il sole sorgera' ancora (1957)

Visivamente ha un suo fascino, a livello interpretativo convince pienamente nonostante la commiserazione che si può provare per alcuni personaggi (quello della Gardner in primis), ma a livello emotivo non mi ha lasciato granchè. La storia, nonostante i pregi accennati prima, non mi ha coinvolto pienamente, risultando abbastanza ordinaria soprattutto per quelle che sono le dinamiche amorose, ma anche per la caratterizzazione dei personaggi, piuttosto stereotipati e poco incisivi nel produrre sorprese ed emozioni.
Di certo non ci si annoia ma non me la sento di assegnare un voto maggiore del 6.

Non ho letto il libro di Hemingway e forse è meglio così, perchè già di suo questo adattamento di King non mi sembra abbia molte frecce al proprio arco. A cominciare da un cast in perenne difficoltà ( Power poverino è impotente, ma sembra soffrire più per il caldo di Pamplona che per le ingiustizie della vita; Flynn è l'ombra di se stesso e quasi irriconoscibile; la Gardner era già in una fase di carriera discendente ed infatti la sua bellezza è meno prorompente del solito) che non esalta una storia che avrebbe dovuto toccare ben altre vette di intima drammaticità. King però ci mette del suo per allungare la brodaglia e delle due ore e passa della pellicola è l'interminabile sequenza ambientata in Spagna, pre e dopo corrida, ad essere la più indigesta.
Niente di indimenticabile insomma, anche se la realizzazione tecnica e le scene di massa sono di tutto rispetto.

"Fiesta" (il libro di Hemingwai) è un capolavoro, il film è "solo" un buon film, con un cast stellare. King adatta il romanzo senza risparmiare alcuna spettacolarizzazione hollywoodiana, e va bene, però i personaggi (in particolare quello di Flynn poco prima della sua morte) sono azzeccati.
Ogni volta che lo vedevo in tv mi chiedevo quante bisbocce alcoliche si facevano Flynn e Hemingwai durante il set...