il cavaliere oscuro (2008)

Nolan riesce nell'impresa di continuare un discorso già iniziato precedentemente (Batman begins) senza diventare banale o ripetitivo. Questa volta il tema è lo scontro tra Bene e Male. Il male assoluto, puramente fine a se stesso, è rappresentato dal Joker (ultima interpretazione del bravo Ledger); il bene, nelle sue varie accezioni, è costituito da Batman, Gordon e Dent. E' proprio su questo punto che si sofferma il regista: il male è avvantaggiato perché senza scrupoli; il bene, invece, a meno che non lo si intenda in senso machiavelliano, deve porsi anche la questione dei mezzi usati per perseguire la giustizia (ovvero il suo fine ultimo). Ecco perché Batman non può semplicemente uccidere il Joker ma deve farlo arrestare vivo. La vita di Bruce Wayne/Batman, però, sarà segnata da eventi drammatici che lo porteranno a trarre altre conclusioni: lo scontro con il male e la sua capacità di corruzione gli apriranno gli occhi. Alla fine il nostro eroe si dovrà arrendere all'oscurità del suo ruolo, conscio che non potrà mai essere un esempio per la città proprio perché, nonostante i suoi sforzi, rimane una figura machiavelliana: persegue la giustizia al di fuori della legge, senza curarsi dei mezzi.
Nolan riesce ancora una volta a coniugare intelligenza e incassi con un film forse un po' prolisso, ma sicuramente di grande impatto.
Bravi gli attori.