Un prete, dopo anni passati in varie missioni umanitarie, si ritrova alle prese con una famiglia molto più disastrata di quando l’aveva lasciata, e soprattutto con una ragazza che lo costringerà a mettere sé stesso e la propria fede in seria discussione.
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Non so bene cosa pensare di questo film. Non conosco bene il cinema verdoniano,quindi non posso sapere se questo è il primo tentativo di commedia matura o meno. Il film in se non è male, mi piace come sono stati costruiti i personaggi principali, ma ,secondo me,viene messa troppa carne al fuoco, troppe situazioni interessanti vengono trattate, ma non approfondite,arrivando ad una rappresentazione macchiettistica di esse. Inoltre la Chiatti non mi pare un granchè,sempre con la stessa faccia, e danneggia un personaggio con buoni spunti. Insomma, questo è il film delle potenzialità sprecate dove temi d'integrazione,precariato,xenofobia e rapporti familiari si riducono a niente.Rimane comunque godibile,specialmente grazie alle due Emo, ma non trasmette quello che promette. Troppo distaccata la seconda parte dalla prima,sembra una commedia demenziale, anche se divertente. Bravi gli attori (tranne la già citata Chiatti). Considerando che mi piace la commedia intelligente,anche se il film per me è un sei scarso,il mio voto finale è 6.5 come incentivo a Verdone...spero in film migliori che seguano questa scia,in futuro.
Dopo le interpretazioni in pellicole di basso profilo (Italians e Grasso,Grosso e Verdone su tutte) finalmente Verdone torna a fare dell'ottimo cinema,segno che il cinema italiano può ancora dare qualcosa di buono. Film molto piacevole che riesce a trasmettere un significato valido
Se cerchiamo il vecchio Verdone ( quello dello strepitoso Borotalco, tanto per dire) non c'è più perchè anche i registri crescono, nel suo caso forse bisognerebbe dire invecchiano. Tuttavia il suo ultimo film riesce a divertire nonostante la banalità della vicenda, che nasce da un'idea per niente malvagia ma che purtroppo resta solo un'idea. Non c'è sviluppo, non c'è approfondimento, il messaggio si perde nel macchiettismo e il finale rovina quel che di buono resta dalla sottrazione. Detto questo, a me Verdone è simpatico, il suo cinema riesce ancora a farmi sorridere, perciò non darò un'insufficienza.
A me Verdone piaceva ai tempo di bianco rosso e verdone e mi piace tanto anche adesso.. Questo film non ha niente di nuovo...ma è una bella commedia simpatica e mai stupida... Consigliatissimo per una serata in leggera allegria!
troppo simpatici il personaggi di Marco Giallini e la nipote emo!!
Il film in generale non mi è dispiaciuto.Si in effetti l'happy and finale è un pò troppo scontato e tirato e Laura Chiatti è forse la peggiore attrice che Verdone abbia utilizzato in un suo film,Però la storia in sè è carina e certe situazioni sono davvero esilaranti.E tutti il resto del cast,Bonaiuto,Giallini,Finocchiaro e Fiorentini sono molto affiatati.La mimica facciale di Verdone è impressionante,certe sue espressioni sono da vera maschera del cinema muto,e forse in questo il nostro caro Verdone ci marcia un pò...Tutto sommato...vale la pena vederlo..
Il Verdone post De Laurentiis ha decisamente una marcia in più. "Io, loro e Lara" è una commedia davvero piacevole con un Carlo Verdone in piena forma che ci mostra tutta la galleria delle sue espressioni facciali più note e divertenti. Si ride in alcune parti e si sorride parecchio, il duetto più riuscito è decisamente quello con Angela Finocchiaro. Il film cerca di affrontare temi di attualità con leggerezza ed ironia e ci riesce anche se non totalmente. Buona prova degli attori, tranne di Laura Chiatti, davvero pessima.
DEVO DIRE CHE E' STATA UA PIACEVOLE SORPESA, ERANO ANNI CHE VERDONE NON FACEVA UN FILM CHE NON MI LASCIASSE PER COSI DIRE L'AMARO IN BOCCA... BUONA LA RECITAZIONE, STORIA FINALMENTE NUOVA CHE SI DISTACCA DAI SOLITI PERSONAGGI DA LUI INTERPRETATI.. ECOSA IMPORTANTE NON SI CADE NEL VOLGARE.....
Un film da sufficienza piena,Verdone conferma la sua abilità di regista e attore,sa far ridere e riflettere lasciando il solito marchio di fabbrica finale: quel pizzico di amaro in bocca come segno tangibile di ogni suo film.
Verdone e la sua commedia riuscita per metà, ma per lo meno non demenziale come alcuni dei suoi ultimi film inguardabili. Bravi gli attori, carina la storia e divertenti le battute. Peccato che alcuni aspetti della storia siano poco approfonditi, in particolare il rapporto con lui e Lara. Siamo molto ma molto lontani dagli irresistibili dialoghi tra Carlo e "Milla" in "Maledetto il giorno che ti ho incontrato". C'è da dire però che la Chiatti è perfetta nella parte della *******tta...e anche un po' ********! :-) Carino.
E' da apprezzare lo sforzo di Verdone nel tentare di oltrepassare il muro rappresentato della sua comicità storica andando alla ricerca di una commedia di stampo più europea. In tal senso (come sostengo da tempo) il suo lavoro più riuscito resta "Maledetto il giorno che ti ho incontrato". Quest'ultimo film cerca di staccarsi dalle sue ultime (e mediocri) uscite e ci riesce, purtroppo, solo parzialmente. Se da un lato è appunto da apprezzare la volontà di fare una commedia di più ampio respiro, dall'altro questa comporta difficoltà, soprattutto nella sceneggiatura. I tempi di questa storia non sono eccellenti. L'inizio è divertente, ma poco dopo si perde in una parte che gira a vuoto; poi il film pare riprendersi, per poi perdersi in un finale frettoloso e banalmente retorico. Rispetto ad un Allen, Verdone sottovaluta la parte interiore del personaggio. Il divario interiore è solo accennato e poi dimenticato, mentre tutto si concentra a livello interpersonale. Troppo televisivo così come anche la regia, fatta principalmente di campi e controcampi sui personaggi. Credo che Verdone non voglia rinunciare del tutto a una comicità macchiettistica che gli garantisce il pubblico. In questo modo non riesce però a svecchiare le sue situazioni comiche che alla fine risultano sempre le stesse. Bravini gli interpreti, tranne la Chiatti che è davvero scarsa; bellissima, ma scarsa.
Non è male...vuole essere sia impegnativo che divertente e ci riesce abbastanza anche se devo dire che non apprezzo la qualità della recitazione della Chiatti e Verdone dopo un pò mi stufa. Comunque un tragicomico divertente tutto sommato...non da vedere al cinema ma va bene.
Un Verdone in netta ripresa dopo "Grande, grosso e Verdone", con un film brillante, affatto banale e un personaggio dotato di una profonda umanità contrapposto (secondo me in maniera voluta) a personaggi semi-macchiettistici dal carattere in fondo squallido proprio per evidenziare maggiormente le qualità positive del suo Don Mascolo. Un Verdone maturo, capace di dirigere un buon film, evidenziando ancora una volta la sua grande capacità di dirigere gli attori a disposizione, già di per sè ottimi come Giallini e la Bonaiuto. Laura Chiatti non mi è sembrata eccezionale, ma nemmeno tanto disprezzabile.
Che bella sorpresa. Dopo le ultime delusioni, Verdone ci regala un piccolo gioiello. Comicita'raffinata senza volgarita', personaggi ben strutturati all'interno di una buona sceneggiatura. Questo film ci fa sperare per il futuro del nostro povero cinema italiano.
Verdone dedica al padre questo film sulla famiglia. Una "grande famiglia" che però è ben lontano dall'essere un nucleo accogliente in cui ritrovare serenità e conforto. C'è di tutto: dal vecchio padre vedovo che ritrova verve e passione risposandosi con la badante moldava al fratello cocainomane, dalla sorella nevrotica e venale alla nipote ora emo, ora manga. In tutto questo entra di prepotenza Lara, una ragazza con dei problemi alle spalle, che riuscirà con metodi non propriamente convenzionali a rimettere al loro posto tutti i tasselli giusti di questo problematico puzzle familiare. Verdone si lascia andare più alla comicità leggera, tralasciando anche se non del tutto quella vena malinconica sempre presente nelle sue pellicole e che questa volta risulta essere meno evidente. Ed in questo il finale ne è un esempio evidente. IO,LORO E LARA è una commedia che riesce a divertire, dotata di un buon ritmo e di personaggi abbastanza ben definiti e che racconta una storia attuale, forse un po' stereotipata, ma certamente fresca e frizzante. Un plauso a Carlo Verdone ed alla sua mimica sempre efficace.
Ormai Verdone è una garanzia,una certezza...Mai banale mantenendo sempre una comicità pulita e mai volgare e mescolando nelle sue storie risate e sentimenti.Il film è molto gradevole,e lui da solo,in gran forma tiene avanti tutto il gruppo che comunque lo aiuta con alcuni personaggi centratissimi....Ampliamente promosso...ampliamente verde....VERDONE!
Gran bel film. Verdone sa sempre come far ridere, e la storia è davvero gradevole dall'inizio alla fine. Bellissima Laura Chiatti e bravissimo Marco Giallini, in assoluto il personaggio più comico di tutto il film!
il panettone per le commedie questo inverno è tutto di VERDONE!!!
non c'è che dire... non c'è nemmeno confronto rispetto agli altri! fidatevi.
certo non vi aspettate il genere viaggi di nozze o bianco rosso e verdone..è un film che fa ridere, pensare, riflettere! insomma c'è una storia e Verdone riesce a ritrarre in maniera super azzeccata un piccolo quadro della società moderna facendolo in modo estremamente veritiero!
raramente metto un voto così alto alle commedie, che da un pezzo a questa parte fanno piuttosto c.a.c.a.r.e
consigliatissimo! vale la pena finalmente di pagare 7.5 eurini!
fantastica la prova anche degli altri attori, in primis GIALLINI!!!!!!!!!!!
Dicesi "macchietta" <<caratterizzazione di un tipo che abbia qualche mania bizzarra, un vizio ridicolo, o sia implicato in situazioni strane e divertenti>> . Il film nuovo di Verdone si basa sulle macchiette, e sicuramente il regista è in ascesa rispetto all'ultimo, imbarazzante (x me) "Grande Grosso e Verdone"; la figura del prete missionario che torna in Italia in preda ad una crisi mistica è ben tratteggiata, ma si ritrova a toccare tanti, tantissimi temi, più o meno scottanti, di cui alla fine della visione non rimane nulla se non un calderone di argomenti appena accennati
che forse il fatto che nessun ascolti il buon Carlo sia da imputare all'indifferenza totale per l'altro che alberga nella società moderna??
E il buon prete (ce ne fossero!) è costretto a barcamenarsi tra parenti serpenti, padre innamorato, badanti, ragazze di strada, papponi e magnaccia, e intanto si trova coinvolto in una convivenza forzata con una misteriosa Laura Chiatti (che trovo insopportabile e amorfa nelle emozioni che dovrebbe trasmettere), in una girandola di personaggi assurdi ed estremizzati che poco hanno a che vedere coi temi socio-relazionali REALI di cui il buon Verdone vorrebbe occuparsi, e un deragliamento totale verso il delirio soprattutto nella seconda parte. In definitiva, un film carino, divertente quanto basta...ma resta la sensazione della classica occasione buttata per farne un gioiellino
ammetto che il voto è gonfiato ma poichè e cinematografia italiana e di autore, ci poteva scappare! Non è facile interpretare il prete e lui lo fa con l'arguzia e l'ironia di cui è capace. Lo staff è ottimo,la sceneggiatura idem, purtroppo di sacerdoti così non ce ne sono mai stati(forse uno, don Milani, ma aveva a che fare con bambini poverissimi e famiglie diseredate)e ce ne vorrebbero: Oh le chiese si svuotano e questi non lo vogliono capire che il tempo della retorica è finito!Erano parte degli effetti speciali di una volta, le vetrate, l'organo, la voce ieratica ma oggi....
Film molto gradevole, intrattiene, diverte e non annoia. I temi trattati sono non sono poi così banali. Verdone si conferma grande attore e grande regista.
che dire... Verdone è sempre una garanzia... Chiaramente non raggiunge i livelli dei primi film che rimangono nel loro genere unici... Film simpatico e divertente e nello stesso tempo rispecchia anche alcuni problemi dei giorni nostri... Consigliato...
Come sotto: Verdone non delude in questa sua nuova opera, dove mescola la sua tipica comicità grottesca a temi di tipo psicologico. Non si esce dalla sala insoddisfatti. Tra il 7 e il 7,5
Al cinema si ride e parecchio, cosa non da poco per una commedia, anzi direi che è uno degli elementi principali, se non addirittura quello principale.
E non è che ridano in due o tre persone ma tutta la sala, tanto che molte volte non si arriva a sentire nemmeno i dialoghi successivi ad una battuta o ad una mimica facciale "alla Verdone".
Mi sembra che per giudicare una commedia si debba per forza partire da questo punto. Per il resto il film scorre benissimo nonostante non si possa definire "breve" e sopratutto si evitano scene che potrebbero sembrare scontate.
ad esempio in quanti avrebbero scommesso sull'innamoramento di padre Verdone e la ragazzina tutto pepe, che avrebbe risolto tutti i dubbi del protagonista? Poi è anche vero che il fonale è un po' scontato ma una commedia, anche la più impegneta, non può essere un film esistenzialista
Andatelo a vedere, ne vale la pena, e lasciate perdere De Sica e Pieraccioni
Sicuramente un film che ci da Verdone in netta ripresa, dopo il demotivatissimo Grande, grosso e.. e che ce lo fa preferire autore e regista, anzichè come solamente attore, dove si rivela decisamente svogliato come nel mediocre Italians di Veronesi. Un film decisamente emblematico dello stato del ns.cinema, decisamente al risparmio, con fotografia non all'altezza dell'autore, diversi bloopers non rilevati in sede di montaggio, ed altre imprecisioni sicuramente non degne del regista o delle Warner stessa. L'idea che si sia dovuto a tutti i costi contenere i costi (passatemi il gioco di parole)nuoce non poco a quello che probabilmente è il miglior film di Verdone, Compagni di scuola a parte, come direttore d'orchestra, quello che esalta più di altri la sua capacità di lavorare in maniera esemplare sugli attori. La sopresa più gradita è senz'altro la prova di Laura Chiatti, fin qui sempre mal sfruttata, se non per il suo aspetto fisico (eccezzion fatta per il suo ruolo nella fiction "Rino Gaetano) e qui indubbiamente funzionale al ruolo, adattata anche a svillupare in maniera completamente aderente anche le sottili sfumature drammatiche, ma diremmo meglio, melanconiche della sua Lara. Di Anna Bonaiuto ed Angela Finocchiaro, non scopriamo nulla: bravo Verdone a dosarle e ha dargli la classica battuta giusta al momento giusto. Ottimi anche i caratteristi (ma non è un limite esserlo, anzi) Giallini e Fiorentini, peccato vederli cosi poco in altre produzioni. Di grande impatto la colonna sonora, che esalta alcune scene cruciali, con l'inserimento di brani on banali n(vedi David Sylvian) che rendono suggestiva anche una inquadratura banale. Meno convincenti alcuni sfoggi di tecnica (piano sequenza iniziale dall'alto, superfluo e poco riuscito). Essendo un film di Verdone, ci si aspetta di ridere, ma non era senz'altro questo lo scopo del film. Molte battute o presunti colpi di scena sono telefonatissimi, così come l'inserimento di pseudo-tormentoni, nelle scena che vedono Padre Carlo alle prese con i fratelli. Rimangono al margine il problema della crisi della vocazione del protagonista, emergono invece temi non nuovissimi, ma ricorrenti specie nella cinematografia recente, come l'adolescenza disadattata, l'uso della psicanalisi che si ritorce contro se stessa. Le cose migliori le abbiamo infatti quando entrano in scena la Finocchiaro e la sua assistente, o nella seduta della paziente della Bonaiuto, o nel ritratto grottesco della figlia quindicenne con l'amica clonata sui Tokio Hotel. Il film è comunque, nonostante questi evidenti limiti, molto scorrevole e gradevole, e rimane forse il livello più alto della commedia all'italiana degli ultimi anni. Un po più di cura e coraggio ci avrebbero forse consegnato un piccolo gioiello.
Un po meno melassa nel finale avrebbe giovato, anche se il lieto fine ha senso con la morale del film (l'accettazione dell'altro, che sia anche l'altro se stesso, quando Padre Carlo ha raggiunto questo scopo puo tornarsene in Africa), ma il brano finale con lo scorrere delle immagini nel villaggio africano, sebbene sappià di già visto da qualche parte, non lascia indifferenti.
Sono d'accordo con alcuni ke e' tutt'altro che banale..ed e' un Verdone che si alza di livello rispetto agli ultimi anni.Storia che si lascia seguire con personaggi fuori di testa(La Chiatti pero' insopportabile),copiose risate e un'ultima parte che colpisce ed emoziona.Ottimo inizio anno con questa commedia brillante by Verdone.
E' stroardinario come Verdone con la sua presenza scenica, con la sua mimica anche quando è fermo, riesca a far ridere anche solo con un movimento di un sopracciglio.
Dopo il mezzo (e direi anche tre quarti ^_^ ) passo falso di Grande Grosso e Verdone, il nostro amato Carlo torna alla ribalta nelle vesti di un prete missioniario in Africa.
E' impossibile raccontarvi questo film, quanto mi abbia fatto ridere, sorridere e riflettere. Straordinari gli altri attori che fanno da contorno al film, partendo dalla Chiatti che è quasi la co - protagonista, per passare al grande Sergio Fiorentini, arrivando ad Angela Finocchiaro, ma il film è bello nel suo complesso. Peccato per il finale un pO' troppo, per così dire buonista.
Più che altre parole, serve che lo andiate a vedere. Merita.
E' un Verdone nuovo, anche come regista, che colleziona un film godibile e in qualche modo diverso dai suoi soliti. Non si ride continuamente (meno male!), anche perchè spesso i ruoli dei protagonisti vengono descritti con una certa ironia amara e pungente. Trovo che l'interpretazione di Verdone sia di grande riconoscimento nei confronti dei sacerdoti impegnati concretamente in opere umanitarie. La Chiatti non recita molto, la Bonaiuti certamente si. Finale per qualche verso anche commovente.
La trama in sè è bellissima, esattamente come la prima ora e mezza, da dieci secco. Raramente mi è capitato di vedere in una commedia di tale caratura così tanto realismo interpretativo, elevate profondità e moralità di contenuti amalgamati con tanto di cappello in soli 90 minuti: questo a star dimostrare che "Io, loro e Lara", aldilà delle varie battute divertenti, ha seriamente un qualcosa aldilà, che fa aprire gli occhi. Peccato che da lì in poi, fino al finale, quasi diventi una scemata.
Mi riferisco alle varie gag che accadono nell'abitazione..quasi fosse un altro film!
E il finale, apputno...più banale, scontato e (nel caso di Verdone) come tale buonista di quanto si può. Peccato.
In ogni caso, con la sua fedelissima presenza scenica, l'incredibile mimica anche nei momenti in cui tace, la purezza ostentata del saio e delle prediche, Verdone disegna un'icona, un personaggio che ispira veramente tenerezza, ed è proprio questo quello della pellicola che fa sognare.
Filmetto leggero e gradevole. Verdone è lontano e mai tornerà al livello dei suoi primi film, ma qua fa sicuramente meglio che in "Grande Grosso...". La prima parte è un po' lenta e fa anche poco ridere, ma si riprende nella seconda. Grandissimo quando prende per il c**o gli "emo". La Chiatti come attrice farà anche c.agare ma come ragazza....STI EHEHM!!!
Solito film italiota (ma divertente) di Verdone, quello del nuovo millennio per intenderci. Si ride più di una volta e i personaggi, seppur stereotipati, godono di una buona alchimia. Non sono mai riuscito a prenderlo sul serio, l'ho visto più come film di intrattenimento che altro, i messaggi che il film vuole lanciare sono molto ma molto deboli.
Peccato poi che nell'ultima mezzora, quando le carte sono state tutte scoperte, non si vede l'ora che finisca.
Un film discreto. Verdone è bravo e lo dimostra in ogni pellicola, e in questa si mette al servizio di un buon cast di attori che dimostrano tutta la loro bravura(giallini è strepitoso!). Questo film è decisamente migliore di Grande, grosso e...., ma se dovessi stilare una classifica dei 5 migliori film di Verdone questo sicuramente non sarebbe presente1 Comunque è un film da vedere!
Il Woody Allen del cinema italiano non delude in questa sua nuova opera, dove mescola la sua tipica comicità grottesca (che però qui, forse per scelta, non emerge come in altri suoi film) ai temi di tipo psicologico cari a Verdone. Il divertimento a sprazzi e la morale solo abbozzata fanno sì che il voto non decolli, ma di certo non si esce dalla sala insoddisfatti.
Verdone ritorna a dirigere e firma uno dei suoi film più belli degli ultimi anni,non saprei da dove cominciare nell'elogiare questa pellicola dove Carlo riesce a circondarsi di attori bravissimi che ,come al solito,valorizza all'ennesima potenza!Un film dove si ride(tanto),si pensa e ci si commuove nel finale!Grazie Carlo!