napoleon (2023) regia di Ridley Scott USA, Gran Bretagna 2023
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napoleon (2023)

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locandina del film NAPOLEON (2023)

Titolo Originale: NAPOLEON

RegiaRidley Scott

InterpretiJoaquin Phoenix, Vanessa Kirby, Tahar Rahim, John Hollingworth, Youssef Kerkour, Davide Tucci, Edouard Philipponnat, Ludivine Sagnier, Matthew Needham, Erin Ainsworth, Thom Ashley, Anna Mawn, Gavin Spokes, Jonathan Barnwell, Hannah Flynn, Phil Cornwell, Cormac Hyde-Corrin, Cesare Taurasi, Arthur McBain, David Verrey, Jean-Pascal Heynemand, Ed Hughes, Paul Riddell, Thea Achillea, Loris Monet, Tim Faulkner, Riana Duce, Paul O'Kelly, Robert William Carlisle, Ed Eales White, Clyde Vassallo

Durata: h 2.38
NazionalitàUSA, Gran Bretagna 2023
Generestorico
Al cinema nel Novembre 2023

•  Altri film di Ridley Scott

Trama del film Napoleon (2023)

Uno sguardo personale sulle origini del condottiero francese e sulla sua rapida e impetuosa ascesa come imperatore. La storia è raccontata attraverso la lente del rapporto dipendente e volatile di Napoleone con la moglie Giuseppina, suo unico vero amore.

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Voto Visitatori:   6,59 / 10 (33 voti)6,59Grafico
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Voti e commenti su Napoleon (2023), 33 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  18/02/2024 13:45:36
   5 / 10
Decisamente una scenggiatura troppo debole e sbrigativa , analizzati solo i punti salienti della vita di Napoleone ( ascesa, austerlitz , waterloo , esilio )
troppo poco per un personaggio del genere .
Phoenix tormentato e carismatico ... ma comunque conoscendo appunto la vita dell'imperatore sembra veramente che sia stato tralasciato troppo

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/04/2024 12.15.34
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JohnRambo  @  20/01/2024
   8 / 10
Questo film ha molte cose apprezzabili, altre meno, messe in rilievo in modo più o meno marcato dai precedenti recensori.
Non resta che esporre le mie impressioni.

(1) Napoleone è ben delineato secondo la visione del regista, e mi pare tutt'altro che orientato alla negatività; c'è perfino un tentativo di raccontarlo in modo "asettico", per il personaggio che pubblicamente fu.
(2) Il rapporto con Giuseppina, un amore che le lettere ci raccontano come dono totale, in anima e corpo, e che fu funestato dall'assenza di un figlio maschio, è reso bene, benissimo direi. Il regista si avventura nel provare a raccontare quel che Napoleone doveva essere nell'intimità, cosa non necessaria ed a mio avviso è l'unico aspetto che avrei evitato. Questo rapporto è il centro nevralgico del volgere delle fortune dell'Imperatore, tanto che il divorzio da Giuseppina prima e la morte di lei poi ne preannunciano la fine. Alla fine, quel figlio tanto desiderato, che Napoleone voleva far diventare re d'Italia, non portò molta fortuna al grande uomo.
(3) Le battaglie sono raccontate in modo estremamente "obbiettivo", almeno credo questa sia stata l'idea di Scott. L'unica cosa un po' lasciata così è Borodino, una battaglia cruenta combattuta da due generali eccezionali (Napoleone e Kutuzov), rappresentativa di due popoli che si odiavano ferocemente. Tuttavia, quest'odio è ben reso dalla vicenda dell'incendio di Mosca. Waterloo è forse la battaglia raccontata con maggiore dettaglio, non so se per ragioni di "bandiera" del regista verso gl'inglesi che appaiono, venuti dal nulla, i "salvatori della Patria". Scott si è dimenticato che ad arrivare fino a Parigi erano stati i russi, benché ciò si capisca nell'incontro tra lo zar e Giuseppina appena accennato.
(4) Gl'interpreti sono magistrali. Joaquin Phoenix è a dir poco superlativo e dipinge un Napoleone fiero e selvaggio, capace anche di grandi slanci affettivi come un uomo della sua natura, probabilmente, poteva. Si vede da queste cose la differenza fra un attore qualunque ed uno del suo calibro. E ho apprezzato l'idea di Scott di suggerirci di non cadere facilmente nell'apologia che traspare dai libri di storia dai quali abbiamo studiato da ragazzi.
(5) Carino l'abbozzo di confronto con l'Imperatore Francesco I dopo Austerlitz, con lo zar Alessandro I a Tilsit, dove le due maggiori superpotenze dell'epoca ridisegnarono i confini del mondo allora conosciuto, e quello con il duca di Wellington a Waterloo. Forse qui il regista cade in un eccesso di "patriottismo anglosassone" assegnandogli il merito della vittoria. Sfortunatamente, Scott non è per nulla interessato a darci un quadro completo degli antagonisti e si limita ad occasionali pennellate, così che alla fine vien fuori un imperatore austriaco impaurito e dubbioso, uno zar farfallone, un duca "severo ma giusto".
(6) Il film patisce una considerevole mancanza di "epicità", il racconto è talora piatto e poco enfatico, soprattutto dopo l'addio da Giuseppina; i quadri sono malamente giustapposti sul piano temporale.
(7) L'evoluzione della colonna sonora è curiosa, con musiche che inizialmente spaziano da Vivaldi, Boccherini, Haydn, Mozart (i compositori top del Settecento, per dire), già fuori moda dopo la rivoluzione francese, fino a musiche abbastanza anonime nella seconda ed ultima parte. Credo che la musica suonata all'Incoronazione, che all'epoca era stata commissionata ad un compositore italiano, sia stata ricostruita dal ritrovamento dello spartito negli archivi milanesi.

Un film che lascia dunque la generale sensazione di un'occasione persa dal punto di vista della ricostruzione temporale e di dettaglio delle vicende storiche note, ma che fa riflettere sulle alterne vicende umane dell'inseguimento del successo, della caduta, e della ricerca della felicità e dell'amore attraverso l'esempio del nostro rappresentante più famoso di sempre.

1 risposta al commento
Ultima risposta 27/01/2024 10.50.03
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Mauro@Lanari  @  14/01/2024 13:46:35
   7½ / 10
Terminata la stesura della "Fenomenologia dello Spirito" a cui l'anno successivo avrebbe aggiunto la prefazione, il 13 ottobre 1806 nella Johannisstraße* di Jena Hegel vede Napoleone a cavallo e, in una lettera all'amico teologo Niethammer, lo definisce un individuo nel quale si concentra la storia del mondo che domina meravigliosamente. L'equiparazione col proprio manoscritto è sottintesa. Ridley Scott ci mostra il Corso con gl'occhi d'Hegel, però non più quello del 1806 bensì quello delle "Lezioni sulla filosofia della storia" pubblicate postume nel 1837, quand'il suo sistema è crollato e nella prefazione la storia vien'assimilata a un mattatoio da banco del macellaio. Capito questo, si spiega ogni singola poderosa scena del film che se ne strafrega del biopic e s'interessa esclusivamente di rappresentare la sostanziale impotenza (sterilità?) degl'umani. C'è solo l'imbarazzo della scelta fra la decapitazione di Maria Antonietta all'inizio e l'elenco dei morti nei titoli di coda, dalla sconfitta in amore al cavallo preso dal Picasso di "Guernica" e a Phoenix davanti al sarcofago che fa aprire, il futuro imperatore dinanzi a un probabile faraone, la titubanza dell'hybris per il contatto con un cumulo di biblica polvere (Genesi 3, 19: https://www.biblegateway.com/passage/?search=Genesis+3%3A19&version=VULGATE;CEI). L'incontro conclusivo con Everett a Plymouth sul vascello HMS "Bellerophon", ripreso col grandangolo e collocato in una cabina col pavimento a scacchi, è un omaggio al prefinale di "2001", e nell'esilio a Sant'Elena la fragilità simboleggiata dal bicchiere che cade a Bowman viene resa dalla mosca nel vino rosso. È così che Scott prov'a realizzare il "Napoleon" che Kubrick aveva progettato dop'il successo di "2001". Forse il miglior film "autonomo" del regista (cosa sarebbe "Alien" senza le mostruosità di Giger o "Blade Runner" senza il romanzo di Dick?), ma, a parità d'argomento, ancora distante dal meticoloso perfezionismo d'un Welles, del primo Greenaway e appunto di Kubrick. Per chi cerca la "grandeur" di Bonaparte c'è già il film d'Abel Gance col Polyvision.

*Johannisstrasse

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Ultima risposta 15/01/2024 19.32.07
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DogDayAfternoon  @  02/12/2023 22:03:12
   5½ / 10
Avrei tanto voluto iniziare questo commento con un bel "Finalmente! Finalmente un film su Napoleone degno del suo nome!" e invece non posso assolutamente farlo. Tolto il film del 1927 che non ho visto, e che più che storia del cinema è preistoria, ad oggi non c'è ancora un film degno di nota su uno dei personaggi più importanti della storia.

Onestamente non nutrivo grandi speranze nemmeno in questo lavoro di Ridley Scott, in primis perché non puoi assolutamente fare un film che percorre tutta la vita di Napoleone, un uomo che è stato all'apice per oltre vent'anni: se vuoi farlo, è necessaria una serie tv o più film, in un singolo film puoi affrontare una delle fasi o uno degli aspetti della vita di Napoleone, altrimenti per forza di cose ne viene fuori qualcosa di superficiale come in questo caso.

Ma ci sono diverse altre cose che non mi sono piaciute. Solitamente non sono troppo pignolo sulla verosimiglianza storica, concordo con chi sostiene che un film è un film e non un documentario o un video didattico, però a tutto c'è un limite. Se proprio non si può o non si vuole attenersi alla realtà storica, allora bisogna esasperare il tutto in modo che sia palese che si tratta di finzione ("Bastardi senza gloria" ad esempio), oppure se il film è ambientato in una certa epoca storica ma il protagonista è un personaggio di fantasia, posso anche accettare delle licenze cinematografiche su personaggi di contorno realmente esistiti: sappiamo che Commodo non è morto al Colosseo ucciso da un gladiatore e Marco Aurelio non è stato soffocato dal figlio, ma il film si intitola "Il gladiatore" non "Commodo" o "Marco Aurelio", per cui so già in partenza che Massimo Decimo Meridio è un personaggio di fantasia e quindi non mi aspetto una rigorosità storica nemmeno negli altri personaggi reali del film, l'importante è che i caratteri di base ad esempio di Commodo e Marco Aurelio siano rispettati, cosa che effettivamente avviene ne "Il gladiatore".

Qui però siamo di fronte ad un film che si intitola "Napoleon"; e mi sta bene che si faccia credere che Napoleone abbia assistito alla decapitazione di Maria Antonietta (e sorvoliamo il fatto che nessuno veniva decapitato con tutti quei capelli sul collo), che Wellington abbia detto di persona a Napoleone che lo avrebbe esiliato all'isola di Sant'Elena, o che l'imperatore in un ultimo impeto di fronte alla disfatta di Waterloo sia partito alla carica in testa alla cavalleria con la sciabola in mano, tutte cose assolutamente non successe. Le posso accettare perché sono aspetti che non vanno ad intaccare la personalità del protagonista o la verità storica, sono inezie che in un film sono più che accettabili e tranne gli espertissimi uno neanche se ne accorge. Però quando mi si fa vedere Napoleone che cannoneggia le piramidi (americanata pazzesca) o addirittura il popolo francese, o mi si fa vedere la battaglia di Austerlitz completamente inventata (il celebre sole di Austerlitz dopo la nebbia qui è diventata neve in un lago ghiacciato!) non lo posso proprio accettare. Ma ancora meno posso accettare Napoleone che fugge dall'Egitto perché vuole tornare a verificare di persona i tradimenti di Josephine, dove si stanno confondendo la campagna d'Italia (nemmeno menzionata nel film ed è uno degli eventi più importanti e determinanti nella carriera di Napoleone) con la campagna d'Egitto, quando Napoleone già aveva perso gran parte del suo interesse per la moglie. E c'è pure di peggio, recidività addirittura, quando si vuol far credere che Napoleone fugga dall'isola d'Elba perché vuole tornare da Josephine (morta da mesi!!). Cose del genere te le puoi permettere in un biopic di qualche personaggio poco noto, ma non puoi sconvolgere la biografia di uno dei personaggi più famosi, letti e studiati della storia, è un film che non ha un minimo di credibilità e risulta ai limiti del ridicolo. In questo film è molto più difficile trovare gli avvenimenti realmente accaduti che le inesattezze storiche, che non sono inesattezze ma invenzioni di sana pianta, oltretutto in una vita, quella di Napoleone, che è un romanzo bello e fatto e cinematograficamente parlando non si potrebbe chiedere di meglio senza alcun bisogno di modificare la realtà.

Altro aspetto molto negativo è il fatto che in tutto il film non vengano mai nominati né praticamente compaiano mai i suoi fidi generali, determinanti nella sua ascesa al potere e nelle sue conquiste in tutta Europa, è come vedere un film su Gesù senza che compaiano mai gli apostoli. Qualcuno potrebbe obiettare a tutto ciò dicendo che il film vuole incentrarsi più sulla sfera privata e personale di Napoleone che non in quella politica e militare, e va bene, il problema è che pure sotto questo aspetto il film è un flop: non c'è nessun approfondimento sulla psicologia o il carattere dell'Imperatore, non vengono trasmesse emozioni di alcun tipo, e dal punto di vista dei personaggi risulta un film piuttosto freddo. A questo proposito anche scene che hanno un potenziale drammatico immenso (penso alla ritirata di Russia ad esempio) non sono state minimamente sfruttate, e ripeto la vita di Napoleone è piena di situazioni che un regista come Scott credo possa facilmente trasportare sullo schermo con una gran carica di pathos.

Il cast. Fin da quando ho saputo che ad interpretare Napoleone sarebbe stato Joaquin Phoenix ho storto il naso, e l'ho fatto ancor di più vedendolo. A parte il fatto che il film comincia nel 1793 e finisce nel 1815 (ci sono quindi 22 anni in mezzo) e tutti i personaggi sono esteticamente uguali identici dall'inizio alla fine, altro punto in meno alla credibilità e serietà del film; ma oltre a ciò, Phoenix non ha nulla secondo me di Napoleone, e in un film dove i protagonisti sono personaggi storici strafamosi che tutti conoscono anche esteticamente, la somiglianza degli attori è una cosa di non poco conto: per dire, nel mediocre "Waterloo" del 1970 Rod Steiger è molto più adatto ad interpretare Napoleone, anche solo esteticamente. Ma molto peggio è stato fatto con Josephine: Vanessa Kirby è molto brava nella sua interpretazione e mi è piaciuta parecchio, ma con Josephine non c'azzecca proprio nulla; Josephine è più vecchia di Napoleone di 6 anni (e probabilmente all'epoca 6 anni si vedevano anche più di oggi), mentre Vanessa Kirby potrebbe senza problemi interpretare la figlia di Joaquin Phoenix. In un film storico per me questi non sono dettagli.

Cosa salvo? Sicuramente le battaglie, che pur nella loro inesattezza storica devo dire che sono fatte bene, non eccezionali ma comunque più che godibili, direi che è di gran lunga l'aspetto più positivo del film (anche i costumi non sono male).

In conclusione è un film che per chi non è interessato alla figura di Napoleone o alla storia in generale può anche andare bene (ma mi chiedo allora per quale motivo uno così possa voler vedere "Napoleon"), per tutti gli altri si tratta di uno scempio storico e una grande delusione. Leggo di una versione integrale da 4 ore che potrebbe risultare più completa di questa, ma sinceramente non mi è rimasta nessuna voglia di vederla.

Vista l'anagrafe, mi dispiacerebbe molto sapere che questo è l'ultimo film di Ridley Scott. "The last duel" sarebbe stato un commiato dal cinema decisamente migliore.

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Ultima risposta 26/12/2023 16.40.42
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