la terra dei morti viventi regia di George A. Romero Canada, Francia, USA 2004
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la terra dei morti viventi (2004)

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locandina del film LA TERRA DEI MORTI VIVENTI

Titolo Originale: LAND OF THE DEAD

RegiaGeorge A. Romero

InterpretiSimon Baker, John Leguizamo, Asia Argento, Robert Joy, Dennis Hopper, Eugene Clark, Jennifer Baxter

Durata: h 1.33
NazionalitàCanada, Francia, USA 2004
Generehorror
Al cinema nel Luglio 2005

•  Altri film di George A. Romero

•  SPECIALE LA TERRA DEI MORTI VIVENTI

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Trama del film La terra dei morti viventi

Il mondo é invaso dagli zombie, e coloro che sono sopravvissuti sono barricati all'interno della città. Nelle strade regna il caos e la situazione non é più sostenibile così, tra i superstiti c'è qualcuno che pensa d'intervenire...

Film collegati a LA TERRA DEI MORTI VIVENTI

 •  LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI, 1968
 •  ZOMBI, 1978
 •  IL GIORNO DEGLI ZOMBI, 1986
 •  SPECIALE LA TERRA DEI MORTI VIVENTI

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Voti e commenti su La terra dei morti viventi, 252 opinioni inserite

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astropelle  @  24/07/2005 02:38:02
   4 / 10
. Per capire questo film, bisogna comprendere che Romero non ha voluto fare una pellicola SUGLI zombie ma un film CON Zombie. E' evidente che lo scopo di tutto il suo lavoro è quello di fare una (alquanto banale) critica al sistema classita-capitalista americano, con gli Zombi usati per rappresentare il lato povero ed emarginato della società. Per questo obbiettivo il regista ha sacrificato TUTTO il resto, compresa l'atmosfera, la tensione, l'orrore... insomma ciò che è alla base di un film del genere horror; ha mantenuto solo un po' di "canibalismo dal vivo" ma giusto per poter poi dire: "io quello ce l'ho messo". Insomma, chi cercava un film del genere "la notte dei morti viventi" sicuramente è rimasto deluso.

. Il problema è che Romero ha deluso anche chi NON CERCAVA un film horror; la crirtica sociale si riduce ad un'ora e mezzo di banalità ideologiche fritte e rifritte, di luoghi comuni sulla società americana che magari sono anche veri ma spiattellati come li propone Romero non trasemttono nessuna emozione e soprattutto nessun senso di irritazione o coinvolgimento.

. Tutto il film è una continua allegoria di un'ideologia socialisteggiante: gli Zombie-emarginati esclusi dal sogno americano-grattacielo dove il CAPO-Bush impone un ordine poliziesco al popolo. Uno SGHERRO DELCAPO-servo del padrone cerca la scalata sociale ma essendo un immigrato non viene accolto fra le classi ricche: si incazza e con il carroarmato minaccia di far scoppiare il grattacielo-Twin towers e diventa così un terrorista a causa delle ingiustizie sociali subite... il CAPO ZOMBI benzinaio di colore-proletario afroamericano organizza gli Zombie-volgo disperso in una marcia per distruggere i vivi -la CIVILTA' CLASSISTA, borghese e un po' carogna che li esclude barricandosi dietro la polizia ed i fili spinati (fine riferimento alla lotta all'immigrazione ed all'uso della polizia come mezzo di repressione/esclusione sociale). Il Capo comanda perchè ha un MUCCHIO DI SOLDI (ma dove li spendi i soldi, cretino! Se il mondo è dominato dagli Zombie! Vai da un non morto e gli dici: "Ciao, mi dai tre etti di carne?" Lui ti stacca un braccio e te lo dà. In questo caso la metafora casca veramente nel ridicolo) ed alla fine viene ucciso dal petrolio (sottile allusione alla politica estera di Bush), il poliziotto Samoano-servo dei servi riscopre la sua virilità classista di immigrato e si schiera dalla parte dei buoni, gli zombie che all'inizio si lasciano incantare dai fuochi di artificio-la religione oppio dei popoli? ma che alla fine capiscono qual è la cosa giusta da fare e sbranano un manipolo di vivi i quali, vestendo vestiti eleganti dimostrano la loro appartenenza alla classe borghese che deve essere eliminata fisicamente... e si può andare avanti così per un bel po'.

. Detta come l'ho scritta io la storia del film è più COMICA CHE TRAGICA: il dramma è che nel film è più o meno così. Quando le metafore sono così smaccate che le capirebbe anche un bambino di cinque anni, un film non riesce a trasmettere più alcuna emozione.

. Di questo mio ultimo discorso faccio un ESEMPIO CONCRETO: il fatto -già notato in questo forum- che gran parte delle inquadrature degli zombie sono riservate al loro leader, al tamburino ed alla donna dalla bocca squarciata. Il focalizzarsi su questi tre personaggi fa perdere il senso che gli zombie siano una massa informe di creature -che è forse la cosa che impressiona di più di loro: quel loro essere un numero infinito, senza un punto di riferimento preciso ma presenti dappertutto e dunque imprevedibili ed ineluttabili- ma questo è proprio ciò che Romero vuole. Egli infatti desidera descrive la presa di COSCIENZA INDIVIDUALE di una massa prima indistinta ma che poi acquista consapevolezza di se stessa come somma di individui singoli... DU' PALLE! Ma cosa vuole fare il regista? Una lezioncina di sociologia?

. A questo si aggiunge che i personaggi sono ridotti a macchiette il che non stona nel contesto, visto che il film intende comunicare un messaggio più che un'emozione, ma il tutto alla fine diventa pesante.

. Spezzo una lancia a favore di ASIA ARGENTO, che è stata tanto criticata in questo forum: a parte la voce (allucinante, sembra quella di mio nonno, ma l'ha doppiata un travestito o è stato Bud Spencer?) non se l'è cavata male, il problema è che aveva un ruolo così defilato e stereotipato da donna dura con il fucile che o sei Sigourney Weaver o vai poco lontano.

. Niente da dire sulla FOTOGRAFIA: bella veramente, è la cosa che impedisce agli spettatori di precipitare in un sonno pre-coma.

Bye.

4 risposte al commento
Ultima risposta 15/08/2005 23.50.15
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