beautiful dreamer (1984)

La prima volta che vidi questo film avevo 17 anni e per quanto rimasi affascinata devo dire che non ci capii molto.Crescendo lo beccai una notte ai tempi di tele+ (ricordate no?) e lo registrai.Letteralmente me ne innamorai.Oshii fa propri i personaggi creati dalla matita di Rumiko Takahashi e li usa per mettere in scena la sua ossessione cinematografica per eccellenza: il confine ambiguo tra sogno e realtà.
Chi ricorda la serie animata (che ora stanno ritrasmettendo sul circuito 7gold se vi interessa) o chi ha letto lo spassosissimo manga ricorderà quanto queste fossero principalmente mirate alla commedia e magari potrebbe rimanere spiazzato da questo modo diverso di guardare le vite di Lamù,Ataru & Co.L’atmosfera che emerge in questo film è un qualcosa di diverso da tutti gli episodi della serie distaccandosi dall'umorismo demenziale che caratterizzava la maggior parte di essi, motivo per cui Beautiful Dreamer non può essere preso come film rappresentativo del personaggio Lamù, pur essendo a mio parere il migliore tra i sette lungometraggi a lei dedicati.
La trama è incentrata sul rompicapo kubrickiano della circolarità del tempo e sulla percezione della realtà che, secondo il regista giapponese, è qualcosa di assolutamente soggettivo e quindi indefinito e si svolge attraverso una serie di lunghi dialoghi e monologhi decisamente insoliti per un cartone animato.
Personalmente ho amato tanto questo film e ogni volta che lo rivedo riscopro un particolare che mi era prima sfuggito a dimostrazione del fatto che anche nell'ambito del cinema d'animazione sono i grandi registi a fare la differenza.
Devo dire che mi sono fatta prendere la mano...

“I sogni sono la realtà. Ti racconterò una storia. Un uomo un giorno sognò di essere una farfalla. Quando si risvegliò non sapeva più chi fosse, se era un uomo che aveva sognato di essere una farfalla o se era una farfalla che aveva sognato di essere un uomo. La realtà e il sogno dipendono da noi, da quel che preferiamo”.
Lamù - Beautiful Dreamer