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Un film riuscito solo in parte (minima, direbbe qualcuno), ma che ha pur sempre qualcosa da offrire: in primo luogo la fotografia, molto intensa, che offre luoghi periferici (la montagna del Nordest friulano) assolutamente vergini per il cinema italiano, e interessanti da scoprire. Originale l'ambientazione della casa in una vecchio casello ferroviario. Poi, l'interpretazione di 2 attori: il bravo e convincente Germano e il ragazzo che fa il figlio.
Detto questo, altri elementi stonano e sembrano come aggiunti per forza, a tavolino: le musiche sono invadenti e poco intonate alle scene, manca del tutto la psicologia dei personaggi (estremamente artificioso risulta "quattroformaggi") e manca anche un'unità narrativa forte. Non si capisce esattamente cosa abbia voluto fare Salvatores, il film sembra come incompiuto e immaturo. Eppure è apprezzabile almeno lo stile registico, che riesce sempre a sottrarsi alla deleteria atmosfera da fiction televisiva alla quale soccombono quasi tutti i registi italiani.
Comunque il film non annoia, è un po' lento nei ritmi, ma tutto sommato guardabile.