fargo - stagione 5 (2023)

Fargo è una serie che nel suo stile si mantiene molto coerente con sé stessa fin dalla prima stagione e di conseguenza dal film stesso, richiamato molto spesso dal leitmotiv di quel grandioso film. C'è il dramma, il gusto del grottesco e molta ironia nera. Eccellente nel costruire personaggi che rimangono impressi nella mente. La storia e tutto il suo dispiegamento riescono sempre a coinvolgere, menttendo insieme e con un certo equilibrio diverse tematiche come la violenza sulle donne e le milizie paramilitari che stanno diventando un cancro all'interno dell'America. Buonissieme le intepretazioni ad iniziare da quello scriccioletto di Juno Temple ma tosta e tenace come una tigre e poi Jon Hamm simbolo di quel patriarcato più retrivo e della cui ossessione sarà la causa diretta della sua rovina. Una stagione di ottima qualità come sempre.

Personaggi bellissimi come sempre e storia potenzialmente accattivante come al solito, purtroppo più si va avanti e ci si accorge che gli autori cercano di immergere la loro opera nella propaganda femminista rovinando il tutto, rendendolo questa stagioni banale e piena di stereotipi abusati e ad un epilogo noioso e abbastanza ridicolo

Stagione di altissimo livello al pari delle prime tre (solo la quarta la trovo leggermente inferiore, d'altronde è anche l'unica non acclamata dalla critica).
Dopo così tante stagioni di successo, non è improprio definire Fargo una delle migliori serie della storia della televisione, per lo meno in termini di costanza in relazione alla qualità

Noah Hawley è una garanzia: la sua sceneggiatura è profonda ed intricata, in grado di mescolare con efficacia suspence, dramma e dark humour con svariati colpi di scena inaspettati, sin dal primo episodio, utili a tenere incollati gli spettatori allo schermo.
Ogni personaggio da lui immaginato viene sviluppato molto bene, in particolare la figura completamente inedita, ma riuscita, del mangiatore di peccati.

Cast artistico e recitazione eccellente. Juno Temple, quasi irriconoscibile, è bravissima nel ritrarre in maniera magistrale l'eroina, la cui resilienza e determinazione sono al centro di questa storia mentre John Hamm, che interpreta uno sceriffo fin troppo reale e figlio della società patriarcale odierna, ti fa davvero odiare il suo personaggio. JJL cazzutissima e Spruell enigmatico.

Da vedere assolutamente.

fargo non delude mai