Una segretaria fugge con 40.000 dollari e si rifugia in un motel gestito da uno strano ragazzo molto timido. Quando la donna viene assassinata sotto la doccia...
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Non vi trovo difetti, un film che oltre ad essere solidissimo in quanto a sceneggiatura e tensione (dalla scena post-doccia è costante e palpabile, poco importa sia del 1960, a me ha messo i brividi) presenta dei tocchi originalissimi (rovesciamento di struttura da un film sentimentale [con frasette romantiche annesse] che declina in un film d'azione per arrivare a un thriller psicologico], morte della protagonista dopo quaranta minuti dall'inizio, il colpo finale stesso....) all'interno di una storia spaventosa e agghiacciante. Menzione per la scena cult della doccia (settantadue inquadrature per una settimana di ripresa), il secondo omicidio e il finale.
(Ammetto anche che, per quanto il film all'inizio mi intrattenesse bene, non mi dicesse granché e mi stessi iniziando a preoccupare; potendo ora constatare il quadro nel suo insieme, be'... perfetto, tutto gira a meraviglia, una "presa in giro", prima che la pellicola mostri finalmente il proprio volto, gestita davvero alla perfezione. Chapeau.)