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Non da buttare completamente, l'idea di mostrare infanzia e adolescenza di Norman era prevista addirittura nel primo film scartata poi non si sa bene per quale motivo, paga dazio l'esser produzione televisiva zero budget, stando a quello che si dice in giro, tutto sommato è vedibile tranquillamente non ci sono brutture clamorose, i flashback di Norman a volte non corrispondono a quello che già si sapeva, ma trattandosi di una mente malata che racconta i suoi trascorsi dopo una vita in manicomio, al telefono, in diretta su una radio privata sotto falso nome credo che non ci sia da gridare allo scandalo. Problemi derivano dal vero ruolo principale di questa quarta parte, e cioè da mamma Bates: la Hussey è troppo bona per la parte, c'è poco da fa; probabilmente non possiede la bravura necessaria per far dimenticare la sua bellezza cimentandosi in un personaggio negativo come questo. Lo stesso Thomas è indicato si come vittima materna quando subisce le angherie, ma non offre quella malignità e perversione che ci si aspettava. La Pounder bene come al solito in questo tipo di situazioni e curiosa presenza di John Landis come speaker radiofonico. Su Perkins che dire.... idolo assoluto!
Buon sequel, forse il migliore tra i 3, nonchè tra i migliori film di Garris in generale.
100 minuti che non stancano, con un Perkins ancora in forma, un Landis serioso ed una Hussey che l'isterica la sa fare bene.
Buona l'idea della radio, un pò inverosimile SPOILER L'HAPPY ENDING, buona l'atmosfera morbosa e incestuosa.
Probabilmente i fan della saga lo sopravvalutano (nella quale includo anche il serial Bates motel e il remake di Van Sant), come è successo a me, ma di per sè il film non è male.
A parte un paio di cose (tra cui la presenza assurda di Landis) per me è un film da buttare! Noioso, mal recitato, strutturato male e pieno di imperfezioni sia nella sceneggiatura che nella realizzazione a cura di quel cretino di Mick Garris. Idea che ci poteva stare quella di esplorare la nascita del "mostro" e presa con i giusti tempi senza fare le cose solo accennate...peccato però che risulti spesso ridicolo il tutto ed in specie penso alla scelta di Olivia Hussey nel ruolo della madre! Io quando vedo Psycho la madre l'ho sempre immaginata come una vecchia megera e non come una milfona, per di più poi il bipolarismo materno è stato esacerbato dall'attrice. Non ci siamo!
Interessante solo il colloquio di Bates con la giornalista radiofonica.. il resto assai penoso.... e poi la Hussey troppo bella per sostenere quella parte, sexy anche quando fa l'in*******...... il giovane Norman non ha niente di inquietante.. ha il faccino del bravo ragazzo imbronciato..... da vedere solo per completezza..... migliori il 2 e il 3..... ovviamente senza scomodare il capolavoro....
Prequel inutile del capolavoro di Hitchcock (quindi una battaglia già persa in partenza). Come per tutti i prequel, le probabilità di distruggere (a rischio incazzàtura) la fantasie che gli spettatori si costruiscono dopo aver visto la prima opera assoluta sono sempre altissime, ancor di più quando passa troppo tempo dalla realizzazione originale; "Psycho IV", in questo senso, non fa assolutamente eccezione anche se, bisogna riconoscerlo, non proprio tutto è da buttare: gli attori sono bravi, qualche scambio di battute funziona, ed un paio di sequenze (come quella del matricidio) riescono a trasmettere un vaghissimo accenno di brivido. Tutto ciò comunque non basta a salvare una nave già bella che affondata da anni; "Psycho IV" rimane nient'altro che un filmetto piatto ed insignificante (epilogo compreso, orribile) da recuperare solo per completezza o curiosità autolesionista (già si sa a cosa si va incontro, perciò scordatevi il capolavoro del '60).
Mediocre, ma in altre mani poteva venir fuori anche di peggio. Ma è inutile star lì ad approfondire, tanto sto film non se lo ricorda nessuno!
Rimane il quesito...cosa diavolo ci fa qui John Landis?
In "Psycho IV" possiamo conoscere le vicende di Norman Bates quando era adolescente, che racconta ad una stazione radiofonica e che vediamo tramite flashback. Un buon lavoro, la regia mi è piaciuta molto, dai titoli di testa molto invitanti al proseguo della storia che non è proprio malaccio, anche se purtroppo ci sono delle falle negli eventi che non combaciano col primo "Psyco". Poi gli attori li ho ritenuti adatti, dalla mamma stronsissima al giovanotto Norman che ha anche la fisionomia giusta. Un piacere risentire la colonna sonora di Bernard Herrmann.
Decisamente il peggiore della serie, è anche realizzato abbastanza male... L'unica parte interessante è il colloquio telefonico durante la diretta radiofonica, il resto da dimenticare.
Anche se lo reputo il piú brutto della serie, non lo trovo da buttare via. Interessante l'idea della storia raccontata al telefono e trasmessa per radio. Come sempre un grande Perkins!
Distante anni luce dal Grande Capolavoro del '60. Non capisco nemmeno il perchè del nome. Mha! Questo non è uno Psycho, assolutamente no. Questo film è una presa per il c.u.l.o.
Una lunga telefonata radiofonica diventa la scusa per un beginning sulla vita di Norman Bates! Il povero Alfred si sarebbe disgustato di come viene sviluppato male il personaggio della madre...e Norman da giovane non terrorizza per niente! film inutle