigi Reder e Anna Mazzamauro, relegati a ruoli marginali : rispettivamente cognato del protagonista e rappresentante di una ditta di orologi, cosi come Massimo Boldi nel ruolo di nipote del protagonista. Silvia Dionisio interpreta alla perfezione il suo personaggio un po' naif di ragazza con manie di indipendenza ed emancipazione, tipica degli anni 70. Quando si tratta di Luciano Salce è difficile che si arrivi a una bocciatura ed anche questa volta non si fa eccezione, il film funziona ed assolve al suo compito di intrattenere per quasi due ore senza annoiare.In più l'ingrediente della critica sociale, attualissimo più che mai, mostrando un Italia piena di criminalità, ovviamente estremizzata a fini registici, ed il comportamento di resa totale sia della gente normale che delle forze dell'ordine con climax finale, riesce a commuovere e dare un mezzo punto in più ad una commedia già sufficiente di per se. Vale sicuramente una visione, se non altro per il gusto di completare la filmografia di Paolo Villaggio e Luciano Salce.

Satira alla Villaggio che tenta di distaccarsi dal personaggio di Fantozzi (senza riuscirci) per aprirsi nuovi "fronti". Il film fuoriesce un pò dai suoi obiettivi ma non è male, ben girato e con alcune buone idee qua e là... peccato che ormai si senta il peso degli anni; affascinante

Patetico tentativo della coppia Salce-Villaggio di riproporre un Fantozzi idealista, perso in una Milano post-apocalittica con velleità satiriche e di denuncia che si perdono nell'iperbole e cadono nel ridicolo.

Alla lunga non se ne può più e mentre Fantozzi divertiva, Belardinelli irrita.

Completamente da buttare visto che con Fantozzi non ha nulla a che vedere.

Un satirica altamente esagerata, niente a che vedere con Fantozzi...

Un film che vuole ricalcare le orme di Fantozzi, ma non arriva al suo livello, se non per il bellissimo finale. Con una trama davvero molto originale, questo film di Salce non convince pienamente come i film del ragioniere, nonostante sia molto carino. Poche sono le risate, nonostante nel cast ci sia gente del calibro di, oltre che Villaggio, Reder e Boldi.

strappa qualche risatina proprio perchè vuol essere un film di denuncia satirica , ma certo è lontano di parecchio dal grande Fantozzi..

n.b la scena del tu mangia (scena cult in Fantozzi) è stata ripresa da questo film...

Come sempre Salce cerca di valorizzare la "risata" raccontando una vita tragi-comica parlando e criticando certe culture e luoghi comuni nostrani!
Esilarante il notiziario televisivo che elenca i crimini come se fossero i numeri del lotto!
Ottimo,come sempre,Villaggio a impersonare un altro "Fantozzi" catapultato in questa societa' violenta!
Meglio la prima parte,piu' dinamica...poi le sorprese scarseggiano e subentra un po' di noia!
Riuscito a meta'!

Commedia dalla satira pungente e dal ritmo frenetico. Alcune gags simpatiche, altre poco funzionanti e non originalissime che si ripetono un po' troppo ciclicamente nei film del buon Villaggio.
Personaggio troppo simile a Fantozzi, perciò abbastanza simpatico ma, tutto sommato, è una pellicola che può anche passare inosservata.

simpatica commedia con la coppia villaggio-boldi,strappa qualche risata ma è sempre il solito villaggio con le solite gags demenziali ....
da vedere lo stesso,almeno per cultura generale o se amate particolarmente paolo villaggio.

idea interessante ma realizzata male....se non fosse per la presenza della dionisio il belpaese sarebbe un film da evitarte completamente.

Ritratto perfetto dell'italia di quegli anni 70 anche se visto in maniera demenziale alla villaggio maniera. E' passato stamattina in tv è l'ho rivisto volentieri. Non male davvero.

IL commento sotto stante al mio rispecchia anche il mio parere! L'ho visto per caso 2 sere di fila prima su FX poi su rai 1 nel giro di 2 notti! Non è il solito film italiano demenziale anche se alcune scene sono surreali!

SPOILER

film di denuncia negli anni del terrore in italia... bella prova di Paolo villaggio che abbandona i panni di Fantozzi per indossare quelli di Belardinelli, che seppur con una sottile vena comica che lo contraddistirgue, riesce anche ad essere drammatico e denunciare quello che sta avvenedo... bellissimo il finale dove sprona la gente ad uscire di casa e godersi la vita anzichè stare tappati in casa con il terrore.... ottimo Paolone!

mi dispiace ma l'ho trovato veramente un film inutile...

Non c'è male: probabilmente uno degli ultimi film di Salce degni di menzione... non è molto originale il personaggio di Belardinelli, ma travolto da una quotidiana sfortuna viene valorizzato da una serie di situazioni e personaggi di contorno spesso azzeccati.
Esilarante, ma fa anche pensare