28 anni dopo regia di Danny Boyle Regno Unito, USA 2025
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28 anni dopo (2025)

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locandina del film 28 ANNI DOPO

Titolo Originale: 28 YEARS LATER

RegiaDanny Boyle

InterpretiAaron Taylor-Johnson, Ralph Fiennes, Jodie Comer, Cillian Murphy, Jack O'Connell

Durata: -
NazionalitàRegno Unito, USA 2025
Generehorror
Al cinema nel Giugno 2025

•  Altri film di Danny Boyle

Trama del film 28 anni dopo

Sono passati quasi tre decenni da quando il virus della rabbia è fuoriuscito da un laboratorio di armi biologiche e ora, ancora in una quarantena forzata e brutale, alcuni sono riusciti a sopravvivere in mezzo agli infetti. Un gruppo di sopravvissuti vive su una piccola isola collegata alla terraferma da un'unica strada rialzata ed estremamente protetta. Quando uno di questi lascia l'isola per una missione diretta nel profondo della terraferma, scoprirà segreti, meraviglie e orrori che hanno mutato non solo gli infetti ma anche gli altri sopravvissuti.

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 •  28 GIORNI DOPO, 2003
 •  28 SETTIMANE DOPO, 2007

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Voti e commenti su 28 anni dopo, 24 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/08/2025 10:57:36
   7 / 10
Il film che non mi aspettavo o almeno per quasi la sua metà si immetteva sui binari di 28 giorni dopo, non apportando alcuna grande novità alla storia. I sopravvissuti dopo 28 anni di isolamento nazionale (un riferimento alla Brexit?) sono composti da piccole comunità autarchiche che provvedono al loro sostentamento. E' la seconda parte che mi ha piacevolmente stupito perché nel momento stesso che il ragazzino diventa protagonista la storia acquisisce solidità. In parole povere un coming of age con gli zombie (anche la mutazione dello zombi alfa è una buona intuizione). Non è solo l'allargamento del proprio orizzonte, fino a quel momento confinato nell'isola, ma anche nuove consapevolezze come il concetto della morte di un proprio caro, molto ben gestito e senza bisogno di azione. Segno della maturità non tanto di Boyle, quanto della scrittura di Garland. Certamente la coda finale stona con il lirismo del film perché mi è sembrato fuori contesto, ma in un certo senso è l'introduzione di un nuovo capitolo di una ipotetica trilogia.

VincVega  @  22/08/2025 13:30:55
   7 / 10
Penso che a molti non sia piaciuto perchè se lo aspettavano diverso, con più azione ed horror, che ovviamente sono presenti anche a buone dosi, però "28 Anni Dopo" ha anche un tono intimista abbastanza inaspettato, forse il pubblico non era pronto a ciò. Poi la conclusione, praticamente tranciata per il sequel già girato. La massa queste cose non le apprezza.
Non è una pellicola perfetta, perchè non tutti i momenti sono riusciti, sembra che alcuni spunti siano rimasti li nel sottofondo, poco esplorate. Ma il film di Boyle è sicuramente riuscito, non un capolavoro come il trailer mi faceva presagire, ma in questo povero panorama cinematografico attuale, può essere annoverato tra i prodotti più interessanti dell'anno.
La scrittura di Garland è sempre all'altezza, la regia di Boyle buona, la messa in scena di ottimo livello, ambientazione spettacolare, il cast annovera prestazioni eccellenti. I riferimenti alla Brexit sono palesi, Garland spara diverse frecce alla propria nazione e quasi tutte colpiscono nel segno. Una pellicola che merita la visione.

zerimor  @  19/08/2025 16:02:24
   6½ / 10
Dopo anni e anni di attesa è arrivato finalmente questo benedetto sequel di "28 settimane dopo", film che aveva deluso le aspettative dopo l'incredibile "28 giorni dopo" del 2002. Alla regia torna Boyle con Alex Garland alla scrittura della sceneggiatura. Insomma, c'erano tutte le premesse per un ottimo film, ma ciò che ne è venuto fuori è tutt'altro che memorabile.
Pellicola che può essere suddivisa in due parti. La prima, un vero ritorno alle origini, l'ho trovata ispirata. Tensione, bellissime idee e una fotografia straordinaria. Gli infetti, ormai evoluti in tipologie differenti tra di loro restituiscono vibes da videogioco, "The Last of Us" nello specifico. Uno spunto davvero interessante.
Sembrava che tutto procedesse per il verso giusto, ma con la seconda parte il mood cambia direzione in favore di un racconto più psicologico, metaforico e da pistolotti. Tematiche come malattia, morte, negazione, accettazione, ciclo perpetuo della vita, ecc. prendono la scena e vengono snocciolate in modo banale, didascalico e mal interpretato per giunta. Tutto molto poco convincente.
28 anni dopo, alti e bassi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  12/08/2025 18:40:27
   6½ / 10
28 anni dopo il primo contagio orma la societa' è spaccata in due e le terre libere dal virus sono meno di quelle contaminate. Nel frattempo i "rabbiosi" si sono evoluti, hanno messo su famiglia e ce ne sono perfino di intelligenti che nutrono dei sentimenti.

Esendo una trilogia ci sono cose ancora poco chiare che andranno spiegate, cosi come il bizzarro finale e come legare il prologo a tali eventi. La figura del misterioso dottor morte che tratta i malati come persone normali chiamadole anche per nome.

Quindi alla fine se l'ecosistema è cambiato la nostra razza umana sara' sotto il giogo di quella dei malati? Una sorta di "pianeta delle scimme" alla fine.

Rispetto ai precedenti è un film piu' ragionato, pensato, meno morsi, meno azione e piu' parole. Una storia matura che magari non piacera' a chi voleva guardare un horror perche ci sono tematiche piu' alte.

Sarebbe buono lasciare il voto in sospeso per la fine della nuova trilogia, se mai ci sara', ma per il momento resto sulla piena sufficienza.

Mauro@Lanari  @  04/08/2025 00:26:11
   6 / 10
"La magia della placenta": 28 come ciclo di lunazione, fecondità e fertilità, però non com'in "Donnie Darko" (Kelly 2001) bensì com'in "I figli degli uomini" (Cuarón 2006). Si parte con un sacerdote che regala una collana con la croce in quello che crede essere il giorno del giudizio e s'arriva col medesim'oggetto rovesciato simbolo dell'Anticristo, qui con le sembianze d'Alex d'"Arancia meccanica" coi suoi drughi (anche Alex era senza figura paterna). In mezzo tanta roba però con un unico significato: "L'interesse per le storie a sfondo apocalittico non è diminuito. Non so se questo sia legato al fatto che stiamo vivendo tempi tremendi. Di certo, gli orrori del mondo non sono diminuiti da quando abbiamo girato il primo capitolo, semmai sono peggiorati e influenzano sia il dibattito sugli orrori della guerra che quello delle infezioni presenti nel film" (Boyle a Wired). Da "The Road" di McCarthy/Hillcoat fin'al kurtziano dottor Kelson di Fiennes, una cartolina dall'inferno, dall'oscurità conradiana, una distopia che ancora una volta non ci ammonisce sul futuro ma è allegoria del presente storico cristallizzato. E in cotanto "memento mori" acquisirebbe valore la sopravvivenza della specie: perché? Garland non ha letto Wilson o Dawkins? Godiamoci quest'Antropocene macilento con la Sinnfrage irrisolta. Ed è falso che la natura sia "incontaminata".

BlueBlaster  @  03/08/2025 13:35:05
   6½ / 10
Anche se molte scelte sia registiche che di sceneggiatura sono opinabili ed il risultato non mi ha certo fatto strabuzzare gli occhi posso dire che non è stata una visione spiacevole.
Certe idee non sono male, sequenze adrenaliniche o tensive non mancano.
Completamente diverso dal capostipite...molto più un dramma che un horror è comunque un film che impegnato che fa riflettere e ti lascia qualcosa.
Bene il cast, bene la regia, meno bene a mio gusto la colonna sonora.
Finale assurdo che mi ha stupito e lasciato perplesso e curioso.
Non memorabile ma consigliato comunque.

The bitter end  @  30/07/2025 20:31:26
   7½ / 10
Non uno zombie movie, non un sequel di 28 settimane dopo a mio avviso ma un "horror di formazione" parecchio valido ed originale che segue il percorso di transizione di un giovane personaggio dall'infanzia all'età adulta all'interno di un mondo post-apocalittico.

Il titolo ed il trailer, che richiamano i precedenti lavori della coppia Boyle/Garland, immagino siano stati pensati per ragioni commerciali (io stesso l'ho appena visto dopo aver recuperato i primi due pensando ad un naturale continuum della storia). Questo film, invece, dopo un primo atto piuttosto in linea con i primi due capitoli, cambia prepotentemente direzione concentrandosi sullo sviluppo personale di un ragazzino attraverso il dolore, la conoscenza e la morte ed esplorando temi come la crescita, la perdita e la scoperta di sè

Il cambio di tono e la scelta di un sottogenere horror meno convenzionale, assieme ad una regia di altissimo livello, accrescono enormemente il valore dell'opera a mio parere anche se posso comprendere la delusione di buona parte dei fan della saga che, dopo 20 anni di attesa, forse si aspettava un horror più tradizionale

christopher2003  @  12/07/2025 05:22:19
   8 / 10
Boyle riprende il capostipite per raccontare un percorso di formazione che usa gli infetti come MacGuffin, rompendo alcune regole del gioco (il parto degli infetti come atto di discontinuità, la gerarchia dentro gli stessi infetti) e, al contempo, utilizzando alcune discrasie visivo-uditive per rafforzare il gioco di contrasti all'interno di un lavoro introspettivo

andrea9002  @  06/07/2025 22:48:15
   7½ / 10
Il solito coraggioso film di Danny Boyle che divide spesso la critica tra detrattori ed estimatori, comunque non lascia indifferenti!

Ho riguardato recentemente i precedenti capitoli della saga e devo dire che sono un po' invecchiati e nonostante una certa atmosfera perennemente inquietante la visione non è più così di forte impatto...

Il dispiegamento di mezzi qui è superiore e non si perde tanto tempo a spiegare gli antefatti ma si da più spazio all'azione e all'horror puro, molto macabro a tratti e con degli inserti onirici e frame da videoclip sinceramente da rabbrividire!

Non è un film che vuole risultare realistico in nessun modo, è un'avventura ambientata in un certo contesto, da qui la trama che non è certamente tra le più realistiche ma questo è il cinema e questo sporco lavoro qualcuno lo deve pur fare...
Secondo me si può parlare di cult istantaneo come lo fu anche il primo film della serie.

Ammetto che mi piacerebbe vedere altri capitoli della saga ma credo che stavolta per il titolo ci vorrà un po' più di fantasia!

Cinder  @  29/06/2025 23:53:17
   10 / 10
Non date retta a chi dà 1.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  29/06/2025 12:13:27
   7 / 10
Per il terzo capitolo del franchise Boyle torna alla regia mentre il film di Fesnadillo (o perlomeno il suo finale) viene "cancellato". Proprio il ritorno di Boyle fa fare alla regia un bel salto di qualità rispetto a "28 Settimane Dopo", e alla regia Garland (anche qui si tratta di un ritorno dal primo film) scrive un racconto dalle tematiche politiche evidenti (Brexit); certo non parliamo di Romero, ma da questo punto di vista il film è riuscito nei fatti oltre che nelle intenzioni. Ancora più riuscito (e a mio parere è la cosa migliore della pellicola) è il "viaggio" di Spike, un vero e proprio racconto di formazione che farà crescere il protagonista e comprendere la realtà della morte/distacco.
Ci sono anche delle cose che non mi sono piaciute: l'introduzione degli alfa ad esempio, ma anche alcune scene piuttosto grottesche. Però nell'era dei sequel fuori tempo massimo questo di Boyle è uno dei pochi che non solo ha senso di esistere ma è pure un successo.

Febrisio  @  29/06/2025 10:05:33
   7 / 10
Torna il duo Boyle Garland. Proibito non andare a vederlo.
La prima parte è un tutorial, la seconda parte pratica, la terza esame.

Lo stile c'è. Il mondo è ancora lì, intatto, scenico, color verde sangue.
Purtroppo è prevedibile e scontato. Il bambino che scappa dagli errori del padre, capisco, ma innervosisce. In alcuni punti si osa un po' troppo, non per il sangue, ma tipo...

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Wilding  @  25/06/2025 19:47:12
   7 / 10
Non proprio brillante, a tratti monotono, ma tutto sommato godibile e discretamente adrenalinico.

Elfo Scuro  @  22/06/2025 23:53:42
   8 / 10
23 anni dopo Danny Boyle e Alex Garland ritornano (assieme, regia & sceneggiatura) al loro più riconosciuto successo di genere horror d'inizio 2000, un "instant classic" che ha riaprì le porte nel cinema che conta ai sickos (sottobranca del genere zombi). La voglia del duo di riproporre la stessa atmosfera del primo film è notevole, ma anche l'astuzia del non dover cadere nel classico "more of the same" risalta appieno la piena coscienza di quello che poteva essere il film. Non vi è lo stupore della Londra deserta (né Cillian Murphy, furbescamente tenuto fuori dal film ma nonostante ciò produttore della pellicola) e neanche la paura repressa della decade precedente (anni 90) per l'AIDS, però vi è un aggiornamento dei contenuti (Brexit, Corona Virus) micidiale e diretto che si unisce a sua alla più classica storia del racconto di formazione. Anarchico, cinico, allucinato quanto anche violento e sperimentale nella tecnica di ripresa (uso intelligente dei mezzi digitali di cui si è tanto parlato) attraverso il montaggio serrato e ansiolitico. La tecnica ribelle alla camera di Boyle si sposa ancora una volta in modo caparbio con la sceneggiatura profonda di Garland in cui il cast mette la sua in modo carismatico: Jodie Comer, Aaron Taylor-Johnson, Ralph Fiennes sono artefici di prove complesse quanto allo stesso tempo varie da cui spicca anche l'apporto del giovane Alfie Williams. L'incipit (come quello dei capitoli precedenti) è spaesante ma è solo una postilla rispetto al vero corpus del film, che poi spiazza con il doppio finale dannatamente punk come ci si aspetterebbe da un regista british. Colonna sonora degli Young Fathers è un'altra anima del film, che comunque si lascia scappare il richiamo alla mitica theme di John Murphy nel momento più giusto in cui poteva essere messa.

Vegetable man  @  20/06/2025 10:04:16
   7½ / 10
Un film sorprendente dove a dominare non é l'azione adrenalica bensì il rapporto umano tra i personaggi, e dove le morti più significative non sono quelle per mano degli 'zombie'. Fotografia e montaggio nello stile tipico dei precedenti, si fa apprezzare anche perché mette in discussione le premesse delle strutture sociali tipiche del film postapocalittico, come evidenziato dal commento prima del mio. George A. Romero avrebbe apprezzato. Unico neo, se vogliamo, l'indugiare in modo quasi didascalico su tali temi attraverso l'uso di montaggio 'videoclipparo'. Nel complesso, promosso.

Manticora  @  20/06/2025 09:40:14
   9 / 10
Contraddicendo la stupida rece sotto posso affermare che 28 anni dopo mi ha sorpreso! Lo dico con convinzione, avevo in mente dove andasse a parare il film di Boyle, direzioni semplici e scontate, invece il regista inglese prende DIREZIONI totalmente al di fuori degli schemi dell'horror post-apocalittico. Senza la sceneggiatura dura, implacabile ed imprevedibile di Alex Garland ciò non sarebbe stato possibile, perchè dopo aver rivisto 28 GIORNI DOPO ho capito che Boyle ha scelto assieme allo sceneggiatore di cambiare TOTALMENTE la prospettiva della narrazione del film. Senza spoilerare niente di già visto al di là dell'antefatto sull'inizio della pandemia di rabbia con un gruppo di bambini tenuto al sicuro assieme a Jimmy, il figlio di un prete Boyle narra con soluzione di continuità quello che è successo DOPO i 28 giorni, ma anche DOPO le 28 settimane, arrivando al quarto di secolo

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La narrazione ci mosta una di queste comunità, rifugiatasi sull'isola di Linsdfarne, separata dalla terraferma ai confini con la Scozia e la regione della Nortumbria . La famiglia che conosciamo è formata da tre persone, senza svelare troppo mi ha colpito il fatto che Boyle metta in discussione TUTTO lo stile di vita improntato alla sopravvivenza, l'indottrinamento militare dei bambini, costretti a imparare a tirare con l'arco, la società autarchica in perenne crisi che ovviamente visto che a parte il pesce, e le limitate coltivazioni presenti sull'isola oltre agli animali allevati il resto delle risorse si trova sulla terraferma, legna compresa. La piccola società isolana è sprofondata in un medioevo duro e implacabile, che porta a razionare e soppesare tutto. Niente acqua calda, niente elettricità, armi, utensili e oggetti costruiti a mano o recuperati sulla terraferma, se possibile.
Un film perfetto sia nella forma che nella sostanza, dove gli infetti sono oramai padroni della terraferma, così come gli animali.

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Lo splatter e il gore non mancano, ottime location e fotografia, dal punto di vista visivo è una sorpresa, immagini di film ,trovate lisergiche e ricordi insomma Boyle è imprevedibile. Infine un finale apertissimo che rimescola ancora le carte è ci prepara al secondo capitolo il Cimitero delle ossa, che sta essendo girato da Nia da Costa.

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Ultima risposta 25/06/2025 17.33.48
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