paradise: love (2012)

Il buon vecchio Seidl... anche qui si riconosce il suo stile appieno! Molto cinico, senza veli di alcun genere, senza musiche, fotografia a colori vividi.. e tanta decadenza, sia fisica che morale. La protagonista Theresa bravissima (attrice di teatro con poca fama nel cinema) e soprattutto reale, nelle sue efferatezze e nella sua tristezza, assieme alle altre colleghe austriache piuttosto sciatte alla ricerca del divertimento e del consumo sessuale.. cio' vale anche per Theresa, che cerchera' pero' anche l'amore o comunque una vicinanza piu' onesta e sincera, che immancabilmente non trovera' cascando di delusione in delusione. Film in stile quasi documentaristico, non troppo vivace, come spesso accade con Seidl, percio' il voto si sofferma su di un comunque positivo 7.

Un paradiso naturale bellissimo nel contesto, ma artificioso nei suoi meccanismi intrinsechi. Come in un diagramma cartesiano si incontrano domanda ed offerta di una signora (e signore) di mezza età. Dall'altra parte una popolazione indigente disposta, dietro compenso, a soddisfare tale bisogno.
La protagonista vorrebbe trovare un contatto più umano, però scivola gradualmente nel turismo a base di sesso.
E' un divertimento effimero, una solitudine che accresce sempre di più e se non si può avere affetto, chissenefrega. Finchè ci sono i soldi si possono ottenere corpi. Seidl non rispermia quasi nulla, ma tale visione asettica, benchè visivamente molto curata, è ridondante e piuttosto fastidiosa e ripetitiva.

L'utopica speranza di una corpulenta cinquantenne di trovare l'amore nel continente nero che si scontra con la cruda e triste realta' della decadenza morale e soprattutto fisica.
Davanti alla realta' dei fatti , Teresa puo' soltanto trasformarsi in quello che ha sempre odiato, un giocattolo sessuale , ma nemmeno questo potra' servire a farla emergere dal baratro di solitudine e umiliazione che si porta dentro.
Applausi alle protagoniste femminili , a dir poco coraggiose nel mostrarsi senza veli con quei corpi rottamati e ancor + applausi a seidl che ha dovuto filmare cotanta oscenita' sessuale.
Mezzo voto in piu' per la splendida sequenza iniziale degli autoscontri, veramente inquietante e simbolo del caos e dell' incomunicabilita' che albergano dentro teresa.

Un film pessimista che, tuttavia, suda i colori dell'esotismo. Regia, fotografia e protagonista formidabili. Lo sguardo è crudo e cinico, freddo, glaciale, straniante, opprimenti. Il film vive in questo svuotamento del senso e della progressione per farci provare il vuoto, la mancanza fondamentale di paradiso e amore che il titolo, volutamente, esplicita con cinismo.

Non perdeteci tempo.

Altro che paradiso amore....in realtà c'è tutto l'opposto. Buon film di Seidl, ovviamente voglio vedere il resto della trilogia

sempre crudo e spietato, seidl realizza un ottimo lavoro del tutto degno dei precedenti. bellissima fotografia.