guardie e ladri regia di Mario Monicelli, Steno Italia 1951
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guardie e ladri (1951)

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locandina del film GUARDIE E LADRI

Titolo Originale: GUARDIE E LADRI

RegiaMario Monicelli, Steno

InterpretiTotò, Aldo Fabrizi, Ave Ninchi, William Tubbs, Pina Piovani, Rossana Podestà, Ernesto Almirante, Pietro Carloni, Mario Castellani, Carlo Delle Piane, Aldo Giuffrè, Gino Leurini, Paolo Modugno, Aldo Alimonti, Riccardo Antolini, Ciro Berardi, Luciano Bonanni, Giulio Calì, Alida Cappellini, Rocco D'Assunta, Armando Guarnieri, Ettore Jannetti, Gino Scotti

Durata: h 1.40
NazionalitàItalia 1951
Generecommedia
Al cinema nel Giugno 1951

•  Altri film di Mario Monicelli
•  Altri film di Steno

Trama del film Guardie e ladri

Ferdinando Esposito vive di piccoli furti e imbrogli. Durante uno di questi espedienti viene inseguito dal segente Bottoni. Dopo un lungo inseguimento Ferdinando riesce a fuggire. Ma il sergente deve trovarlo entro tre mesi se non vuole perdere il posto. Fa amicizia con la famiglia di Ferdinando, le mogli diventano amiche e cosi i figli fino a che, durante un pranzo, con le due famiglie unite e ignare di tutto, il sergente Bottoni deve arrestare il ladro. Ma prova rimorso e lascia andare libero. Ferdinando sa che l'amico perderà il posto ed è lui che trascina il sergente verso la questura. Le famiglie sanno che Ferdinando deve fare un lungo viaggio e che il sergente si occuperà della famiglia in sua assenza...

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Voto Visitatori:   8,88 / 10 (52 voti)8,88Grafico
Miglior sceneggiatura (Piero Tellini)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior sceneggiatura (Piero Tellini)
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Voti e commenti su Guardie e ladri, 52 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Dom Cobb  @  17/09/2018 01:29:27
   7½ / 10
Un abile truffatore riesce con l'inganno a sottrarsi all'arresto da parte del grasso sergente di polizia; questi ha tre mesi di tempo per ritrovare il ladro, pena il licenziamento. La ricerca del ladro e il conseguente contatto con la sua famiglia avrà risvolti imprevedibili...
La commedia italiana anni '50 è segnata dalle mani di futuri maestri del genere ancora in erba come Steno e Mario Monicelli, e soprattutto dai talenti di mostri sacri della recitazione come Totò e Aldo Fabrizi; questo "Guardie e ladri" è, sotto certi aspetti, l'apice di questa prima fase del genere che per tanti decenni e con cambiamenti vari, ha fatto la fortuna del cinema italiano più di qualsiasi altro.
Ora, io apprezzo vivamente il talento e lo sforzo profusi nella maggioranza di questi lavori, soprattutto in quest'epoca ormai tanto lontana da noi, dove anche se il prodotto finale non era all'altezza, se non altro si aveva la certezza che le persone che l'avevano realizzato non erano affatto degli idioti o degli sprovveduti, a differenza di oggi. Detto questo, Totò, il principe della risata, è uno dei comici del suo tempo che mi riesce più difficile da digerire: è come una spezia, va bene a piccole dosi, ma francamente un intero lungometraggio con lui al centro lo sopporto a fatica. Ad essere sincero, non so neanche se la colpa sia sua o del tipo di commedie di cui fa parte: questo film è simile a tanti altri della sua epoca, dove al posto di una trama vera e propria si ha una serie di episodi che avvengono senza una vera soluzione di continuità e incastrati fra un inizio e una fine, senza una convenzionale struttura a tre atti cui molti sono abituati; dove al posto di una sceneggiatura pregna di battute fulminanti si ha il gusto per l'improvvisazione, la quale consiste per lo più in urla e strepiti e in uno stile di recitazione esagerato e sopra le righe che raramente trovo divertente.


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"Guardie e ladri" contiene in sé tutte queste caratteristiche; e anche se le ho già viste utilizzate in modo meno convincente di questo ("L'imperatore di Capri" è un esempio perfetto al riguardo), considerato che, a dispetto della cornice neorealista della vicenda, si tratta in fondo di una commedia prima di tutto, non posso andare oltre un certo voto visto che non è riuscito a farmi ridere più di tanto.
A sollevare l'asticella semmai ci pensa il finale, che di punto in bianco prende una piega inaspettatamente dolceamara;


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in effetti, col senno di poi si potrebbe dire che il film rappresenta allo stato embrionale quello che diventerà in seguito lo stile e le idee di Monicelli, in fin dei conti il superiore e più fortunato dei due registi.
La sequenza finale contribuisce a dare il cuore e l'anima a un film che, senza, sarebbe stato fatalmente vuoto e riesce a controbilanciare la sostanziale carenza di risate fino a quel momento. Posso dire che "Guardie e ladri" è finora il miglior film di Totò, ma visto quel che ne penso del suo stile di commedia e degli altri lungometraggi in cui l'ho visto protagonista, non è che voglia dire molto.

2 risposte al commento
Ultima risposta 17/09/2018 17.15.45
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Dick  @  26/07/2014 09:00:28
   8½ / 10
I mitici Totò e Aldone Fabrizi per la prima volta sullo schermo insieme protagonisti e rivali in una bella storia ambientata tra le difficoltà e l' arte di arrangiarsi del dopoguerra. Proprio bello, divertente e anche riflessivo. Lanciò definitivamente Totò come attore serioso e con questo ruolo vinse un david. Il film invece si aggiudicò anche il premio come miglior soggetto a Pietro Tellini al festival di Cannes!
Ah, quando ai festival non ci andavano soprattutto film ormai cosi detti da festival tanto che "Fanfan la tulipe" vinse quell' anno il premio per la miglior regia e anche l' orso d' argento a Berlino!

1 risposta al commento
Ultima risposta 26/07/2014 09.04.08
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BlueBlaster  @  03/01/2013 00:45:33
   8½ / 10
Bellissimo...ricordo lo vidi una serata a casa di mia nonna e mi divertii un sacco

1 risposta al commento
Ultima risposta 30/11/2015 01.30.41
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  30/11/2010 12:20:33
   10 / 10
Monicelli+Steno=10.
Capolavoro di un'umanità senza tempo: ci vuole Monicelli per mettere la mimica di Totò al servizio di una sceneggiatura "vera", reale, sofferta ma ironica al tempo stesso, fondendola con lo sguardo da Bloodhound di Aldo Fabrizi per un capolavoro che troppo spesso viene semplicemente annoverato nel genere commedia, ma che ne travalica gli schemi come un sorriso beffardo.

3 risposte al commento
Ultima risposta 14/12/2010 11.42.43
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Neu!  @  15/04/2009 19:41:26
   8½ / 10
Guardie e Ladri è una fusione perfetta tra la comicità esuberante e anarchica di Totò, una buona regia (Monicelli) e una bellissima trama al limite tra la commedia e il dramma neorealista. il risultato è fantastico: Totò già aveva la forza di riuscire a tenere da solo in piedi filmacci di ogni genere, grazie solo alla sua mimica e alla sua originalità; in un film simile, oltre a trovarsi perfettamente a propro agio, ne amplifica enormemente il fascino innegabile che avrebbe comunque. disse Monicelli: “Ho favorito il passaggio di Totò al neorealismo, limitando le sue caratteristiche di comicità surreale che lo aveva caratterizzato in precedenza. Sarà poi Pasolini a orientarlo più sul misterioso o sul magico, forse lo ha capito meglio di me”. non sono così d'accordo sulla seconda parte, pur amando Pasolini e il film in questione (Uccellacci e Uccellini); quelli sono film di Antonio De Curtis, non di Totò. per spiegazione più dettagliate, c'è il mio commento in "Uccellacci e Uccellini". tornando a noi, grandissimo film, Guardie e Ladr.
P.S. è più un film di Monicelli, che era un grande, che di Steno, che era un mediocre. mi piace sempre ricordarlo.

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Ultima risposta 01/03/2018 12.54.08
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