Bernadette Soubirous (1844-79), contadinella di Lourdes in Francia, ha ripetute visioni di una celestiale Signora. Le autorità religiose e civili non le credono. La sua fede vincerà. Bernadette si ritira umilmente in un convento.
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"È uno scandalo… e quei cronisti da quattro soldi hanno il coraggio di stampare cose simili. Tutta la Francia riderà di noi!"
Rappresentare la purezza di Bernadette con il volto di Jennifer Jones, si è rivelata una scelta azzeccata. Il film possiede infatti una forza espressiva dirompente ancora oggi, settant'anni dopo la sua realizzazione. La differenza è che oggi, a causa delle ideologie nichiliste e distruttive che hanno progressivamente imbevuto il cinema, si tende a snobbare opere d'arte come questa con l'accusa del sensazionalismo religioso, dimenticando che si tratta innanzitutto di un film storico. L'aspetto formale ha qui un peso evidente, ma il contenuto non è da meno. Scritta dall'ottimo George Seaton (vincerà l'Oscar con "Il miracolo della 34a strada"), la sceneggiatura offre passaggi profondi e ben articolati e consente alla narrazione di fluire veloce fino al termine. Nessuna spettacolarizzazione, se non il racconto fedele e musicalmente enfatico (il bello del cinema) di un evento "spettacolare" in sé: una povera e ignorante contadina che riferisce dei suoi incontri con l'Immacolata Concezione, cui fecero seguito incomprensioni, accuse, ingiurie… tutte destinate a cadere, inevitabilmente.