la ricerca della felicita' regia di Gabriele Muccino USA 2006
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la ricerca della felicita' (2006)

 Trailer Trailer LA RICERCA DELLA FELICITA'

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locandina del film LA RICERCA DELLA FELICITA'

Titolo Originale: THE PURSUIT OF HAPPYNESS

RegiaGabriele Muccino

InterpretiWill Smith, Thandie Newton, Jaden Smith, Chandler Bolt, Domenic Bove, Ian Baptiste, Aida Bernardino, Mia Bernardino, Richard Bischoff

Durata: h 1.57
NazionalitàUSA 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2007

•  Altri film di Gabriele Muccino

•  Link al sito di LA RICERCA DELLA FELICITA'

Trama del film La ricerca della felicita'

Chris Gardner è un brillante venditore senza fortuna nella San Francisco degli anni '80. Padre affettuoso di Christopher, un vivace bambino di cinque anni, e marito di una scontrosa compagna, Chris fatica a sbarcare il lunario. La moglie, incapace di reggere la crisi, abbandona marito e figlio per cercare fortuna a New York. Rimasto solo Chris cerca tenacemente e ottiene un posto da stagista non retribuito presso una società di consulenza finanziaria. Senza stipendio, sfrattato dall'appartamento e poi dalla stanza di un infimo motel, Chris e il suo bambino cercheranno di sopravvivere dormendo nei ricoveri per i senza tetto o nei bagni pubblici della metropolitana. Indossando sempre il suo abito migliore e l'orgoglio di chi non vuole mollare, Chris troverà una porzione di felicità.

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Voto Visitatori:   7,40 / 10 (426 voti)7,40Grafico
Voto Recensore:   7,00 / 10  7,00
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Voti e commenti su La ricerca della felicita', 426 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  13/10/2013 01:14:25
   7 / 10
E' certo che i ricchi non capiscono il valore di 5 $, anche solo 5.
Mette un po' d'ansia, sempre sul filo del rasoio.
Seppur molto carino si sa come andrà a finire fin dall'inizio.
Detesto Muccino, ma qui ha retto molto bene.
Molto buona l'interpretazione di Will Smith.

Morale? Mai prestare del denaro, mai a chi ne ha di meno di te e soprattutto a chi ne ha di più. Insomma: mai.

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Ultima risposta 21/10/2013 00.49.25
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pier(pa)  @  28/12/2011 15:54:54
   1½ / 10
Muccino è davvero il peggior regista italiano affermato di tutti i tempi. Questo film, l'ultimo da me visionato della sua sconcertante sequela di porcherie, è forse il più meschino, borghese, ipocrita, disonesto e falso.

Perché, innanzitutto, Muccino intitola questa pellicola "la ricerca della felicità?"
Perché non lo intitola "la ricerca dei soldi?".
Questo è il piattume morale, cui il nostro compatriota ci danna. In questo film non si fa altro che parlare di danaro, soldi, dollari. Tutti i problemi del povero protagonista sono incentrati sul denaro; valore così supremo e incontestabile da far scivolare via Will Smith con la coda tra le gambe perfino quando scopre che suo figlio, all'asilo, guarda i cartoni animati, anziché imparare un po' di lingua, o storia, o geografia. La moglie lo abbandona, perché non sopporta di vivere con un fallito, come una fallita, di dover fare i doppi turni. Perché non sopporta di essere povera!. Lo stesso Will Smith non sopporta di essere povero! NESSUNO IN QUESTO FILM SOPPORTA DI ESSERE POVERO. La felicità del signor Muccino sono i soldi, il successo, la carriera, una bella casa, una moglie felice perché può fare le vacanze. Cosa ha da insegnare Will smith a quel ragazzino che si porta dietro, a parte la patetica frase retorica di quella pessima scena nel campo di basket? Non permettere a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa! Mentre lui, il padre, è la più gigantesca vittima del sistema, succube di tutto quello che gli accade.
Questo film è di una bassezza inarrivabile, di uno schifo così profondo che andrebbe censurato, perché è ora di finirla di pensare che sia il sociale che fa i valori, e non i valori che costruiscano il sociale.
Muccino, che tu sia maledetto.

Consiglio, dopo la visione di questo film, la visione di Into the wild. Esattamente il paradigma opposto di questa empietà morale.

Mezzo perché c'è Will Smith. Attore comunque di spessore.

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Ultima risposta 16/01/2017 13.19.17
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  28/10/2011 10:44:20
   5 / 10
Melenso quanto stereotipato drammone sull'American dream ad uso e consumo di Will Smith, che rincorreva l'oscar con tutte le proprie forze. In questo contesto, Muccino è poco più che un pupazzetto messo dietro la macchina da presa. Mi immagino la scena:
"Al-al-allora W-w-w-ill, adessourlacontrotuamoglie a di-di-diecicentimetrididistanza, e po-poi tu, Thandie, u-urlaglicontroatuavolta, per 10 minuti. Sce-scena topica."
"Gabriele, non rompere i c0glioni, limitati a riprendere Will che ride, Will che piange, Will che si rattrista e qualche volta il bambino per l'effetto lacrime a casa".
"O-o-o-chei. Ma-ma la posso almeno gi-gi-girareunascenaconWillchecorredispalleedurlacontroqualcuno?"
"No. Fanno ca.care, quelle scene. Quelle le fai fare ad Accorsi."

Per il resto, sceneggiatura vergongosamente fasulla, dialoghi imbarazzanti tutti tesi a catturare la lacrima della casalinga di Voghera di turno ed happy end in cui tutti vissero ricchi e contenti.
Interessante, molto.

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Ultima risposta 15/09/2012 23.34.02
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Niko.g  @  15/05/2011 21:43:49
   4½ / 10
Drammatico e coinvolgente (soprattutto grazie all'ottima interpretazione di Will Smith), ma spesso patetico a causa di una sceneggiatura superficiale, forzata ed eccessivamente mielosa. A stento appassionante, fino al momento della svolta, quando, dopo tanta sfortuna e sofferenza, nelle pupille del nostro eroe alla ricerca della felicità (?!), sembrano apparire, vividi e pulsanti, i dollaroni "stile Paperon de' Paperoni" e tutto viene drasticamente ridimensionato e privato di contenuto, fino a rendere poco credibile tutta quella forza d'animo espressa in precedenza.
Penose e imperdonabili accoppiate retoriche: felicità/denaro, successo/ferrari, bravura/cubo di Rubik.

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Ultima risposta 18/05/2011 11.23.46
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DizionarioFilm  @  01/05/2010 01:41:56
   5½ / 10
uno dei film più sopravvalutati degli ultimi anni, anche se fa meglio del successore "Sette Anime". Non sarebbe neanche malissimo (anche se è un bel pò banolotto) se non insistesse pedantemente su quell'insopportabile retorica che ormai è praticamente diventata il marchio di fabbrica di Muccino. Il vero problema è che questo è il massimo che Muccino sia in grado di offrire. Mi vergogno di essere rappresentato da lui all'estero; e pensare che un tempo avevamo Fellini.

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Ultima risposta 12/05/2010 16.00.13
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elmoro87  @  19/03/2010 11:48:46
   8½ / 10
Cooooosa???? Muccino??? che ha fatto un film così???? no, non ci credo... Film pazzesco, ai limiti del capolavoro... Molto toccante ed emozionante, con Will Smith semplicemente prefetto nei panni del padre disperato e sfigatissimo a cui capitano veramente di tutti i colori... Questo film lascia un'insegnamento molto profondo, capace di darti una nuova spinta quando capisci che non ce la stai facendo... e' impossibile spiegarvi cosa si prova immediatamente dopo aver visto questo film... STUPENDO!!!!!

PS: dai, ditemelo che è uno scherzo... non è Muccino il regista, vero?

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Ultima risposta 19/03/2010 11.59.38
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aleintothewild  @  24/12/2009 22:24:50
   1 / 10
Che film insulso! Tutto gia visto e rivisto, trito e ritrito. La saga dei luoghi comuni, delle battute scontate. Un film buonista, ma con una bontà finta, resa tale dalla pessima recitazione di Smith, che non fa altro che infarcire questo film di faccette tristi all'inizio e di facette felici alla fine. Perchè all'inizio lui è povero e poi.........Indovinate un pò? Diventa un broker straricco. Ops! Ho rivelato il finale! Ma credevo che tanto ve lo sareste immaginati, dato che la trama di questo film appertiene a mille altri...

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Ultima risposta 21/06/2010 23.00.27
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inferiore  @  14/05/2009 19:40:31
   4½ / 10
Una banalità senza capo nè coda! Il messaggio finale è quanto di più retorico ci si posssa immaginare.
Muccino alla prima trasferta americana realizza un film sui lati oscuri dell' American Dream. Will Smith interpreta discretamente Chris Gardner, un aspirante broker con un figlio da mentenere e crescere.
Il film è buonista e retorico, pieno di stereotipi e luoghi comuni, che non trasmette emozioni.
Un film troppo studiato a tavolino per colpire lo spettatore, convenzionale.

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Ultima risposta 24/12/2009 22.28.54
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Neu!  @  14/03/2009 12:07:48
   3½ / 10
bruttissimo film di Muccino: banale, sentimentale, buonista. davvero brutto. comunque, lo preferisco a Sette Anime, che è anche pretensioso.

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Ultima risposta 29/12/2009 13.45.03
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  07/03/2009 18:54:49
   3 / 10


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Trionfo esasperante del buonismo più becero, della retorica più falsa e meglio riconoscibile.
Film che fa appello a tutti gli stereotipi dell'America che ben conosciamo, citando Jefferson e affidandosi ad un'interpretazione storiografica errata della dichiarazione d'indipendenza, che non fu propriamente un trattato filosofico ma un elenco di rivendicazioni politiche sulla base della Bill of Rights.
A parte questo, l'american dream mucciniano è quanto di più scialbo, banale, inutile abbia mai visto: un noioso e didascalico elogio alla sfi.ga, prevedibile in tutte le sue parti. Lo stile di Muccino, con quella telecamera a spalla che si muove come capita, dà il disgusto; e tale ragazzino che fa coppia con Smith, in una sorta di famiglia alla mulino bianco noir, non aiuta di certo.
Inguardabile.

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Ultima risposta 09/09/2009 16.53.30
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  02/02/2009 11:41:57
   7 / 10
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Ultima risposta 06/02/2009 18.39.26
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Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  16/01/2009 19:09:04
   4½ / 10
uno dei peggiori film degli ultimi anni...che nervoso quando sento gente ke ha pianto vedendo questa pagliacciata....è 1 insulto a film realmente drammatici...questa è 1 mielosa quanto paradossale storiella buonista ke prova a reggersi su un buon will smith , unica nota positiva del film .

sono tentato a vedere 7 anime,,,,ma se è a livello di questo ne faro' a meno ...e onestamente temo ke lo scempio si ripeta....

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Ultima risposta 24/01/2009 14.42.41
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  13/01/2009 12:28:59
   2 / 10
Fin dai primi istanti del film si respira una brutta aria, l'aria malsana e un pò stantia (scusatemi il paragone) di una stanza di un bordello. Si perchè è proprio questo ciò che suscita il film di Muccino, il connubbio tra qualcosa di estremamente consumato frammisto all'immoralità di una violazione, consapevole per altro.

Io adesso capisco molti dei vostri commenti compiaciuti, perchè è facile farsi trarre in inganno (non sto accusando nessuno di essere stupido sia chiaro, dico solo che a molti secondo me è mancato un pò di spirito critico) dalle tematiche di questo film e dal modo assai subdolo e disonesto in cui è imbacuccato. Basta infatti disossare un poco l'intelaiatura della trama per disinnescare quello che a mio parere è una storia che interpreta sì il sogno americano, un sogno che però Muccino forse non sà essere stato abbondantemente e in più riprese, forme, situazioni, occasioni frantumato sia da altri illustri colleghi, che dalla realtà stessa in cui viviamo, anzi vivono alcune classi americane.

Il film è infatti privo di qualsiasi riflessione sociale, a cui invece furbescamente e continuamente rimanda. Al di là del fatto realmente accaduto, quale assurda e deviata mente può individuare il concetto di felicità, intesa anche come gratificazione (perchè il film di questo parla) nel successo di un broker finanziario, in quel capitalismo yuppie sfrenato degli anni 80, classista, cinico, modaiolo insomma primo interprete dei mali di quella società (forse un pò estremizzato,ma mi viene in mente American Psycho).
No. Invece da come Muccino ce li descrive i broker non sono gli squali di Wall Street di Stone, no, no.. sono amichevoli e gentili uomini d'affare da pacca sulla spalla, non sono dei classisti figli di pu.ttana come in Una poltrona per due, no, no, sono tipetti simpatici con cui portare i figli allo stadio o gente che si ricorda di ridarti 5 dollari. Sono loro i tipi giusti da cui ricevere gratificazioni con le lacrime agli occhi!

E Muccino si da anche una zappata sui piedi quando in quella maniera veramente da paracu.lo, ma veramente ragazzi, ci mostra la povertà in fila al Glide Memorial Church non percependo nemmeno lontanamente il senso di ingiustizia sociale che questo contrasto provoca.

Quale mente perversa partorisce simili bugie, alla luce peraltro della situazione che viviamo in questo periodo? Come fa Muccino ad associare il concetto di Pursuit of Happyness della costituzione americana nella più materialistica, feroce e spregiudicata, cultura economica del pianeta? Come fa a non vedere che la felicità di quel singolo rispecchia in realtà l'infelicità e la povertà della massa? Come si fa a non capire il cortocircuito di questi ragionamenti? Come può pensare di darci a bere veramente che la ricerca della felicità coincida esclusivamente con il successo economico e che i patrioti soprattutto intendessero questo?
Ma soprattutto: che ca.zzo vuole dire questo film? Vogliamo veramente credere che Chris Gardner non l'ha mai messo nel cu.lo a nessuno? E anche se non l'ha fatto, può l'immensa ricchezza di un uomo riscattare la povertà di tutti gli altri? Mi sembra la canzone di Gianni Morandi uno su mille ce la fa...
Forse era meglio un titolo tipo: la ricerca della felicità???

Dò anche per buona la prova di Smith, tecnicamente bravo e che per ovvie ragioni crea un'intesa speciale e ovviamente commovente con il figlio (e questo Muccino lo sa e ne abbusa parecchio). La stessa regia non fa ca.gare obiettivamente parlando, ma nemmeno brilla! Bisogna considerare che Muccino stavolta aveva mezzi e denaro, questo è un elemento che secondo me va necessariamente tenuto in considerazione. E questo va più che bene per gli americani dove la formula del sogno americano, dell'happy end, riproposta in tutte le salse va comunque sempre bene. Immaginate che delusione per loro sapere che hanno goduto come i pazzi per un film realizzato da uno scarto intellettuale della nostra società, da un sottoprodotto malandato e ignorante di una cultura televisiva ipocrita e corrutrice. E in questo gioco ci sono caduti anche loro e forse per una volta non rimpiango di essere italiano...

P.S.: questa è la parte della mia vita in cui faccio a pezzi l'ennesimo film di Muccino.

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Ultima risposta 10/10/2011 21.10.11
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Cuoreimpavido  @  28/11/2008 19:50:46
   9 / 10
davvero un bellissimo film

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Ultima risposta 28/11/2008 19.52.32
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Vi3tNaM  @  04/09/2008 01:36:10
   7½ / 10
Bel film...come si allontanano dagli schifosi soliti temi italiani si vede qualcosa di costruttivo....qui si cerca di far capire com' è importante non perdersi d'animo ! alla fine ti puo andare male o bene, ma è importante credere di riuscire nei prpri intenti! Lo consiglio a tutti!

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Ultima risposta 05/09/2008 13.28.11
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TaranLiccio  @  01/02/2008 18:04:39
   6½ / 10
Questo è un film che, pur rientrando nel filone di quelle opere che osannano il famoso "sogno americano", analizza la questione sotto un punto di vista un pò diverso.
In altre parole io credo che, grazie alla grande prova di Will Smith, non venga tanto messo in risalto quello che è l'aspetto meramente economico della questione quanto piuttosto le difficoltà che un uomo può incontrare nel sopravvivere in quella superpotenza che è l'America.
Certo, si poteva fare di più, però forse qualche passo in avanti è stato fatto.....

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Ultima risposta 06/02/2008 12.42.20
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  03/01/2008 15:42:28
   4 / 10
Muccino si cala perfettamente nella retorica americanista, sguazzando non senza la sua traballante e proverbiale camera a mano nei luoghi comuni che circondano il Sogno per eccellenza. Triste che "farcela", negli USA, significhi fare soldi. Triste che le donne nei muccineschi lungometraggi siano sempre isteriche (e istituisco una petizione perchè Sabrina Impacciatore sia interdetta a vita dal doppiaggio). Fantozziano quel che succede al povero Chris Gardner. Stantie le battute ("ti voglio bene", "andrà tutto bene", "sei un bravo papà"). Alla Forrest Gump il fatto che Chris ritrovi sempre i suoi scanner in una città come San Francisco e che il secondo ladro sia proprio quel mattacchione incontrato la prima volta sul bus.
In conclusione, pur avendo le mani legate dalla produzione, Muccino è riuscito a trascinarmi comunque a quelle vette di irritazione che raggiunsi durante la visione di Ricordati di me. Per fortuna non ho pagato.

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Ultima risposta 07/09/2008 04.49.37
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Vitto89  @  27/12/2007 13:07:52
   10 / 10
Muccino si è davvero superato, ottimo film e fantastico protagonista. Uno dei films piu belli del secolo da guardare per imparare dalla vita

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Ultima risposta 05/05/2008 15.28.07
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bloodyhand  @  26/12/2007 23:14:12
   9½ / 10
Assolutamente un capolavoro , l ho trovato molto commovente , will smith è assolutamente perfetto , come daltronde il mini smith , puo essere ke sia simile a molti film strappalacrime, ma a differenza di altri questo ha dalla sua un ottima storia , ottimi attori , ed un ottima -ambientazione ( fotografia) , m ha colpito molto........... stupendo , ve lo consiglio....

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Ultima risposta 28/12/2007 21.18.42
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Torghinarbet  @  22/12/2007 03:05:06
   7½ / 10
Sono d'accordo con tutti quelli che hanno rivolto critiche a questo film sulla sua "paraculaggine", per il fatto che narra una storia già vista in decine di altri film, per il sogno americano di questo disgraziato che muore di fame e poi scala la vetta del successo, per l'amore del figlio e la melensa drammaticità della storia (abbastanza scontata direi)...
Però tenendo conto che sia ispirato da una storia vera, tenendo conto che Will Smith recita la parte in maniera sublime e che il piccolo Smith si rivela una promessa (e strappa qualche lacrimuccia), anche se il film è un po' un polpettone studiato per essere piaciuto per forza, resta di fatto un ottimo film e superbamente diretto (Muccino mi ha stupito, non gli davo mezza lira)!
La tecnica c'è, la fotografia c'è, la storia è un po' lineare ma ben studiata per coinvolgere (e in questo riesce bene), gli attori reggono perfettamente e il risultato non può non piacere (amenochè non si odi esageratamente il genere drammatico e sentimentale)!
In poche parole mi è piaciuto moltissimo e tenendo conto di tutti i fattori suddetti mi sembra inopportuno dare meno di sette!

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Ultima risposta 28/12/2007 13.55.41
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blindo  @  08/11/2007 12:54:17
   8½ / 10
inaspettato muccino e maestoso smith in quella che è forse la sua miglior interpretazione. la storia scorre abbastanza piacevolmente accompagnata da una regia affatto inesperta (questo dimostra quello che può fare un italiano con i mezzi americani in mano) che riesce a coinvolgere magistralmente lo spettatore nella storia ,il quale si identifica nel protagonista e nelle sue disavventure.la trama apperentemente semplice si svolge abbastanza bene seppur con qulache rallentamento e ripetizione quà e là(volte però a mostrare lo stress e le preoccupazioni di una giornata tipo del protagonista, fino ad arrivare a ''dove andare a dormire'') film commovente,niente affatto scontato e molto realistico. si, forse un può buonista verso la classe più abbiente(i broker e i loro clienti) pronti a non tradire la fiducia del protagonista, nel quale però hanno probabilmente fiutato qualcosa di valore. Non si tratta affatto di un elogio al''mito americano''dove chiunque puà far carriera,anzi: mostra come la società ti possa ribaltare in 12 ore e quanto poco aiuto ricevi.Alla fine c'è la fà ,dopo aver anche dormito praticamente per strada con figlio a carico,ma questo tizio è anche una sorta di semi-genio con probabile quoziente intellettivo di 160 mal sfruttato. Non si può non provare simpatia per il ''principe di belair'' a cui mi tolgo tanto di cappello. 8 per la regia, 8 per la storia e 9 per l'interpretazione degli attori, tutti molto bravi

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Ultima risposta 08/11/2007 14.38.01
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chucknorris87  @  26/10/2007 10:56:34
   4½ / 10
Bruttissimo! il messaggio blablabla la morale blabla... ma il film è banale, patetico e cerca nei modi più meschini di strapparti le lacrime! e il doppiaggio della moglie è scandaloso!

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Ultima risposta 03/12/2007 22.41.39
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Macs  @  20/10/2007 23:12:04
   7 / 10
Si, vale la pena vederlo. Per lo meno emoziona. Anche se additare il mondo degli agenti finanziari (o meglio, dei soldi) a prototipo della felicità è un pelino riduttivo.
Mi aspettavo che Smith facesse qualcos'altro (anche di più "umile") per cercare la felicità. Ho visto il film in lingua originale. Molto bravi tutti gli attori, anche il piccolo Christopher. Peccato per la retorica, ma la storia è credibile (beh del resto è una storia vera).

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Ultima risposta 20/10/2007 23.13.29
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mr orange  @  07/10/2007 13:05:57
   5 / 10
sopravvalutato

il film è incentrato sulle disgrazie del protagonista come se non riuscire a diventare broker sia la cosa più brutta che possa succederti nella vita, non ho trovato ne attimi veramente commoventi ne di altro (forse però un po di tristezza ti viene per il ragazzino).

va bè in pratica tanta noia e forse qualche attimo di facile tristezza; la storia non è raccontata male ma se non lo si vede non si perde niente

in più non ho capito come si faccia a dire che muccino ha fatto un buon lavoro, se parliamo di buon lavoro possiamo dirlo a smith che non è uno dei suoi soliti ruoli e al ragazzino

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Ultima risposta 08/11/2007 13.02.31
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banjo  @  30/09/2007 12:34:05
   3 / 10
complimenti a muccino che dimostra come un regista debba piegarsi per dare un respiro più ampio alla sua attività. Perchè questo film banale, ipocrita ed irritante non è altro che un inno al sistema americano che permette(rebbe) a chiunque di raggiungere il suo sogno. E come in una favola il buon Gardner fugge dal mondo cattivo (obiettivamente duro) della povertà per approdare al mondo sorridente e buono dei broker (soprattutto di chi è all'apice della struttura).
Peraltro, suggerisce muccino, a differenza dei poveri che tendono a non far fronte ai propri debiti, il mondo della finanza, notoriamente, tende a non fregarti perchè c'è un substrato di correttezza e bontà che è un'iniezione di fiducia. L'importante è saper lavorarsi i clienti come afferma lo stesso gardner.
grazie muccino per questo stupendo affresco della società. Land of the dead a te ti fa un baffo.
il 3 (anzichè 1) solo per il figlio di gardner che garantisce quell'innocenza che il film vorrebbe trasferire a campi che non ne hanno.

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Ultima risposta 30/12/2007 19.11.13
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  03/06/2007 20:53:22
   4 / 10
Ma cosa è sta roba?
L'esordio di Muccino negli USA è un filmetto preconfezionato su una storia vecchia e un argomento trito e ritrito. Ci voleva un regista italiano per la solita storiella dell'uomo solo che, nei tempi bui dell'era reganiana (per altro pateticamente accennata) ce la fa e realizza il suo "sogno americano".
Retorico fino alla nausea, stupidamente prevedibile, si lascia guardare solo per l'intenso Will Smith e una bravissima Thandie Newton (che aveva già lavorato con Bertolucci).

Narrazione classica per un film piatto e davvero troppo facile.
Smith è bravo, ma lo era anche nei panni di "Alì" e in quel film dietro la MDP c'era Michael Mann.

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Ultima risposta 08/06/2007 17.51.33
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gikkiolo  @  24/03/2007 05:54:57
   8½ / 10
alla fine del film mi è venuto un unico pensiero...che **** ce l'ha fatta per il rotto della cuffia!!!!
Non mi aspettavo diversamente nei commenti.Regista italiano, attori e tutto resto americani...non si poveva aspettare altro che uno schieramento dei soliti 2 "tronconi" (non parlo per tutti ovviamente), 1 filoamericano l'altro antiamericano a priori.
Mi sarebbe piaciuto una volta tanto che si fosse andati oltre questi 2 schieramenti, che nascondono in fondo solo quello che è il pensiero politico.
Non riesco a capire il PERCHE' ogni volta bisogna lodare o bacchettare la società americana o italiana, perchè TUTTO debba per forza portare all'analisi del grande inesistente e ormai pallosissimo sogno americano....
Ovvio, guardandolo cosi'; da quest'ottica socio-politica come un analisi della società americana e di essa uno spaccato, SICURAMENTE non ci troviamo per NULLA.
Lo sappiamo TUTTI la società americana è perbenista, falsa,il sogno americano è una ****** pazzesca perchè ci sono milioni di poveri invisibili, arrivista e spietata ( e comunque io l'ho vista continuamente la critica alla società americana altro che non c'è come qualcuno ha detto!!) esattamente come tante altre e forse anche la nostra.

Possibile che nessuno o quasi abbia guardato questo film a una STORIA che nulla ha a che fare con la critica alla società, e che nulla a che fare con il sogno americano?
Ok, tutto porta a guardare il film in quell'ottica..l'erario che ti ruba i soldi dal conto senza nemmeno chiederlo, la polizia che ti ingabbia per 2 multe non pagate affidando tuo figlio ai servizi sociali....ok.
Nessuno l'ha guardato diversamente?Io ho visto una ESAGERATA (a volte non veritiera) s**** nel protagonista, nel film si è volutamente esagerato, calcato la mano fino a portare un uomo all'estremo, l'arresto per le multe le tasse, la lampadina che si rompe, avete notato che capitano TUTTE a lui?
Il vero messaggio di questo film(per me) è questo:qualsiasi cosa ti accada non smettere di lottare MAI, se il destino ti è avverso, se pensi di aver toccato il fondo e magari è vero lo hai fatto, se hai avuto (come il protagonista) solo tanta tanta sfortuna esiste sempre una possibilità che questo cambi.
Se ci credi e lotti contro TUTTO senza mai mollare con ottimismo puoi migliorarti, ma ci devi davvero credere.
LA FORZA DELL'AMORE da al progagonista la grinta per lottare TUTTO per suo figlio.
Per me è questo il messaggio semplice anche banale a tratti ma sicuramente meno banale della solita coglionata che si caccia ogni volta che c'è un film americano.
Parla di un uomo che ha avuto le palle di lottare per migliorarsi, questo film parla di FEDE(nel senso di crederci) e OTTIMISMO.
Guardato come una STORIA senza retromessaggi politici inutili, astraendolo dal contesto geografico, vedrete quello che per me è il film, una semplice e dolce storia di un uomo....la morale del film è L'AMORE ti da la forza di lottare e dare tutto.
Parla di fede di ottimismo di forza e di amore.
Guardiamo una volta tanto un film con il cuore e non con il cervello...il fatto è che c'è troppa aggressività e cinismo oggi, tanta da non poter riconoscere la semplicità e la bellezza dei bei e semplici sentimenti.
Alla fine io darei tutto per avere un millesimo della forza del protagonista, dell'ottimismo, dell'educazione, dell'amore che esprime apertamente con suo figlio, del coraggio disperato, e della grinta che ha un uomo così.
Trovarsi in una situazione del genere....senza un tetto, con il pensiero di un figlio piccolo, e avere le palle per lottare fino in fondo, senza riserve, prendendo di petto la malasorte la società e la vita e alla fine vincere contro tutto e tutti.
Si io darei tutto per avere quel coraggio, quei valori......ma alla fine è solo un film ......e forse parla del solito sogno americano?
otto e mezzo per me.

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Mephistopheles  @  09/03/2007 11:51:21
   5½ / 10
Lo sconforto che mi ha invaso all'uscita dalla sala è stato notevole , tanto che ancora oggi, a circa un mese di distanza dalla visione del film , il messaggio lanciato da questa "pappardella di perbenismo" mi lascia a dir poco esterrefatto. Comprendo che nella cultura occidentale l'icona del "self-made man" sia innegabilmente oggetto di emulazione , ma definire il raggiungimento di tale status "felicità" mi sembra eccessivo , nonchè fuori luogo. Alcuni elementi (e.g. l'interminabile processione fuori dalle case d'accoglienza ) mi avevano inizialmente fatto sperare in una sottile critica alla società americana (la stessa storpiatura del titolo originale,pur sapendo essere un escamotage di muccino per segnalare la sua presenza,mi aveva indotto su questa via); mi ero evidentemente sbagliato.
Il regista infatti sembra assemblare una gigantesca torta di banalità aggiungendo come ciliegina finale il trionfo definitivo del successo sulla famiglia (mi chiedo infatti come la tematica della mancanza della figura materna , svanita improvvisamente a metà film, possa essere elusa con tanta facilità):è vero che in America il valore della famiglia non è così sentito come lo può essere In Italia ,ma è veramente concepibile che la corsa sfrenata verso il guadagno,la progettualità di ogni istante di vita , la totale assenza di riflessione,di CALMA , di spritualità, di affetto ,definire l'aspirazione umana alla felicità?
Concludendo , il voto negativo è dovuto soprattutto a una personale disapprovazione delle linee guida del film , nonostante sia da sottolineare una più che buona recitazione di Will e una discreta abilità di Muccino nel far sentire il meno possibile sul piano formale la sua "italianità" .

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j.ascia  @  06/03/2007 14:15:13
   2 / 10
oh un bel due al regista peggiore della storia, oltra che al film peggiore della storia. ma che bella accoppiata!

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eraserhead  @  25/02/2007 23:51:28
   1 / 10
Ennesima storia che racconta il sogno americano, peccato che lo faccia in maniera distorta, del resto poteva solo fare successo la storia del poveraccio che dal nulla si riscatta e fa tanti tanti tanti soldi, perchè l'america è bella, sono tutti così ricchi in america. Palesemente un film su cui Muccino non è intervenuto in nessun modo, ha giusto acceso la telecamera e urlato "action" un paio di volte. Probabilmente nemmeno lo conosce l'inglese, stenta a parlare italiano!

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frankb  @  13/02/2007 13:23:28
   6½ / 10
Un film fatto abbastanza bene ma piuttosto inverosimile nella realtà per una miriade di motivi .
Mi aspettavo di più

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Guy Picciotto  @  09/02/2007 20:21:16
   1 / 10
il solito becero populismo retorico imbevuto di demagogismo patriottico moralisticheggiante, Muccino è *****, è industria, l'arte è un altra cosa, evitatelo.

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in flames  @  06/02/2007 10:56:33
   7 / 10
Parto con un rimprovero agli utenti: non si può lasciare un commento in cui si sparano svarioni linguistici come "polimorfico" o "chessburger"(cheeseburger, dio mio!). Direi che invece di improvvisarsi i Ghezzi della situazione sarebbe il caso di aprire un buon dizionario.
Detto questo, il film. La Ricerca della felicità è un buon film. Muccino segue pedissequamente il copione scritto dallo stesso sceneggiatore di The Weather Man, quindi di suo non ci mette poi molto. Forse le tipiche corse alla Muccino. E' un regista che non amo molto, ma il fatto che abbia limato l'attitudine isterica dei suoi personaggi lo apprezzo, e spero che possa finalmente crescere e smetterla di campare sul successo datogli dai suoi film borghesotti e furbetti. Will Smith è un ottimo attore e lo dimostra per l'ennesima volta. E' lui il motore del film, e mi ha positivamente colpito la sua capacità di piangere davvero, di lasciarsi coinvolgere (cosa che un Brad Pitt mai imparerà a fare senza sembrare un bambolotto sotto shock). Il bambino è bravino ma soprattutto tenero, e tanto basta. E' un film che racconta semplicemente una storia vera (per i tonti che usciti dal cinema non l'avessero capito), quindi polemizzare sul fatto che il protagonista dopo tante s***** riesca a trovare lavoro risulti inverosimile... beh, è un ragionamento sbagliato in partenza, E' successo. E', per farla breve, una storia a lieto fine, degna di essere vista nlla sua interezza e per alcuni momenti davvero toccanti, nonchè per il sottotesto della spiaccata solitudine che si respira nelle grandi città americane e che, per fortuna, qui in Europa non è ancora giunta a livelli così alienanti. Di nuovo, è inutile polemizzare su ' ricerca della felicità' = soldi (per lui, o altri, in QUELLA situazione era, è, questo, la tranquillità economica e il trovare cibo tutti i giorni non si comprano con altro, purtroppo) o sul protagonista che riesce a farsi assumere come broker mentre gli altri stagisti resteranno in mezzo alla strada. A volte il buonismo è davvero patetico: vorrei vedere il commentatore che ha rilevato questo punto rifiutare un lavoro per sè perchè gli altri che hanno fatto il corso con lui non sono stati presi. Pietà, di suorine e preti ne abbiamo abbastanza, non predichiamo bene per razzolare male, e per molto meno. Un buon film, non un capolavoro. Ma sicuramente più coinvolgente di molte altre pellicole acclamate nell'ultimo anno.

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tommi11  @  02/02/2007 17:03:48
   8½ / 10
Coinvolgente. Sarà patriottismo, ma è stato fatto proprio un lavoro di qualità.
La storia, l'interpretazione e ovviamente la regia valgono le nominations per premi rinomati. E se qualcuno non è ancora andato a vederlo, si metta le scarpe, la giacca ed i guanti e corra al cinema.

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Ultima risposta 06/02/2007 12.43.06
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Hilarion89  @  31/01/2007 19:06:42
   7½ / 10
Un buon proposito per guardare questo film è per non solo la grande interpretazione di Will Smith che vale da solo il prezzo del biglieto,ma anche una grande consapevolezza di Gabriele Muccino di cambiare registro,forma,girare film"all'americana"fino a pochi anni fa non era affatto il suo genere.
E' la prima entrata di Muccino verso il grande cinema d'autore,il risultato rimane soddisfacente.
E' la vera storia di Chris Gardner,un uomo che improvvisamente si trova con un figlio a carico,senza moglie,senza lavoro e quasi senza casa.
Accompagnato da una specie di macchinario sanitario che gli dovrà fare da stipendio,Chris si ritroverà di fronte alla vera disperazione,senza un'aiuto economico e morale,alle prese con vicende di varia sfortuna e un lavoro interessante da acchiappare al volo.
Ecco come Chris Gardner guarda gli altri sotto occhi e sguardo triste.La felicità esiste per altri,ma temporaneamente nulla di positivo accade a lui.
E'una nostra colpa o un diritto inalienabile?
Thomas Jefferson,nella Costituzione americana,enuncia il diritto alla felicità di ogni cittadino americano.Senza scuse,senza affanni,noi dobbiamo acquisire la nostra felicità.
Non sarà così per lo sfortunato ma ingegnoso Gardner.

Muccino sceglie un tipo di sceneggiatura che colpisce al pieno con i timori della sua storia.In questo caso la vicenda giustica il"fine",e non i mezzi.Gli intrighi che si svolgono durante la pellicola scorgono di grande impatto emotivo con pizzichi anche di"suspance"se vogliamo,mentre il finale si presenta prevdibile sotto gli occhi dello spettatore che però giustificano la risoluzione ai problemi quotidiani del protagonista.
Un finale che strappa qualche lacrima facil,bei colpi di scena,bellissimo e bravissimo Will Smith.

Ps:Assolutamente vergognoso il doppiaggo.Chi è stato il grande genio che ha doppiato la voce della poveretta moglie di Will Smith?E'una voce così stridula e ironica che nei momenti drammatici del film fa più ridere di Winnie Pooh...Assurdo.

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Ultima risposta 01/02/2007 14.33.47
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Invia una mail all'autore del commento finazio  @  31/01/2007 17:34:03
   5 / 10
Avevo due biglietti gratis della Coop, dei film in programmazione avevo già visto tutto quello che mi interessava. Dovevo scegliere tra questo e Apocalypto, ma Gibson come regista mi ha sempre fatto l’effetto guttalax e quindi ho scelto il male minore. L’ambientazione anni Ottanta è perfetta, richiamata anche dalla grana grossa della pellicola. La fotografia superba. Will Smith…. Bah, vediamo. Si è autoprodotto il film che dovrebbe regalargli l’Oscar per il miglior attore e molto probabilmente ci riuscirà. Se accadesse non sarebbe certo un furto, che sia bravo è indiscutibile e la sua recitazione non è stata rovinata neanche da Muccino, che altrove ha dimostrato di essere regista solo perché riesce a far diventare tutti isterici “alla Buy”, dalla Sandrelli ad Accorsi. In questo film il Muccino-Touch si nota solo in un paio di sequenze-confronto tra moglie e marito, ma per fortuna non gli è stato consentito di strafare. Se proprio Smith non dovesse spuntarla con l’Oscar alla recitazione potrebbe tentare quello al podismo, visto che per tutto il film non fa altro che correre, per di più gravato dall’assurdo macchinario che dopo mezz’ora non tolleravo più di avere davanti agli occhi. Curioso trovare accanto a Smith, nel ruolo del figliolo, il vero bambino di Smith. Emozionante vederli dormire assieme al cesso pubblico, al ricovero per barboni, mangiare alla mensa dei poveri, anche perché a fine riprese immagino si tornava in alberghi a dieci stelle e mezza. I soldi. Ecco, la ricerca della felicità. Ecco cosa insegnare ai nostri figli, ed a quello di Smith per primo. Cos’è la ricerca della felicità? La ricerca dei soldi. Abbiamo voglia di sbatterci sulla ricerca di riscatto, sulla dignità umana… Senza soldi le mamme se ne vanno, ci lasciano soli coi papà pieni di debiti, ed il riscatto comincia coi soldi. Soldi soldi soldi, ecco la morale americana, ecco la democrazia che si esporta in tutto il mondo. Infine la bella colonna sonora. Muccino ha voluto un unico italiano con se in America, il suo fido Guerra, figlio dell’ottimismo che è il sale della vita, che confeziona una superba colonna sonora. Tanto bella che è uguale a quella di “Forrest Gump”.

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Ultima risposta 12/02/2007 12.56.08
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kinghomer  @  28/01/2007 05:06:36
   7 / 10
Buon Film !!! La storia ti prende non poco!
Uscendo dalla sala però.... mi ha lasciato quel qualkosa che non so spiegarvi! Forse l'immedesimarmi col personaggio mi ha lasciato uno strano amaro in bokka, non so! Però... ammetto che vale davvero la pena di vederlo !!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Ultima risposta 28/01/2007 05.07.55
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  27/01/2007 09:42:33
   3½ / 10
Muccino in America: tanto rumore per nulla.
Muccino dimostra di conoscere bene il linguaggio cinematografico creando un film di ottima stoffa visiva ma evidenzia lacune culturali di base gravi che lo portano a banalizzare la storia che descrive. Muccino non ha intelligenza critica dal punto di vista letterario. Crea una favola liberatoria per persone in convalescenza post-operatoria o depressi rozzi senza speranza terapeutica.
Nel film, in linea con il conformismo statunitense più bieco, il sogno americano risulta alla portata di tutti, bianchi o neri che siano, purchè intraprendenti, intelligenti, e soprattutto invadenti, dimenticando quanti americani poveri e un tempo intelligenti vivano ancora di stenti rischiando da vecchi di morire per strada abbandonati dal sistema, che a differenza dell'Europa, è privo di ogni garanzia sociale.
Nel film la famiglia americana di colore, povera ma libera, è vista come schiava dl bisogni difficili da soddisfare. Ma la favola del mito americano non può deludere e Gardner diventa ricco, anzi ricchissimo, vincendo la finale dei 100 metri della vita capitalistica americana con un tempo invidiabile, alla faccia del "prossimo" e del cinismo razzista dei bianchi improvvisamente scomparso.
Anche se dice di riferirsi ad una storia vera (lo si dice spesso nel campo cinematografico e letterario poi bisogna vedere se è vero o come è vero) Muccino ha bisogno nel costruire storie di un'assistenza letteraria seria, a meno che non voglia fare film di serie c.

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Ultima risposta 27/11/2007 17.24.01
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The Jack  @  24/01/2007 19:32:19
   5 / 10
Muccino fatica ad esprimersi a parole. Lo avete sentito su RAI 3 a “parla con me”?
Però nella sua testa girano molte idee, confuse a tratti, ma a volte la confusione in testa può trasformarsi in quasi arte, con un po’ di fortuna.
L'ultimo bacio e di ricordati di me sono delle pià o meno discrete commedie italiane, con alcuni momenti di bravura, in genere tra gli attori.

Ma questo film non è un film di Muccino. Qui lui non ha ideato nulla.
Non l’ha certo scritta lui la sceneggiatura. Muccino non è un genio, ma saprebbe fare qualcosa di più articolato di questo e magari avrebbe inserito delle storie parallele, dei personaggi secondari significativi, un po' di enfasi e ironia nella recitazione.
Invece mamma america lo chiama, gli dice che fare e punto!
E così ne esce questo film, un loop continuo della stessa scena, dal primo al terz'ultimo minuto. Provo, forse va, no non fa, insisto. Provo, forse va, no non fa, insisto. Un paio di spunti retorici, una asmatica strozzata che cerca di doppiare la moglie e il film è fatto!

Tanto nel piatto ci sono tanti buoni sentimenti e di contorno basta la simpatia epidermica di Will Smith, che è credibile anche da personaggio umile (lui sempre così fico).

-------------- da qui in poi diversi SPOILER --------------

La vita può essere dura, durissima e questo film te lo fa capire fin troppo bene, senza mai far perdere del tutto la dignità del protagonista, che oltre a conservare il suo spirito (notevole), conserva il suo stage da broker, giubbetto alla moda, orologio al polso, cravatte, camice e vestiti in ordine per poi mettersi in fila con i barboni, i soldi per l'asilo del figlio (credito per chi non ha alternative? Può essere), toccando veramente il fondo solo per alcuni giorni.
E tutti gli altri che son li da anni in cerca di un pezzo di pane e di un tetto per dormire? Ah, ma questa è la storia di uno che ce la fa, ce la fa e alla grande. Diventa milionario, e che scherziamo? E per non passare per il solito film da "sogno americano" abbiamo messo 2 ore di incredibili sventure e solo 3 di successo. Così non passiamo per moralisti, retorici e il film può sembrare ancora un film con il suo fascino poetico da perdenti, come già insegna Eastwood con il suo Million Dollar Baby (che segue lo stesso principio, ma ha già più contenuti, spunti, storia).

Ma se il fine ultimo di un film è portarmi li, all'identificazione con il protagonista sconfitto, allora devi farlo bene, mi ci devi portare senza che io me ne accorga, deve sembrare tutto vero, altrimenti ti scopro, amico regista che gioca con le spirali drammatiche a caccia di lacrime e finisci per essere più finto di un regista di action movie.

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Ultima risposta 25/01/2007 00.31.55
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Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  23/01/2007 04:56:51
   5 / 10
Vi sono molti film tratti da storie vere che non cadono per ciò solo in un inutile sequela di banalità e di segmenti narrativi prolissi e ripetitivi. Purtroppo "La Ricerca della Felicità" non rientra fra essi. Questa pellicola è tratta dall'autobiografia di Christopher Gardner, che qui agisce anche nella veste di produttore associato del film. Essendo noti tanto l'incipit quanto la fine della storia, la sceneggiatura avrebbe dovuto concentrarsi, e in parte ha provato a farlo, sul percorso parabolico della cuduta in disgrazia e successiva risalita del protagonista. Detta in altri termini avrebbe dovuto essere una sceneggiatura più dinamica. Invece il film resta monocorde per tutta la sua durata senza particolari guizzi e scivolando a più riprese nella noia. Inoltre lo script è infarcito di numerose frasi fatte che non solo disturbano, ma involontariamente tendono a ridicolizzare la drammaticità della vicenda narrata.
Will Smith ci offre una buona prova d'attore e suo figlio ci regala momenti di notevole intensità.
Meno apprezzabile e sottotono è invece la regia. Muccino dimostra di essere uno che dietro alla macchina da presa ci sa stare e che conosce bene il fatto suo, però qui la sua regia è distaccata e troppo scolastica. Tuttavia di questo non credo gli possano essere attribuite colpe, poiché immagino che la produzione non gli offrisse alcuna libertà di movimento e, dal canto suo, essendo la sua prova del fuoco hollywooddiana è comprensibile che si sia limitato a svolgere il proprio lavoro osservando scrupolosamente le direttive della produzione e le regole del mestiere, senza mai osare. Poco gradevole ( anche e forse soprattutto a causa del doppiaggio) è l'interpretazione di Thandie Newton. L'attrice (già vista in pellicole come Beloved, Mission Impossible 2, The Truth about Charlie, Crash, The Chronicles of Riddick) non dà spessore al proprio personaggio e non ne trasmette né lo sgomento né nessun'altra emozione. Tuttavia, anche in questo caso, sono portato a pensare che la causa della carenza interpretativa della Newton sia da ricercarsi sempre nella sceneggiatura. Alla fine risulta essere quest'ultima, dalla produzione reputata invece uno script inossidabile cui nessuno, regista incluso, poteva più metter mano, la vera causa della mediocrità di questo film. La stessa storia, con il medesimo cast tecnico, ma con una sceneggiatura meno ruffiana, meno pacchiana e meno insulsa, avrebbe potuto essere un ottimo prodotto. Ma così, invece, si limita a raccontare una storia senza nessuna particolare attidudine narrativa e senza vera passione. Ne discende che i messaggi in essa contenuti, davvero tutt'altro che orginali, perdono qualsiasi forza poiché sono già stati raccontati da altri autori di ben altro calibro. Peccato!

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Ultima risposta 24/01/2007 04.38.12
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IO13  @  22/01/2007 13:50:38
   7½ / 10
Ad un certo punto mi stavo quasi per lamentare della lentezza di alcuni tratti della storia ma all'improvviso, sono arrivati quei 10 minuti di film che tutti i Film dovrebbero avere ma che non tutti i fil purtroppo hanno: quei 10 minuti che ti strappano il cuore e, da soli, nobilitano anche le parti più lente e pesanti.

La classica storia del sogno americano direi ma in più con un'ottima regia italiana e, una volta tanto, due attori veramente all'altezza (buon sangue non mente considerando che il bambino, all'esordio assoluto mi pare, è figlio di Will Smith anche nella vita reale).

Smith può puntare all'oscar ma anche il figlio meriterebbe un po' di attenzione da parte dell'Accademy..

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Ultima risposta 23/01/2007 16.07.52
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  22/01/2007 10:53:11
   4 / 10
Il titolo completo del film potrebbe essere "La ricerca della felicita', ovvero il luogo comune". Già, perchè le battute di questo film sono piuttosto scontate, soprattutto quelle scambiate tra i due protagonisti (padre e figlio), es. "se hai un sogno devi difenderlo", "non permettere a nessuno di dirti che non puoi fare una cosa", "sei un bravo papà"... e si potrebbe continuare ancora ed ancora.
Oltre a questo il film è lento ed oltremodo melenso, a tal punto da diventare stucchevole. Ed è anche ripetitivo.
Will Smith offre una buona prova e anche il figlio non è male, peccato non sia aiutato dal doppiaggio, come nemmeno T. Newton.
Nonostante cio' non lo consiglio e non merita la sufficienza.

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Ultima risposta 23/01/2007 18.13.36
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  21/01/2007 02:16:14
   5 / 10
Mi sembra abbastanza sconcertante già il fatto che un attore afroamericano citi Thomas Jefferson (anzichè, che so, Martin Luther King) come suo massimo aspiratore morale: un Presidente degli Stati Uniti che aveva delle schiave e forse ne "amo'" persino una (minorenne, fra l'altro)

Questa è una delle tante contraddizioni che emergono nel film, ma ai fans di Muccino tutto questo non ha importanza, serve solo ad accettare una regia piatta e una storia convenzionale che fa perno sulla facilità con cui ci si scioglie in lacrime nel segno del buonismo e della disperazione quotidiana (Oh Spike Lee dove sei?).

Devo dire che, essendo già piuttosto maldisposto verso questo film e avendo perso (sala affollata) il Bobby di Estevez, tutto sommato mi aspettavo molto di peggio.

Invece, Muccino ci investe con uno script (tratt da un romanzo e sceneggiato da Steve Conrad) su una coppia afroamericana a San Francisco e suscita qualche vaga ammirazione per la sfilata di homeless americani ("tutti i barboni che si vedono sono veri homeless" cfr. Muccino - capirai, mi chiedo solo se almeno li hai pagati...).

Grande successo negli Usa dove, a sentire lo stesso Muccino, "parlano ancora di quanto bene è stato girato L'ultimo bacio" (sic - proprio vero, Kubrick e Scorsese sono dei dilettanti)


Tralascio inevitabili riferimenti alla morale del film (quella di far soldi e ammuffire in un ufficio senza un giorno uno di ferie tutto l'anno), ma le didascalie avvisano che "è una storia vera" (ah allora)

La regia di Muccino made in Usa è piatta, scolastica, scontata e non basta vendere il degrado e la miseria per erudirci sul suo ipotetico "realismo". Per inciso, la scena migliore è quella di un barbone che perde la possibilità di dormire una notte al caldo, con tanti saluti al buon Chris e ai suoi problemi quotidiani...
Ma è soprattutto il "taglio" del film che lascia perplessi: come storia del "self made man" è artificiale, un biopic ipocrita del tipo "una biografia non autorizzata", che sfonda tutti i parametri del patetismo e del luogo comune ("Se hai un sogno, devi difenderlo" ) prima di colpire nel segno di una dubbia rivincita tipo "che ne sarà di me?" .

Naturalmente è chiaro che in America c'è posto per tutti, che Chris ha la s.fi.ga sotto le scarpe anche per la sua irresponsabilità, che non c'è alcun tipo di intolleranza razziale nei suoi confronti e che tutti, anche gli squali della finanza, gli vogliono bene etc etc. Realismo o favola, il dubbio è lecito.

I dialoghi spesso sono risibili, il bambino è spesso insopportabile, Will Smith - attore dalla simpatia istintiva - è edificante come il latte alle ginocchia sulle gambe dei malcapitati spettatori.

Tralasciamo poi le tante situazioni "telefonate" per cui non vale la pena di spendere parole: in una città di 15 milioni di abitanti il reietto di turno trova sempre (gliela rubano sempre) il ladro del suo ingombrante "prodotto".

Negli esterni, giurerei di aver visto piu' volte la stessa scena con le stesse comparse: ma in fondo sono inezie.

Oppure è la macchina del tempo che credeva di vedere un folle mendicante, che si è riprodotta schiacciando il tasto nero.

Non mi sento di essere severo: tutto sommato un film "carino" come tanti altri, e proprio per questo facile da dimenticare.

Del resto, se la comunità black di oggi ha in testa Thomas Jefferson, e quindi è perfettamente integrata tra i bianchi, è facile credere che prima o poi ce la fa

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Ultima risposta 13/01/2009 12.59.55
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Invia una mail all'autore del commento Napoli-89  @  20/01/2007 17:51:16
   8 / 10
merita 8, ma purtroppo ci sn persone ke nn sanno quello ke dicono e quello ke fanno.

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Ultima risposta 24/01/2007 22.48.48
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paride_86  @  20/01/2007 12:26:36
   4½ / 10
Non capisco come questo film possa avere una media così alta! Innanzi tutto, dov'è Muccino? Non c'è niente di mucciniano in questo film! Manca solo il marchio Mulino Bianco a questa sequenza di stucchevoli luoghi comuni: il nero s****to e discriminato che alla fina arriva, la lotta per la sopravvivenza ecc. Ma poi, chi ha doppiato la moglie di Smith? Un cane??? E' possibile che questo non si scazza neanche un attimo, non ha un minimo di esaurimento nervoso? E la moglie che fine fa??
Un film ridicolo, irrealistico e sdolcinato.

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Ultima risposta 03/02/2009 22.41.10
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Invia una mail all'autore del commento Marco 78  @  19/01/2007 18:46:53
   8 / 10
il voto parla da se!!!

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Ultima risposta 19/01/2007 19.18.22
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mykonos94  @  18/01/2007 22:46:39
   9½ / 10
non c'e che dire. un grandissimo film
mi sono emozionato tantissimo.
andate a vederlo merita......

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Ultima risposta 21/01/2007 05.51.36
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ilDinda  @  18/01/2007 20:15:31
   8 / 10
Salve a tutti sono il Dinda.

Questo è un film piacevole molto triste.
L'ho visto a Cortina con la mia lei che si è commossa tantissimo, poi l'ho portata in giro con la mia nuova Porsche fra le montagne e dopo una serata romantica con un bel bicchiere di brandy difronte al camino abbiamo parlato di quanta povertà c'è nel mondo. io però le ho detto che i soldi ce li ho e lei mi ha abbracciato, si sentiva molto sicura

Willy sei proprio bravo ancher tuo figlio

Bello bello guardatelo anche se siete poveri

Vostro,

Dinda

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Ultima risposta 07/04/2009 15.23.30
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Constantine  @  16/01/2007 14:08:52
   4½ / 10
Scontato, prevedibile, eccessivamente melenso e buonista. Retorico fino allo sfinimento e già visto in tutte le sue numerosissime salse, farcito e confezionato per commuovere a tutti i costi e per piacere alle masse indistinte. Peccato perchè per Muccino poteva essere un battesimo del fuoco niente male, ho trovato buona la fotografia ma lo script resta affossato dai numerosi cardini elencati. Le interpretazioni sono di buona fattura ma alla lunga Smith non riesce a sostenere il peso del film sulle sue sole spalle, la figura della madre e moglie mi sembra equivoca e poco convincente, forse addirittura inutile dal punto di vista logico-narrativo. Carine le musiche ma poco incisive e a lungo termine noiose. La tecnica di ripresa di alcune scene può risultare confusionaria ma direi che per molti versi a salvarsi è proprio il Big Muccino... Se viene candidato agli oscar è uno scandalo per il mio punto di vista, sopratutto considerando le produzioni di quest'anno cinematografico. Anche la ricostruzione degli anni ottanta mi è sembrata sommaria... Fantastico il cartello pubblicitario di Toro Scatenato sul taxi e complimenti al piccolo Smith.

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Edea  @  15/01/2007 17:48:33
   9½ / 10
Ma come si fa a tenere così basso il voto di questo capolavoro mangiaoscar? E' veramente bello. E non è come detto in precedenza il tipico filmettino americano sull'american dream....primo proprio perchè il regista è italianissimo,e chi meglio di qualcuno che in america non ci è nato può parlare di questo sogno mitizzato?!E poi se fosse la solita americanata si sarebbe concentrato specialmente sulla parte della rivalsa,mentre invece lì si ferma come a dire che la felicità non sono i soldi, ma la vera felicità è la ricerca della stessa. The pursuit of happyness... (ps. mi sn permessa di parlare della fine senza spolier in quanto tratto da una storia vera e conosciuta,nonchè già scritta più volte in questo forum.)

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Ultima risposta 21/01/2007 02.23.58
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  15/01/2007 17:32:22
   3 / 10
Premetto di non essere un detrattore di Muccino,anzi i precedenti lavori del regista romano li avevo trovati tutto sommato di discreta fattura.
Purtroppo “La ricerca della felicita’” è solo un tedioso e patetico filmetto che torna a parlarci del solito american dream.
La base di partenza è sufficientemente ruffiana per tiare fuori un lavoro che possa colpire al cuore gli spettatori, visto che la pellicola trae ispirazione da una storia vera,quella di tale Chris Gardner che da squattrinato venditore di macchinari ospedalieri si tramuto’ in ricco uomo d’affari.
Muccino pero’ non riesce a donare spessore alla trama infarcendola di retorica assolutamente gratuita,il film non emoziona,annoia tremendamente ed irrita,sinceramente non si vede l’ora che giunga al termine.
Sara’ anche vero che determinazione e capacita’ portano al successo,ma in questo caso il messaggio che arriva appare fuorviante,Muccino infatti scinde nettamente in due categorie il popolo americano,in vincitori(i ricchi) e perdenti(i senzatetto) senza ragionare sul fatto che la maggior parte della gente è situata proprio in mezzo a queste due categorie,imbarazzante poi il pensiero mucciniano che rappresenta come i benestanti siano sempre felici sorridenti ed eleganti,mentre i poveracci siano perennemente inca.zzati col mondo intero…davvero preoccupante,perche’ è questo il messaggio che raggiunge lo spettatore,preoccupante perche’ probabilmente è anche il pensiero di uno dei registi italiani di punta(?).Il film appare quindi gravemente superficiale e ridicolo,visto che tutti sappiamo come stanno realmente le cose. Ma veramente vogliamo credere che chi ha i soldi è sicuramente felice e viceversa?Ma per piacere…
Il rapporto padre/figlio è poi rappresentato malissimo infarcito di dialoghi penosi,che danno la sensazione di falso e posticcio.
Piatta la regia,senza mai un’inquadratura particolare o un movimento originale,orrendi i piani sequenza sulla folla visti in centinaia di film,la voce fuori campo blatera frasi assurde ogni volta che si ode.Musichette da censura,anche queste gia’ abbondantemente sentite.
Bravo Will Smith,mentre moglie (Thandie Newton) e figlio vengono penalizzati da un doppiaggio che potrei definire amatoriale.
Onore a Gardner che grazie a grinta e fortuna ha ottenuto tanta felicita’ ($),demerito a Muccino che semplifica un buon soggetto,non riuscendo a donare profondita’,spessore al suo lavoro e soprattutto si rivela superficiale ed anonimo nell’esposizione.

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Ultima risposta 22/01/2007 09.31.49
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  15/01/2007 17:23:02
   6½ / 10
Un bel film, che si lascia vedere. Starordinaria interpretazione di Smith (è decisamente bravo anche il figlioletto). Purtroppo però il sogno americano (anzi direi hollywoodiano) è solo il denaro. Per essere felici bisogna fare i soldi. Di contro una volta tanto i bookmakers e i managers rampanti sono descritti anche nel loro lato umano e non solamente famelico.

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Ultima risposta 19/01/2007 15.29.07
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Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  15/01/2007 16:16:55
   5½ / 10
Ci speravo molto di più sinceramente, non per altro, ma semplicemente perchè, vista la nostrana nazionalità del regista, volevo che avesse uno spessore maggiore.
Non è un film orrendo, per carità, solo che a mio avviso non riesce a toccare quelle corde che una storia di questo tipo dovrebbe toccare; non trasmette, tranne in alcune..poche sequenze, quelle emozioni che dovrebbe e non porta lo spettatore ad assumere quello stato d'animo che dovrebbe assumere. Tutto ciò porta, quindi, la pellicola a diventare noiosa dopo un pò, anche in considerazione di una durata che sfiora le 2 ore (ehy ma c'è matteo qui).
A minare inoltre questo "Alla ricerca della felicità" sono delle esagerazioni - a meno che la storia reale da cui è tratto non sia stata effettivamente così, compresi tutti i particolari. Ma non credo - nella sceneggiatura che rendono una storia che doveva essere, giustappunto perchè tratta da una storia vera, credibile in una storia forse troppo forzata.
Insomma, poteva essere ben più valido.

Buone le interpretazioni di padre e figlio, oltre che di Thandie Newton (quest'ultima non troppo però) che è stata doppiata in modo a dir poco irritante.

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Ultima risposta 26/01/2007 16.02.37
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norah  @  15/01/2007 16:01:42
   7 / 10
Muccino mi é sempre stato simpatico,eh,oh...
Il film in sé non é nulla di eclatante,epperò la pellicola riesce a scorrere nel solito stile mucciniano e non annoia.
Anche quel suo vezzo di far correrre gli attori lo trovo un metodo molto originale per donare dinamicità al film,dalla sceneggiatura altrimenti piatta e banalotta.
Poi che dire,io Will Smith lo amo incondizionatamente da sempre e l'accoppiata col figlioletto ci sta tutta,come il cacio sui maccheroni.
Tuttavia non mancano alcune pecche,secondo me é stata calcata un po'troppo la mano sulla sfig.a del protagonista,che a tratti appare quasi fantozziano e poi il finale,io avrei mostrato anche la risalita dagli inferi...Si, insomma,avrebbero pure potuto dirci a quanto ammontava l'anelato stipendio!
Detto ciò,il film é gradevole e Muccino continua a starmi simpatico.

Ah,e comunque il vero protagonista di tutta la storia resta lo scanner:meraviglioso.

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Ultima risposta 03/02/2007 15.04.55
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chuck palahniuk  @  15/01/2007 13:36:48
   6 / 10
Come fate a dare voti come 10-9-8??? Ma quelli sono voti che si danno ai film capolavoro....e scusate ma questo film è tutto tranne che un capolavoro!
Muccino ha cercato di scopiazzare film come Ladri di biciclette(vero capolavoro) o La vita è bella(altro capolavoro) cercando in tutti in modi per 120 minuti di farti una uscire una lacrima....Questo a me non è accaduto,non ha suscitato in me alcuna emozione!
Forse perchè questa è una storia già vista e rivista mille volte e che oltre tutto non è stata realizzata neppure in modo soddisfacente (vedi doppiaggio e recitazione della mamma).
Dò la sufficienza perchè sono buono e perchè Will Smith forse se la merita.

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Ultima risposta 16/01/2007 10.39.22
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  15/01/2007 11:59:47
   8 / 10
non sono un fan di muccino visto che questo è il suo primo film che vedo, e devo dire che ha reso una sceneggiatura completamente nello stile americano in una storia lineare e semplice, senza forzature e senza retorica! secondo me ha fatto un ottimo lavoro! poi volevo spendere due parole per will smith: mi è sempre piaciuto, sin da quanto faceva 'fresh prince' e anche in ruoli stupidi come 'mib' o 'bad boys' l'ho sempre trovato perfetto nel ruolo e mai esagerato! devo dire che finalmente con questo film ha dimostrato tutta la sua bravura e fin dove si può spingere! agli oscar tifo per lui, anche se quasi sicuramente il premio andrà a leonardo di caprio!

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Ultima risposta 20/07/2007 16.24.35
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asile1  @  14/01/2007 13:06:25
   10 / 10
Mamma Mia ke film,bellissimo,nn credevo ke Muccino riuscisse a fare un film del genere.
Finalmente ha abbandonato quelle cose da ragazzi s****ti x sfornare un film sulla vita difficile delle famiglie
Neanke spreco parole x dare un giudizio sulla prova dell'immenso Smith

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Ultima risposta 15/01/2007 12.23.58
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kjb.  @  14/01/2007 11:43:22
   9 / 10
Sono stata con l'angoscia dall'inizio alla fine...grande film che fa pensare a quanti di noi sono fortunati ad avere la vita che hanno!!

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Ultima risposta 14/01/2007 14.17.05
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Invia una mail all'autore del commento abacab  @  13/01/2007 22:13:42
   6½ / 10
Non c'è molto da dire su questo film.Muccino è riuscito a contenere e calibrare la recitazione di Smith in modo efficace.Buone le inquadrature e la cura dei dettagli.
Credo che il film sia piaciuto molto in America perchè raggiunge dei picchi di sensibilità tali nella recitazione, anche usando piccoli calibrati gesti spesso molto lenti, ed espressioni facciali prive di smorfie, ai quali loro non sono abituati e che ai loro occhi di spettatori "bambinoni" possono sembrare da Oscar.La recitazione di Smith in questo film è per noi europei quella di un attore medio-buono.Niente di più.Ottima l'idea di sceglire il vero figlio dell'attore come suo comprimario che ha reso tutto molto naturale e la loro complicità più vera.Diciamo che il merito di Muccino è stato quello di riuscire a convincere Smith a fare il film e di essere riuscito a farlo a modo suo, come lo voleva senza farlo diventare la solita americanata.Sulla storia poi non si può dire che sia originale.Il prossimo che farà sarà molto diverso e grazie alle sicure compartecipazioni sugli incassi gli garantirà un futuro moooolto agiato.Bravo Muccino.Il tuo sogno americano si è realizzato.

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Ultima risposta 14/01/2007 12.26.29
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Raziel  @  13/01/2007 12:22:39
   7½ / 10
Premetto che solitamente apprezzo piuttosto e anzichenò i lavori di Muccino pur senza reputarli dei capolavori.Quello che mi da fastidio del regista è come tenda sempre ed inevitabilmente a calcare la mano nel rendere quelle sensazioni di ansia e drammaticità che comunque sono i leit motiv di ogni sua produzione.Dopo un'ora e mezza di disgrazie ,sfortune e difficoltà al limite dell'umana sopportazione(passare la notte in un bagno insieme al figlio è davvero troppo ,pur di evitare che una cosa del genere possa accadere andrei di corsa a scaricare cassette al mercato per 4-5 € l'ora,lasciando l'ambizione da parte per tempi migliori...ma non voglio divagare),credo il concetto sia chiaro,sviscerato e compreso da tutti,non serve riproporre per tre volte la coda al centro di accoglienza...comunque questo senso di esasperata negatività è a mio parere ,mi ripeto ,tipico di Muccino percui và accettato in quanto tale.
Detto ciò direi che Smith è una più che piacevole sorpresa(o conferma),pensare che un tempo uscì tale "indipendence day"....riesce a rendere ottimamente lo stato d'animo in cui dovrebbe trovarsi chiunque al suo posto e trasmette comunque un ottimo senso di dignità...non mi è piaciuto il doppiaggio della moglie mentre trovo azzeccato quello del figlio ,spensieraro e dolce quanto basta,pur non essendo tecnicamente apprezzabile...altra nota positiva e stemperante,il figlio.Speriamo possa diventare bravo come,o più ,del padre.
Finale giusto ,l'importante era capirne il senso...anche se dopo due ore di sofferenza diventa umano volersi godere almeno qualche minuto di sana rivalsa.
Mi sono dilungato troppo,comunque per concludere ,un buon film ,consigliato a tutti....in attesa di un Oscar che a mio parere potrebbe anche arrivare,con merito.Saluti

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Ultima risposta 14/01/2007 14.52.39
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Invia una mail all'autore del commento francescofelli  @  13/01/2007 11:08:32
   5 / 10
So già che molti tra gli innumerevoli seguaci della "sacra" famiglia Muccino, mi tacceranno di essere sacrilego ed irriverente a causa di queste mie righe. Figuriamoci se vi raccontassi ciò che penso di molti dei loro lavori. Mi guadagnerei la perdizione eterna.
Quindi, per non uscire fuori tema, parlerò de "la ricerca della felicità", che personalmente ho trovato solo all'uscita dalla sala.
Dunque, inizio orribile. Non trovo altre parole. Solite immagini di strada, come si vedono da 90 anni nei film ambientati negli stati uniti.
Pessima anche la musica, stile old perù.
Doppiaggio della moglie e del bambino da codice penale. Recitazione anche.
W. Smith fa il suo onesto lavoro. Ma, a mio giudizio, un grande attore avrebbe potuto far diventare memorabile un ruolo così interessante da interpretare, che lasciava spazio a mille sfumature di emozioni.
Il ritmo è troppo lento. Il taglio delle inquadrature quanto mai banale.
La storia è grosso modo la riproposizione di un tizio povero e disgraziato che realizza un sogno difficile anche solo da desiderare.
Nel mezzo il solito bambino acuto e sagace, direi un piccolo Arnold (senza essere un nano, spero per lui).
Una madre che l'abbandona (perchè?), un padre che lo fa dormire nei cessi (perchè?).
Insomma quel tanto per aumentare nello spettatore il desiderio di riscatto.
Eppure è una soddisfazione che dura solo pochi attimi. Basta uscire dal cinema, per trovarsi i problemi di sempre. Anzi uno di più. Questo pessimo film.

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Ultima risposta 13/01/2007 14.45.08
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Invia una mail all'autore del commento theangel  @  01/12/2006 04:09:52
   9 / 10
ottimo film, will smith dimostra ancora una volta di essere un grande attore che riesce a prestarsi ad ogni tipo di recitazione, gli do` un bel nove!

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Ultima risposta 14/01/2007 22.48.07
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