hellraiser (1987)

È un gioiello dell'horror dei celebri anni 80, filosoficamente riconducibile alla tracotanza con cui Faust si impegnò a stipulare il patto con Mefistofele in Marlowe, poi in realtà in quasi ogni episodio emerge sempre quella figura integerrima e qui viene ricondotto più al Faust di Goethe; tornando al film nonostante un budget limitatissimo il make-up è ciò che più colpisce all'occhio a quasi 30 anni di distanza, immagini malsane, stomachevoli, lo spettatore è portato a provare ripudio, c'è un cocktail di carnalità ed erotismo a contraltare di quello sanguinolento, i cenobiti hanno quell'aria di onnipotenza, si avverte che siamo a contatto col male in persona, malgrado il non ruolo di rilievo rispetto agli altri 3, Pinhead trasmette quell'aurea di terrore che sembra prevalere, più avanti nella saga verrà definita anche la sua personalità fredda ma carismatica; Barker con quest'opera si ritaglia il suo meritato spazio tra i grandi del genere, maturità si riscontra anche nel non conformarsi ad un contesto teenagers, e forse per questo non ha avuto quel successo che hanno avuto altre saghe in quegli anni.