asylum - la morte dietro il cancello (1972)

Un film ad episodi delizioso con racconti che puntano molto al grottesco ed al macabro come sfumatora dell'horror e non privo di una punta di umorismo nero in puro stile british. Il collante del racconto offre lo sfondo per delle buone storie, specilamente quella del vestito con un Barry Morse sugli scudi. Un bel cast in cui si nota la presenza di una giovanissima Rampling ed una regia solida e sicura dell'esperto Baker.

Horror ad episodi di cui il secondo è il migliore, per il resto divertente la trovata nell'indovinare chi è il dottore impazzito in mezzo ai pazzi che raccontano le loro esperienze però la tirando le somme la pellicola non ha guizzi specifici. Una visione tranquilla.

Buona produzione a episodi della Amicus; suggestiva la location dell'ospedale psichiatrico antico ed è interessante tentare di scoprire insieme al giovane protagonista quale dottore ha intrapreso la via della follia. Gli episodi sono tutti interessati, in particolare il secondo dall'aura esoterica, ove abbiamo Peter Cushing che commissiona un abito dalle proprietà particolari…; da ricordare anche gli arti redivivi del primo episodio. Riuscito e classico il finale con

SPOILER

Buon film ad episodi diretto da Roy Ward Baker e prodotto dalla Amicus che negli anni settanta sfornava pellicole di questo tipo a manetta e di cui questo Asylum rappresenta uno dei prodotti meglio riusciti.
Tanto per cominciare rispetto agli altri film ad episodi di quegli anni presenta una marcia in più, e cioè una storia di cornice che si integra ottimamente con i vari episodi,non appare come solo una raccolta di corti.
Gli episodi logicamente non sono sul solito livello, ma riescono a risultare quantomeno gradevoli,mi riferisco in particolare al terzo,quello a mio avviso meno riuscito,un po più scontato rispetto ai precedenti.
Niente male il primo episodio che nonostante si riveli abbastanza divertente riesce ugualmente a regalare qualche brivido,bello il secondo invece un po più complesso rispetto agli altri e più basato sulla caratterizzazione dei personaggi.
Cast come al solito composto da grandi nomi Patrick Magee e Peter Cushing sopra a tutti,e buona la regia (e l'aspetto tecnico in generale) che da il meglio di se nel costruire un ottima atmosfera.
Merita sicuramente una visione.

Interessante horror ad episodi dell'Amicus, casa di produzione britannica che ebbe il suo momento di fama durante la decade dei 70.
Il film prevede 3 episodi più la cornice in pieno stile british, ingredienti che faranno la gioia dell'amante degli horror vecchio stampo. Malgrado i limiti sugli effetti e l'impronta molto classica della regia e delle storie, la pellicola ancora oggi riesce a farsi apprezzare, soprattutto dall'occhio che sa cogliere la bellezza di questi prodotti.
A mio parere l'episodio migliore è il secondo, seguito dal primo con il terzo a chiudere essendo il meno brillante. Buona anche la cornice, nonostante sia semplice intuire chi sia il misterioso dottor Starr.
Per quanto riguarda l'atmosfera siamo in territori tipicamente inglesi, essendo molto plumbea e cupa. Anche l'ambientazione scelta, il manicomio, risulta funzionale.
Sotto il profilo attoriale l'Amicus fa le cose in grande e chiama attori di alto calibro e spessore: in primis troviamo la professionalità di Peter Cushing, totem dell'horror inglese e non solo; abbiamo anche Patrick Magee, prima del sodalizio con Kubrick, e Britt Ekland che l'anno dopo sarà protagonista in The wicker man, performance che è rimasta nell'immaginario collettivo anche grazie ad una danza arcana e selvaggia che ha fatto scuola.

In sintesi un titolo godibile e piacevole meritevole di visione da parte dell'appassionato di horror vecchio stile.

Uno dei migliori della Amicus..diretto con dovizia dall'esperto Roy Ward Baker ed accompagnato da una buona colonna sonora ed in specie il tema d'entrata!
Atmosfere nebbiose, location "all'inglese", recitazioni quasi teatrali di ottimi attori e delle storielle piuttosto valide per l'epoca.
La storia di cornice è una delle migliori che ho potuto vedere tra i vari film ad episodi che spuntavano come funghi in quei tempi.
Il più inquietante e riuscito per me è il primo episodio, per il resto è ordinaria amministrazione che ormai sa di vecchiotto ma che farà piacere ai patitit.
Ma Patrick Magee lo devono mettere sempre in una sedia a rotelle!? :)

Ennesimo film ad episodi diretto da Roy Ward Baker e sulla scia di pellicole simili che andavano per la maggiore durante la decade antecedente agli anni 70; difatti "Asylum" è una delle ultime pellicole che ancora seguivano lo stile di Corman o Francis,grandi cultori di tale genere,dopodichè il cambiamento delle produzioni orrorifiche non escluse affatto il concetto degli episodi(tutt'ora utilizzato),ma intraprese una strada più cruda e meno romanzata.....
Tuttavia,anche se questo film è poco conosciuto,parliamo probabilmente di una delle produzioni meglio riuscite in tal senso,dove un illustre dottore,visitando un centro psichiatrico,dovra superare un test molto singolare: riconoscere il primario del centro,impazzito improvvisamente,tra i vari pazienti che gli verrano presentati....ognuno di loro avrà una storia da raccontare(e di conseguenza si tratterà di un episodio),incuriosendo e coinvolgendo lo spettatore nel cercare di scoprire chi è il primario tra tutti loro....
Inoltre i vari episodi non sono neanche tanto male....

Episodio 1: macabro ma macabro sul serio....l'ho ritenuto il migliore..

Episodio 2: inizialmente sembra una mezza stupidaggine,ma nel finale guadagna qualche punto,rendendolo a suo modo interessante...

Episodio 3: si tratta del più scontato ed è quello che mi è piaciuto di meno,però si lascia guardare....

Per finire...la cornice: la soluzione finale,per quanto io abbia capito la soluzione,non è affatto accia,anzi,da una parte mi ha fatto pure divertire.....

Chicchetta fantastica il tema utilizzato per i titoli di testa e coda: la mitica "Notte sul monte calvo" di Musorgskij......che gli dava quel non so che......

Uno dei migliori secondo me.....

Psycho-thriller britannico suddiviso in quattro episodi tutti accomunati dall'ambientazione e dalle caratteristiche psichiche dei protagonisti.
Ci sono delle ingenuità dettate dagli effetti speciali dozzinali che in alcuni frangenti più che spaventare strappano sorrisi, ma nel complesso sia il cast che la trama permettono una visione degna di essere apprezzata nonostante i difetti palesati.
Di spaventi neanche l'ombra ma la cappa di tensione di certi episodi risulta sufficientemente credibile.