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Dopo LA FORESTA DEI SUICIDI (e se non ricordo male anche LA FORESTA DELLA MORTE di Pang) ecco l'ennesima storia pseudo horror sulla leggendaria foresta giapponese Aokigahara, metà preferita di coloro che scelgono il suicidio come ultimo atto della propria esistenza. Un paio di jumpscares ben assestati però non salvano dall'insufficienza il film dell'esordiente Zada che, proprio come gli altri due film citati, sceglie di percorrere un sentiero già battuto senza avere la capacità di proporre qualcosa di veramente nuovo ed accattivante. L'elemento paranormale che si mescola con la psicologia dei personaggi non sembra portare a nulla, se non ad un finale piuttosto debole e poco incisivo da lasciare parecchio amaro in bocca allo spettatore. Per quanto riguarda il cast c'è poco da dire: la bionda protagonista appare abbastanza capace ma non sembra supportata degnamente dal collega maschio che viene surclassato senza pietà. Filmetto mediocre che non sembra poter accontentare i gusti di chi cerca un horror con tutti i crismi.