breaking bad - reazioni collaterali - stagione 3 regia di Michelle MacLaren, Adam Bernstein, Vince Gilligan, Colin Bucksey, Bryan Cranston, altri USA 2010
Trama del film Breaking bad - reazioni collaterali - stagione 3
Walter e Jesse lavorano ormai in un grande giro di droga, gestito dall'ambiguo boss Gustavo Fring, che mette a loro disposizione un avanzato laboratorio per la produzione di metanfetamina. Le cose però precipitano in fretta.
Film collegati a BREAKING BAD - REAZIONI COLLATERALI - STAGIONE 3
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Ottima stagione, siamo nel pieno degli eventi con la figura del boss Gus a manovrare molti degli eventi di questi episodi. WW sempre più cinico e spietato, il matrimonio con Skyler affonda e poi tende a riprendersi per motivi dapprima economici, Jesse ha ormai perso il capoccino ed il colpo di grazia alla sua fragile stabilità arriverà con l'ultima puntata...infine Hank se la vede davvero brutta. Puntate girate divinamente e con musiche straordinarie oltre ad una fotografia da premiare!
Stesso discorso della seconda e della quarta, se non che una delle cose che ho preferito é che oltre a sviluppare ancora meglio i personaggi e praticamente completare la trasformazione da Walt a Heisenberg, introduce uno dei migliori villain mai visti sul piccolo schermo:Gustavo Fring. Detto questo stagione superlativa come le altre
Gustavo penso sia uno dei migliori, se non il migliore, villain mai apparsi sul piccolo schermo, brutale, metodico e doppiogiochista, nel pubblico Mandela mentre nel privato Hitler. Ironicamente morirá com'é vissuto :con la doppia faccia
Ormai la serie è a regime. L'introduzione di Gustavo e Mike in un meccanismo che già di per sé era perfettamente oliato, inseriscono sempre più "Breaking Bad" nell'olimpo delle migliori serie di tutti i tempi.
Anche la terza stagione è di altissimo livello. I personaggi di Gus come quello dell'avvocato logorroico sono superbi, resteresti ad ascoltarli per ore.
Gli episodi si seguono quasi tutti con il fiato sospeso, in particolare gli ultimi con protagonisti i gemelli killer e gli utlimi due della stagione.
Eccoci alla terza stagione di Breaking Bad, una terza stagione inferiore alle due precedenti e tra le meno belle della serie, ma sempre di ottimo spessore. La seconda stagione si era conclusa nella tragedia, questa terza stagione continua con una trama molto semplice, mai scarna e la vicenda mantiene il livello di coinvolgimento delle prime due trattenendo lo spettatore incollato allo schermo. L'unico difetto di questa terza stagione sta nel rallentamento del ritmo rispetto alla due precedenti, e qualche episodio risulta un pò troppo lento e noioso, come ad esempio l'episodio 10, Fly, che è stato al centro di una notevole discussione tra i fan della serie. La fotografia è azzeccatissima, capace di dare un colpo d'occhio davvero soddisfacente, e così anche il montaggio, accattivante e completato da un ottimo sonoro mai invadente. L'interpretazione di tutto il cast è di notevole spessore, spiccano i nostri due protagonisti, Bryan Cranston e Aaron Paul, con una prova di altissimo livello. Seppur sia stato fatto un mezzo passo indietro, Breaking bad si conferma una serie di spicco, intrigante e di ottimo livello.
Delusissimo da questa stagione che mi ha lasciato non poco l'amaro in bocca, specie considerando i personaggi interessanti (Gus è veramente convincente) e la buona regia. Purtroppo si ripresenta l'incostanza degli episodi; dov'è quella tensione palpabile delle prime due puntate della seconda stagione?! Infatti, pure negli episodi migliori, si è ben lontani dalla magnificenza a cui ero abituato precedentemente, inoltre pure le ultime due, nonostante gli ottimi finali, non mi hanno fatto gridare al capolavoro e i primi 4, odd.io mio, sono una tortura interminabile che mette su un arco narrativo non solo totalmente inutile tranne per il cliffhanger della quarta, ma sono pure ripiene di scene ridicole al pari di una sitcom, al 99% coinvolgenti Skyler (ogni volta che appare il "ciclo mestruale con le gambe" a me viene solo da ridere, pure in momenti drammatici), o di cambi di personalità repentini come Hank: sì, è vero, c'era qualche segnale già nella seconda stagione, il problema è che l'hanno completato troppo bruscamente considerando il ritmo lento. Credetemi, se riuscirete a superare quel quartetto maledetto, la tanto agognata "puntata della mosca" (Fly, Caccia Grossa… La 10° insomma) non vi farà alcun male. Questa… "stagione di transizione" come leggo da varie parti (detesto sta terminologia, inventata per difendere a prescindere le serie tv), in più, come la prima, basa fin troppo la sua bellezza negli intro o nei cliffhanger, con il corpo centrale comunque ok (dalla 5°-6° in poi), ma che non è mai riuscito ad appassionarmi del tutto. Comunque, detto gli elementi negativi, devo comunque lodare i personaggi carismatici affiancati da grandi interpretazioni e la regia con vari colpi di genio, che mi hanno aiutato non poco nell'andare avanti con gli episodi, se non fosse stato per loro, avrei sicuramente droppato la serie (non vi preoccupate, ho visto pure le ultime due), e lo dico da persona perseverante e testarda che ha visto e commentato tutte le puntate di The Lady! Peccato, veramente peccato, so di essere una "mosca" riguardo la valutazione della serie, ma se l'avessero ridotta a circa 7 episodi senza dubbio l'avrei apprezzata di più.
questa stagione invece purtroppo non mi ha coinvolto più di tanto...interessante il personaggio di Gas ma la serie l'ho vista più per inerzia che per interesse diciamo...l'ho trovata la più debole tra tutte!
Se la seconda stagione ha spiccato il volo, la terza comincia ad entrare in orbita. Il Vaso di Pandora ormai è aperto e la spirale in cui sono finiti i protagonisti è senza fine. Praticamente impeccabile nella scrittura. Visto l'argomento, una serie che crea dipendenza.
L'intrattenimento continua e la qualità è sempre alta. Gli episodi migliori sono: quello con la resa dei conti coi cugini e gli ultimi due. Io però avrei aspettato a coinvolgere Skyler nel traffico di Walt, perché quella donna non ragiona.
Il livello della serie continua a salire,i personaggi si evolvono e diventano sempre più interessanti e complessi e ciò contribuisce ad aumentare il coinvolgimento dello spettatore nelle vicende che li vedono protagonisti,di alto livello naturalmente la regia e semplicemente spettacolare la recitazione. Una grande serie che toccherà il suo apice nella quarta stagione..........
Il livello sale rispetto alle due serie precedenti. Walter e Jesse vanno a pieni giri nel loro lavoro di produzione della metanfetamina grazie all'ingaggio del boss Fring, personaggio molto enigmatico e non sempre prevedibile. Qui si ha una evoluzione nei personaggi principali: White inizia a capire bene tutti i meccanismi che stanno dietro al giro della droga, Jesse inizia a crescere come mentalità, Skyler inizia a pensare che suo marito non ha tutti i torti sulla vicenda e Hank inizia ad vedersi incrinare molte delle sue certezze. Una serie che tiene alta la tensione fino alla fine, senza nemmeno dissiparla nel finale di stagione, per il resto è una conferma dei pregi (ed i pochi difetti) delle serie precedenti. Davvero bella questa terza serie.
da questa stagione in poi entriamo nella parabola ascendente del film. la metamorfosi di White si sta compiendo. sta diventando un uomo tormentato, spietato, disposto a tutto. Colpi di scena a raffica, dal dramma alla tragedia shakespeariana, con qualche frenata di troppo in alcuni episodi ma ormai la serie ha ingranato la quinta e procede spedita. Si può tranquillalmente parlare di capolavoro. Ogni puntata ti scava qualcosa dentro, ti si insinua sotto la pelle, ti colpisce e nulla sarà più come prima.. da questa stagione consacro breaking bad nel mia classifica personale dei migliori film tv (termine riduttivo definirlo film tv) della storia del cinema. Primo posto. un gradino sopra a lost, un bel gradino.
per ora è la peggiore ma è comunque bellissima...parte lenta ma poi si ripiglia bene fino a concludersi in bellezza ...fino alla 5 puntata era da 5 ma poi si riptrnde benissimo
Davvero incredibile. Anche alla terza stagione questa serie non smette di appassionarmi. Forse è anche migliore delle altre. Assolutamente da non perdere.
Molti avvenimenti in BREAKING BAD sono intuibili, ma la bellezza della serie sta nel fatto di saperle rendere coinvolgenti ed appaganti nonostante tutto. Anche questa terza stagione si attesta su buoni livelli, anche se alcune prolissità delle puntate nella seconda metà lasciano un po' il tempo che trovano. Alcuni personaggi cominciano a diventare antipatici mentre altri sono azzeccati e rendono bene (es. Sal l'avvocato). Comunque...sotto con la quarta.
Ovviamente non male anche questa terza serie, anche se si nota che la trama è un po' sbrodolata giusto per allungare la serie. Ma assolutamente riesce ancora a tenere lo spettatore incollato allo schermo, ancora non si vede l'ora di vedere la puntata successiva.
Sempre più bello "Breaking Bad", stagione dopo stagione. Trama sempre più coinvolgente, Walter White sempre più in discesa verso l'abisso e la presenza in pianta ormai stabile di personaggi come Gustavo Fring e Saul Goodman (che probabilmente è il mio preferito). E non manca il solito, bellissimo, season final di straordinaria intensità.
Essendo una serie capolavoro, Breaking Bad dà un'elevata dipendenza. Geniale, originale ed immorale al punto giusto per affascinare fin dalla prima puntata, giunti alla fine della terza stagione si è completamente assuefatti (così come Walt è ormai drogato della sua attività criminosa). Breaking Bad è un capolavoro sia per l'idea alla base, sia per la realizzazione tecnica (regia, dialoghi, recitazioni). In questa enorme terza stagione Walt è sempre più calato nella parte del boss, si allontana sempre più dai confini della legalità, stringe un importante e pericolosissima collaborazione con Fring e la moglie sceglie di essere complice nel suo piano per il riciclaggio del denaro, necessario per poter usufruire dell'enorme ricchezza accumulata.
Entrano alcuni nuovi personaggi, comprimari, ed aumentano i colpi di scena in un crescendo graduale che colpisce al cuore per cupezza, cattiveria e spietatezza. Da questo momento in poi Breaking Bad diventa una serie assoluta.
Il decimo episodio (Caccia grossa) è "la mosca bianca"(!) della serie intera perchè è tutta ambientata nel laboratorio di Gus e vede com eunici protagonisti i due enormi personaggi principali. Walt si fissa con un agente contaminante che può mettere a rischio non solo la produzione, ma anche la loro stessa vita. Con l'occasione, e con Walt "drogato" da Jesse, ci sarà occasione per profondi discorsi sul destino e sul giusto momento per morire. E' una grande prova di bravura dei due attori Cranston e Paul. Esilarante e toccante. Stupefacente inoltre l'episodio concluso con l'attentato ad Hank, e gli ultimi due, con finali da cardiopalmo, pazzeschi ed intensissimi.
Stagione più di transizione,che parte piano focalizzandosi sulle relazioni fra i personaggi per poi salire sempre di più.
Il livello continua a essere altissimo.La regia è capace di mettere una tensione e drammaticità insostenibili con alcune scene di culto,come il finale di un episodio con uno scontro a fuoco spettacolare e memorabile,ma anche flashback e flashforward efficacissimi. Tutti i particolari assumono un maggiore significato associandosi anche a eventi delle stagioni precedenti. Inoltre,personaggi come quelli di Hank e quelli di Skyler mostrano sfumature inedite,rendendo più ampia la loro caratterizzazione e diventando dei terzi protagonisti. La scrittura continua a essere imprevedibile e mette i personaggi di fronte a scelte da cui non si torna più indietro,dando un grande coinvolgimento con alcune situazioni quasi ansiogene.Vanno giù davvero pesante stavolta,con un cinismo freddo che mette paura. La recitazione continua a essere eccellente,Aaron Paul continua a essere naturale e emozionante,immenso Cranston e bravi i comprimari,fra cui spicca Odenkirk grazie al personaggio.
Magari non raggiunge certi picchi della seconda stagione,ma nel complesso è più equilibrata,tutte le cose vanno perfettamente al posto giusto.Il crescendo finale è incredibile e lascia esterrefatti.Serie sempre più originale e sorprendente,con temi importanti mai banali..
Stagione capolavoro. Ormai Gilligan ha pieno e totale controllo della sua creatura che comincia a volare altissima. Walter/Heisenberg, sempre più personaggio straordinario. Stratificato, mortalmente ambiguo, disperato e perciò spietato, disposto a scendere sempre di più nell'abisso dell'irreparabile. Un Giancarlo Esposito meraviglioso da vita ad un Gus Fring perfetto, per tutta la stagione il suo scontro con W.W. corre sul filo del rasoio, in momenti di tensione mozza-fiato. Non ci sono buoni, non c'è bene, sono tutti corrotti, ma è impossibile staccarsi da uno qualunque di questi personaggi. Perché sono dannatamente ben scritti e interpretati. Forse da un punto di vista tecnico, regia, fotografia, sceneggiatura questa è in assoluto la miglior stagione di Breaking Bad anche se, almeno da un punto di vista emotivo, la successiva fa pari e patta. Ormai la totale ambiguità nei rapporti e nelle azioni è chiara, la strada è segnata, con in prima linea il sempre più tormentato rapporto tra i due protagonisti Walter e il "figlioccio" Jesse. E sopravvivere diventa la parola d'ordine, motore (insieme all'auto-rivalsa) di tutte le più becere azioni di Walter, ma non solo. La parte finale della stagione, le ultime 4-5 puntate, rappresentano uno dei più grandi crescendo di qualità e tensione che io abbia mai visto in una serie, fino ad esplodere nella straordinaria ultima puntata della stagione, capolavoro assoluto, fredda e spietata, devastante e tutto in un'accelerazione mozza-fiato che ci fionda a tutta velocità, proprio negli ultimi istanti, un pozzo nero da cui è impossibile risalire. Adesso non si torna più indietro. Lode a Gilligan e ad il suo staff per questa straordinaria stagione ai bordi della perfezione. Dialoghi fantastici, scrittura eccellente, solite virtuosistiche soluzioni alla regia che regalano davvero dei grandissimi momenti di televisione. Intreccio nella trama e nei rapporti tra i personaggi di grandissima intensità, complessità psicologica a più livelli, emotività, mai si respira la banalità. Personaggi super, Saul Goodman ovviamente idolo per sempre, ma Mike, Hank, Fring, Jesse, i Salamanca, sono una sequenza di personaggi davvero memorabili ed indimenticabili. Heisenberg-Walter sempre più immenso e così Cranston nell'interpretarlo. Tantissimi i momenti di potenza pazzesca, inutile star qui a citarli. Capolavoro.
Droga. Non puoi distrarti, non puoi ricevere sms. BB richiede un certo impegno per essere goduto appieno. Incredibili Gus, i gemelli messicani. Stagione pazzesca, sempre tutto calcolato al millimetro.
tre e'il numero perfetto, come perfetta e'la terza stagione di breaking bad. una perfezione non piu' semplicemente stilistica e narrativa, ma anche interpretativa.
la trasformazione di walter. le manie di gus. i tormenti di jesse. la devozione di mike. le ossessioni di hank. le paranoie di skyler. gli intrallazzi di saul.
interpretazioni divine sorrette da una sceneggiatura di cemento armato.
L'Albatross della storia della narrativa televisiva qui è ormai spiccato, con tutte le conseguenze della sua apertura d'ala enorme, anche se imperfetta.
C'è in Breaking Bad una poetica del deserto: il deserto è il corrispettivo ambientale della moralità sempre più arida di Walt, un senso morale che è strettamente collegato alla sua capacità sentimentale. Eppure c'è ancora qualcosa in lui che ci ricorda il brav'uomo che era, Verdoux è ancora dentro di lui: di qui il senso del prologo di "Full measures", il ritorno, sempre macchiettistico, all'origine di una casa, di una famiglia, teatro di una storia che è una grande e seria metafora. Ma il deserto è anche un luogo dove si incontra un intero universo di personaggi, di vite che noi possiamo solo occhieggiare, come a film iniziato, come da una porta di cui vediamo la luce strisciare da sotto: Mike, Gustavo, Hector, i gemelli, Gale, tutti questi scarafaggi moralmente strani e inquietanti di un mondo le cui dimensioni confinarie sono kafkiane, un mondo la cui entità varia senza poterne afferrare l'effettiva conformazione, ci vengono presentati con la facilità e il minimalismo che contraddistinguono la scrittura impeccabile di Gilligan. Indimenticabili così tante scene che è superfluo citarle tutte. Sullo sfondo, inesorabile, il lento e degenerante distaccamento di una vera famiglia dal suo fondatore.
Io devo andare un po' controcorrente rispetto ai miei colleghi sotto. Per me, la terza stagione di Breaking Bad è la peggiore (per come può stare addosso la parola "peggiore" su una serie magnifica come Breaking Bad), proprio perchè viene dato spazio al personaggio più odioso della storia delle serie tv, ovvero Skyler la moglie di Walter. Questa terza serie non me la son goduta per niente a causa della *******ggine di questa donna. Il finale di stagione però è abbastanza coinvolgente, e lascia spazio ad una quarta stagione che si rivelerà ancora più interessante e piena di suspance.
Dall'ottimo verso l'eccellente. Personaggi indimenticabili (Gus su tutti) catturati nel vortice di decadenza morale di Walt, che come direbbero i Coen, non è ancora arrivato "allo stesso punto della moneta", ma già l'unico movente delle sue azioni è un calcolo per l'autoconservazione.
E con la terza stagione Gilligan spicca definitivamente il volo, grazie alla sempre più incisiva presenza di Gus Fring (un sublime ed agghiacciante Giancarlo Esposito, ex attore feticcio di Spike Lee), Saul Goodman e Mike Ermentraut. Ed il finale toglie il respiro, come sempre in BB.
Incredibile come Gilliam riesca a migliorarsi di stagione in stagione ponendo l'asticella sempre più in alto. Il terzo atto, è quello del laboratorio e di Gustavo Fring (personaggio che, al pari di Saul, giganteggia insieme ai due protagonosti) . E'tutto incredibilmente perfetto, tensione sempre altissima, soprattutto nel finale, forse il cliffhanger migliore per quanto riguarda le 5 stagioni.