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grande capolavoro di Ejzenstejn, ispirato alla battaglia fatta dal principe Aleksandr Nevskij (1221 1263). la battaglia contro le truppe teutoniche e solo una palese illusione alla lotta contro il nazismo e alla germania. Primo film sonoro di Eizenstein , tutto qui è perfetto dal montaggio fatto con sequenze a campo lungo intervallate da continui primi piani abilmente fotografati dal maestro Tissé, fino alla colonna sonora firmata dal compositore Sergei Prokofiev. un film che ha fatto la storia. ed è stato fonte di ispirazione e citazione per i futuri film d'avventura che vennero negli anni futuri come per esempio il primo guerre stellari (Quando appare per la prima volta Darth Vader, si piega su uno dei cadaveri dei Ribelli come uno dei Cavalieri Teutonici dopo l'assalto di Pskov.),il Signore degli anelli, lo hobbit (la battaglia sul ghiaccio), Mulan, Conan il barbaro, e Andrej Rublev di Tarkovsky.
Bel film di Ejzenstejn. C'è anche da considerare che all'epoca era difficile poter realizzare dei colossi simili. Realizzato bene sotto tutti gli aspetti (ottime le musiche di Prokofiev), e anche divertente. La scena della guerra è lunga ma scivola via abbastanza velocemente. Secondo film del regista russo che vedo, dopo "La Corazzata Potemkin". Senza dubbio quest'ultimo è migliore, ma "Alexander Nevskij" non è assolutamente da buttare. Anzi.
Considerata l'epoca in cui è stato girato, possiede una potenza visiva straodinaria e la battaglia sul lago, perno dell'intero film, è girata con una maestria quasi impensabile ai tempi. Prima collaborazione tra Cherkassov e Ejzenstejn prima della trilogia su Ivan il terribile.
Mi sento un po' a disagio in questo momento. Paragonandolo a "Ivan il terribile" puramente dal punto di vista di un ritratto storico/biografico, considerare questo film anche solo vicino al capolavoro, sarebbe sminuire l' ultima grande opera di S.M.Ejzenstejn. La cosa che meno mi ha convinto è l' ancoraggio ad alcune convenzioni del muto (accelerazioni e commento musicale sostenuto nella lunghissima sequenza della battaglia sul ghiaccio), che personalmente, trovo abbiano influito in modo negativo al respiro epico e ai toni drammatici dell' intera vicenda. Inoltre, è l' unica pellicola del regista in cui mi sento di criticare una certa "maniera", nella sceneggiatura appunto; 37 minuti di battaglia mi suonano un po' fini a sè stessi. Forse si spiega come sia praticamente l' unico film dell' intera carriera dell' autore russo, in cui sia andato tutto, ma proprio tutto(elogi di Stalin compresi), liscio.
mi è piciuto soprattutto per il suo grande impatto visivo...siamo solo nel 1938 ma questo regista dimostra di essere al passo coi tempi se non avanti! eccede un po in lunghezza(ah sti film russi)soprattutto nella parte della battaglia che dura piu di venti minuti... il tutto viene impreziosito dalle bellissime musiche di Prokofiev! sorprendente!
Un classico sulla Grande Patria Russia che fronteggia l'attacco nemico nel XIII secolo. Un'opera antinazista piena di elementi simbolici, come le armature dei diversi schieramenti. Alcuni riconobbero nel condottiero russo la figura di Stallin: mah, non saprei... Immenso l'attore protagonista (di cui non ricordo il nome), interprete di altri film di Ejsenstein. Una curiosità: ho letto da qualche parte che era alto quasi due metri.
Film geniale per l'epoca in cui è stato girato. Grande atmosfera teatrale e cinematografica. Numerose invenzioni linguistiche sul cinema. Perfezionamento delle tecniche di ripresa già esposte in precedenza. Grande pathos nelle scene sempre più ricche di verosimiglianza e particolari metonimici di grande valenza comunicativa...
Film di forte impatto visivo che racconta una vicenda dell' epopea dell' allora unione sovietica e che grazie alla sapiente mano del regista non scade nell' autocelebrazione, ma è convicente come narrazione e non scade grazie anche all' interpretazione di Nicolaj Cherkassov.
Una tappa importante nella carriera di Eisenstein, l' "Aleksander Nevskji" (il suo primo film sonoro, dopo l'incompiuto "Il prato di Bezin"). Un film di stampo nazionalistico, di propaganda anti-nazista, dal ritmo e dal carisma travolgenti. Un utillizzo maestoso del "colore" bianco ("una sinfonia in bianco maggiore" lo definiva il noto critico cinematografico Georges Sadoul). Perfetta (come sempre d'altronde) la recitazione di Cerkasov.