twin peaks - il ritorno - stagione 3 regia di David Lynch USA 2017
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Serie TVtwin peaks - il ritorno - stagione 3 (2017)

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locandina del film TWIN PEAKS - IL RITORNO - STAGIONE 3

Titolo Originale: TWIN PEAKS - SEASON 3

RegiaDavid Lynch

InterpretiKyle MacLachlan, Sheryl Lee, Michael Horse, Chrysta Bell, Miguel Ferrer, David Lynch, Robert Forster, Kimmy Robertson, Naomi Watts, Laura Dern, Pierce Gagnon, Harry Goaz, Al Strobel, John Pirruccello, Don Murray

Durata: h 1.00
NazionalitàUSA 2017
Generefantastico
Stagioni: 3
Prima TV nel Maggio 2017

•  Altri film di David Lynch

Trama del film Twin peaks - il ritorno - stagione 3

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Film collegati a TWIN PEAKS - IL RITORNO - STAGIONE 3

 •  I SEGRETI DI TWIN PEAKS - STAGIONE 1, 1990
 •  I SEGRETI DI TWIN PEAKS - STAGIONE 2, 1991

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Voto Visitatori:   7,84 / 10 (34 voti)7,84Grafico
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Voti e commenti su Twin peaks - il ritorno - stagione 3, 34 opinioni inserite

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benzo24  @  17/01/2024 19:15:33
   10 / 10
Il tema portante di tutte le opere di Lynch è l'eterno trauma della realtà che ritorna, irrompe nel mondo del sogno (del cinema) e appare come un incubo, terribile, spaventoso e genera orrore e angoscia.

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pak7  @  10/05/2023 16:59:35
   7 / 10
E' vero, se ne poteva fare a meno.
Ma le varie spiegazioni a tutto ciò che succede a Twin Peaks e non solo, sono affascinanti.
Non nascondo che alcuni episodi ho fatto davvero fatica a digerirli, anche se Lynch, qui maggiormente presente in veste di attore, regala alti picchi di cinema, momenti intensi e interpretabili.
Non è una serie per tutti, quello no.
In definitiva, una terza stagione forse non necessaria, molto più visionaria delle prime due, consigliata solo agli hard fan della serie originale.
Personalmente, vorrei rivedermi le prime due a breve.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  29/01/2023 02:02:58
   7 / 10
Allora non fosse per la mano di Lynch, per l'amore incondizionato per i vecchi personaggi e per le ambientazioni di twin peaks gli avrei sicuramente messo 5. Purtroppo Lunch s'è fatto un po' prendere la mano e ha infarcito la serie di simbolismi, personaggi irrilevanti, location, attori, roba, roba e altra roba, perdendo un po' quell'atmosfera intima ma pericolosa e carica di tensione che contribuiva a rendere Twin Peaks il capolavoro che era. E so di andare un po' controcorrente, ma ho trovato l'ormai celebre episodio 8 un pastrocchio o a ostico e autoreferenziale. Scusa David, però ti amo lo stesso!

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  15/12/2022 14:29:52
   10 / 10
La miglior stagione di Twin Peaks, di gran lunga la miglior serie televisiva di sempre, e l'opera definitiva di David Lynch.

BigHatLogan91  @  29/08/2022 18:23:58
   7 / 10
Alti e bassi per un prodotto che resta, comunque, piuttosto memorabile. Episodio 8 magnifico.

fashion_live  @  20/04/2020 19:23:19
   7 / 10
Se non fosse per "l'affetto" verso i vecchi personaggi, il 7 è risicato. E' evidente che la serie sia stata confezionata con forzature atte ad allungare di molto i tempi.
In fondo la storia vera, insensata, sarebbe durata 2 o 3 puntate,

Consigliato solo per motivi di "saudagi"

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  19/03/2020 18:21:43
   10 / 10
La follia visionaria di Lynch ritorna alla grande in questa terza stagione dove il maestro americano ha carta bianca sulla sceneggiatura e non si fa scappare l'occasione per regalarci un nuovo ed entusiasmante incubo/sogno.
Nuovo perchè la serie per quanto continuazione /prequel delle prime due ne differisce totalmente ,entusiasmante perchè regala momenti di altissimo cinema come ad esempio tutto il pazzesco episodio otto. o il grandissimo e ancora una volta terrificante finale .
non si può non dargli dieci (ed è una rarità che io lo faccia) ma qui proprio lo merita .
bravissimo tutto il cast con tanti camei di attori anche famosissimi che hanno accettato piccoli ruoli pru di far parte al progetto del Maestro .
Bellissime le nuove musiche ..
Non per tutti soprattutto se non si sono viste bene le prime due stagioni , ma con Lynch è così e sono sicuro che a posteriori verrà giustamente catalogato come capolavoro

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  02/01/2020 15:56:26
   9 / 10
Bomba! C'è tutto Lynch in questa terza stagione: il prosieguo con le prime stagioni di "Twin Peaks" è lineare e fedele (con delle chicche niente male, tipo i 25 anni annunciati da Laura Palmer), al tempo stesso è evidente anche la similitudine con gli ultimi, criptici lungometraggi del regista. Riprendere in mano una serie iconica a distanza di così tanti anni ha come risultato quasi certo un flop assicurato, Lynch e Frost sono invece riusciti nel miracolo non soltanto evitando il fiasco ma creando una sorta di stagione capolavoro, per scelte stilistiche e narrative. Misteri sempre più fitti, su tutti quello di Judy



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, su cui, come da abitudine con le opere di Lynch, c'è tanto da arrovellarsi e masturbarsi, ben consapevoli che non arriveremo ad una soluzione certa, probabilmente perchè una soluzione certa del resto non esiste. Ma intanto perdersi in questo rompicapo ci stimola come poche serie/film sanno fare e la bellezza di molte sequenze o immagini vale da sola le diciotto ore di visione al termine delle quali ne sapremo solo poco più di prima.

Ciliegina sulla torta i "musicali" finali degli episodi, scelta tanto originale ed artistica quanto bella da vedere/ascoltare, anche perchè i creatori dimostrano di avere buon gusto anche i fatto di musica (la mia favorita, qui, è l'esibizione dei Chromatics nel secondo episodio).

Pugacioff88  @  18/03/2019 11:47:41
   10 / 10
Monumentale capolavoro, deliquio dei sensi, matrioska impazzita che fa dell'ineffabile la propria chiave di volta interpretativa e dello smarrimento perpetuo la propria cifra stilistica. Iperuranico il tessuto sonoro. Sinestetico e inarrivabile.

Invia una mail all'autore del commento roizzz  @  13/10/2018 23:50:44
   6 / 10
No, non ci siamo. Lynch sei un genio ma stavolta l hai fatta fuori dal vaso...


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76mm  @  03/10/2018 11:08:23
   7 / 10
Alla fine mi è piaciuto ma non quanto avrei pensato (e sperato) che mi piacesse.
Il formato ideale dei deliri lynchiani rimane a mio avviso quello cinematografico.
Qui c'è molta dispersione e da l'idea di voler tenere il piede in troppe scarpe.
In alcuni momenti – i migliori - ci va giù pesante e sembra non avere mezze misure, sbattendosene di tutto e tutti (es. episodio 8, puro Lynch al cubo), in altri sembra essere mosso a pietà per i fanatici della serie e fa timbrare il cartellino alle vecchie glorie, creando per loro dei quadretti spesso del tutto gratuiti e fuori contesto, in altri ancora sembra dover pagare la marchetta a tutte le guest star che hanno partecipato al progetto, regalando loro spazi e ruoli assolutamente superflui quando non addirittura fastidiosi o imbarazzanti, infine si diverte a "sbragare", infilandoci di tanto in tanto delle sequenze così gratuitamente e forzatamente lynchiane da sfiorare l'autoparodia.
C'è una palese discontinuità, anche e soprattutto qualitativa, che sulle 18 ore arriva a fiaccare.
Se da una parte è vero che rimedia da autentico genio alle defezioni - più o meno volontarie - in alcuni ruoli chiave (Phillip Jeffries trasformato in teiera gigante(!!!), è altrettanto vero che perde un sacco di tempo su delle autentiche scemenze (il personaggio di Dougie "rincitrullito" Jones – probabilmente la peggior cosa di tutta la sua filmografia - e tutte le perniciose gag a lui associate), rubandolo a personaggi e situazioni che avrebbero meritato maggior approfondimento (Audrey Horne, suo figlio Richard, Duncan Todd, la gabbia di vetro del primo episodio…).
Non conosco bene la storia della genesi di questo progetto ma ho letto che originariamente doveva essere composta da 8-9 episodi e non da 18…considerando che buona parte di questa terza serie è fuffa, credo che l'idea di allungare così tanto il brodo non sia stata vincente.
Rimangono impresse, sparse qua e là, alcune perle meravigliose, di quelle che solo Lui è in grado di regalare e che stroncherebbero all'istante la carriera di ogni altro regista vivente.
Lynch merita sicuramente un encomio per aver rinunciato al facile applauso nostalgico nel rischioso tentativo di portare la serie su di una dimensione "altra", più affine alla sua poetica…però, checché se ne dica, l'impressione è che qualche compromesso lo abbia dovuto raggiungere anche in questa occasione.
Prima di affrontarne la visione, più che il ripasso delle prime due serie (comunque utile), mi sento di consigliare caldamente la revisione del film-prequel "Fuoco cammina con me"…vi aiuterà…
Comunque non aspettatevi troppe risposte, che pur sempre di Lynch si tratta.

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Ultima risposta 05/10/2018 08.57.46
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Guy Picciotto  @  05/09/2018 23:51:17
   10 / 10
Vorrei solo concentrarmi sul finale.
La chiave per decifrare questo finale è tutto nel ralenti finale sotto i titoli di coda, ovvero Laura che dice qualcosa nell'orecchio di Cooper nella red room, momento già usato nella seconda stagione e in fire walk with me, la risposta sta tutta li: che ccosa gli ha detto all'orecchio? ovviamente gli sussurra il modo che ha Cooper di riportarla al passato e far prendere una piega diversa agli eventi quindi all'omicidio.
Ovviamente qualcosa è andato storto dopo l'uscita dalla loggia, qualcosa è andato storto nella tempistica nell'attraversare l'altra dimensione nell'autostrada con il doppio maligno di Laura Dern in macchina, e si vede quando attraversano il bosco mano nella mano ed a un certo punto Laura si volatilizza e scompare nel nulla. Cooper ha fallito il metodo evidentemente e si è ritrovato in un altra epoca che non è il 1989, i poteri della loggia bianca di far cambiare il corso della storia sono andati sprecati così.
Ma Lynch nella scena con quella incapace della Bellucci ci suggerisce un altra risposta, tutto è solo un sogno, è l'inconscio di Laura, una delle tante ragazze stuprate dal proprio padre che evade inconsciamente e si immagina tutto, si immagina un padre posseduto da spiriti maligni perche la realtà è troppo grande da sopportare. Chi è il sognatore si domanda Lynch in quella scena con la Bellucci? è Laura il sognatore.
Cmq un tizio che aspetta 25 anni come promesso dalla storia per girare, e poi giraea un capolavoro di 18 puntate che ne chiude in un certo senso anche la carriera regstica nn puo essere altro che un genio. Inchiniamoci al più grande regista vivente.

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Ultima risposta 14/10/2018 11.18.30
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  26/05/2018 19:05:44
   10 / 10
Non ne posso più di essere severo, ora un 10 lo voglio mollare per questa "cosa", una delle più geniali di ogni tempo, un'opera d'arte che solo David Lynch può fare, quest'uomo se lo potessi incontrare gli direi che è un fucking genius, un genio, Daviiiid, sei un Genio!!!
Dal punto di vista sonoro e visivo basta per mollare il 10, ma tutto l'insieme è un capolavoro: il modo in cui si collega tutto, se penso a come finisce la seconda stagione (Il braccio dice: "quando mi rivedrai, non sarò più io") (e quello che dice il doppelganger di Laura: "I'll see you in 25 years, meanwhile") a me vengono i brividi a pensarlo, quindi David Lynch già sapeva che 25 anni dovevano passare (credo??).
Alcuni attori nel frattempo morti (Frank Silva, Don S. Davis, David Bowie…), sono stati rimpiazzati in modo artistico, senza fare torto a nessuno, e il risultato a parere mio è stato eccezionale.

Twin Peaks 3 è totalmente differtente dagli altri due. E' più duro, più violento e molto molto più caratterizzato da un tono di lentezza: devo ammettere che arrivato alla parte 8 ho dovuto prendere una pausa perché mi stavo scoraggiando. Fortunatamente ripensandoci e dopo aver rivisto la stagione 1, 2 e Fuoco Cammina Con Me (avverto che rivederli è d'obbligo) ho continuato pazientemente la visione, e poi ne sono rimasto catturato completamente.
Perché il tutto è un puzzle difficile, onirico, su un altro pianeta (anzi, su pianeti differenti).
C'è ancora tanto umorismo: i personaggi di Twin Peaks fanno spesso siparietti umoristici (Lucy che compra una poltrona su internet, Jeff Horne che si spaventa del proprio piede su effetto di droga, i litigi di Audrey col marito, l'esilarante scopata del pavimento di 3 minuti…).

Altro avvertimento: David Lynch non vuole spiegare. Noi poveri spettatori abbiamo dovuto aspettare 25 anni per conoscere le sorti di vari personaggi, per citarne due Audrey Horne e Leo Johnson, entrambi in clamorosa sospensione (la ragazza era sopravvissuta o no alla detonazione in banca? Leo è morto dai morsi delle tarantole?), per trovare le risposte a queste domande bisogna leggere il libro di Mark Frost "Twin Peaks, l'ultimo dossier". Credo che forse non troveremo mai una spiegazione ufficiale sull'episodio finale, dove tutto è un sogno dentro un altro sogno, without knowing who is the dreamer.

Poi voglio accennare tantissime scene da URLO: il ritorno di Dale Cooper, che dopo tantissimi episodi in stato catatonico e senza memoria, l'agente si "risveglia" facendoci gridare che Coop, ci sei mancato!!! Poi cito le ultime parole di Margaret-signora-ceppo, parole così toccanti che neanche il miglior film drammatico del mondo le ha in sceneggiatura. Uffi, avrei un sacco di scene da menzionare ma allora mi tocca aprire lo spoiler e non ne ho voglia.
Se avete il coraggio, partite per questo viaggio (senza ritorno).

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Ultima risposta 03/07/2018 09.46.13
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mrmassori  @  11/05/2018 20:17:47
   9 / 10
Geniale opera di un pazzo qual'è il maestro Lynch, aiutato dal grande Mark frost.
Hanno sfornato un'opera che ha destrutturato ancora un avolta dopo più di 25 anni i canoni televisisi e cinematografici.

daaani  @  22/04/2018 21:24:52
   6 / 10
Non ho capito niente di questa terza stagione. Qualcuno me la può spiegare?

Dove è finito tutto l'umorismo delle precedenti (soprattutto la prima) stagioni? troppo lento e insensato!

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Ultima risposta 22/05/2018 21.58.16
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Colibry88  @  19/04/2018 03:33:22
   9 / 10
Una straordinaria esperienza. Un sogno. Un incubo.

Lynch da nuovamente prova del suo genio in 18 episodi (parti) uno più affascinante e visionario dell'altro. "Twin Peaks" torna a vivere in tutto il suo splendore tra passato, presente e futuro. Ogni parte di questa lunga vicenda è un'opera d'arte. Non è per tutti, questo va chiarito subito. Molti sono infatti i passaggi di difficile comprensione, molti i misteri e altrettante le domande. A livello estetico questa terza stagione è un capolavoro di immagini e suoni.

Ovviamente è necessario aver visto le prime due stagioni, diversamente è facile ritrovarsi dinnanzi ad una astrusa rappresentazione. Il cast è meraviglioso. Molti i nomi altisonanti che si affiancano ai volti storici della serie degli anni '90. Tuttavia i vecchi personaggi non compaiono molto frequentemente; appaiono quasi come delle reliquie di un glorioso passato. Lo stesso vale per i luoghi storici, i quali vengono mostrati raramente e quindi suscitano maggior emozione. Si, ho provato una strana gioia nel rivedere il Double R o i corridoi della caserma di polizia di Twin Peaks, il Great Northern o i suggestivi ed inquietanti boschi. Quella gioia tipica che si prova nel ritrovare luoghi e volti un tempo molto amati.

Il ritorno a Twin Peaks è un vero viaggio. Realtà e surrealta' si compenetrano lasciando lo spettatore estasiato, sconvolto, meravigliato. Doveroso accenno al ritmo narrativo particolarmente lento. Gli eventi sono diluiti nel tempo. Tutto scorre ad un ritmo rarefatto. Coloro i quali sono assuefatti dalla frenesia televisiva odierna, potrebbero scoraggiarsi fin dalle prime battute. E forse è meglio così. "Twin Peaks" non è per tutti, come ho detto. È un viaggio a cui non tutti possono partecipare. Un'esperienza assai impegnativa, a dispetto di quanto si possa pensare.

Eccellente.

Alex22g  @  31/03/2018 16:53:59
   10 / 10
Un capolavoro. Lynch non si smentisce mai e anche a distanza di 25 anni riesce a sconvolgere nuovamente la televisione con le sue idee. Geniale, originale e diventata già cult per tutti gli appassionati di David. Da vedere e rivedere per coglierne tutte le sfumature , anche se probabilmente mai avremo delle certezze .

Coyotone85  @  10/03/2018 00:21:49
   10 / 10
Monumentale opera che disintegra il concetto canonico di storyline, lo manda in frantumi ,capace di creare narrazione tanto più essa viene sabotata. Il senso scaturisce dalla sensazione, obbligando allo smarrimento in un infinito gioco di scatole cinesi di dimensioni parallele e sequenziali senza soluzione di continuità.
Un universo complesso e stratificato, disorientante, incompiuto perché inesauribile, molto autoreferenziale, ma sempre dialettico allo spettatore e quindi mai fine a se stesso.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  11/02/2018 18:14:50
   8 / 10
Una grandiosa opera di marketing per la televisione, l'ennesima gloria di Lynch, che prosegue con la sua sperimentazione assoluta, anche dopo un periodo (abbastanza lungo) in cui il livello della serialità si è alzato tantissimo e gli spettatori sono più alfabetizzati rispetto alla complessità di un prodotto televisivo come si deve.
Fa ovviamente stranissimo (e qui risiede gran parte del fascino di questo revival) vedere le facce invecchiate dei personaggi che abbiamo amato, dopo 25 anni di vita fuori e dentro lo schermo. La serie riesce a non abbandonarsi alla nostalgia però, costruendo la seconda parte di una "trama" lasciata ingiustamente in sospeso. Lynch sceglie di dislocare la vicenda su più fronti, uscendo dal territorio sicuro della cittadina più famosa della tv, e devo dire che le parti fuori da Twin Peaks sono anche le migliori. Ma su tutte le novità tre sono sicuramente quelle che mi hanno colpito di più:
- Il triplo Cooper, che ricorda un po' il visconte dimezzato calviniano (entrambi due grandi scrittori del fantastico), anche se a Dougie è stato dato troppo spazio a mio avviso. Dopo un po' il suo personaggio comincia ad annoiare, e la Watts (eterna e bravissima) non è che può andare oltre al miracolo. Bellissima, in particolare, la scena della torta di ciliegia insieme alla coppia (riuscita) Belushi-Sizemore con una struggente "Heartbreaking" di Badalamenti; bellissima anche la scena della sparatoria davanti alla casa di Dougie. Lynch è particolarmente bravo a gestire scene narrative estese che hanno al centro un Evento (mi viene in mente l'investimento del bambino da parte del figlio di Cooper e Audrey, altro personaggio ben riuscito).
- La sperimentazione sulle forme cinematografiche del racconto, dal tributo al b/n al videoclip musicale. Questa è la parte più riuscita, a livello di creatività, di Twin Peaks terza stagione. E io non sono mai stato un fanatico delle parti surreali della serie, ho sempre apprezzato la solidità dei rapporti narrativi classici tra personaggi, di chiara paternità di Frost.
- I concerti, evocativi e perfetti, costruire un gran finale di puntata non è semplice.

Qualche stanchezza iniziale, fortissime le parti centrali (anche se qualcosa di poteva tagliare), un po' stupido il semi-finale (la puntata 17), bellissimo il finale vero. Spero si concluderà qua, perché non riuscirei a reggere altre 18 puntate sul Tutto. Concludo dicendo che a mio parere si è esagerato a considerarla quanto di meglio si sia visto in tv nel 2017, ma capisco l'affezione dei critici verso uno degli ultimi grandi maestri della storia del cinema.

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Ultima risposta 20/04/2020 19.20.41
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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  26/01/2018 18:52:47
   8½ / 10
Dopo dieci anni da "Inland Empire" con cui aveva raggiunto la terra di nessuno dei grandissimi cineasti, Lynch torna, e riporta tutti a Twin Peaks, dopo venticinque anni.
Se la prima stagione era stata fantastica, mentre la seconda un po' si perdeva per strada, questa terza stagione è un fantastico perdersi per strada. Sin dall'inizio tutto è completamente folle, puri significanti che sembrano respingere ogni tentativo di significazione. Poi, pian piano, i pezzi di questo assurdo puzzle sembrano ricomporsi fino a quello che è una sorta di scontro finale, che è, invece, solo l'inizio di un altro puzzle più ampio e più complicato. L'urlo finale è un vagito, un pianto neonatale su cui sbizzarrire le più assurde teorie, alla ricerca di una costruzione di senso che è lasciata al pubblico.
Lynch cura ogni dettaglio in maniera maniacale e la sua messa in scena è sontuosa, come pazzesca è la sceneggiatura assurda scritta assieme a Frost.
Si potrebbe dire molto su questa serie, ma ogni cosa detta può essere contraddetta. Meglio abbandonarsi all'esperienza visiva di una serie follemente unica.

Max_74  @  20/01/2018 11:08:18
   9 / 10
Dopo 25 anni dall'ultima puntata (peraltro non proprio indimenticabile) della seconda stagione, David Lynch torna ad abbracciare la serie televisiva che ha segnato la televisione degli anni Novanta. Un'occasione irrinunciabile per i fan e interessante per i neofiti della serie o del regista.
Tolti i presupposti di base, la cittadina di Twin Peaks stavolta diventa più un pretesto per parlare di nostalgia e di come è diventato il mondo al di fuori di essa. Un Lynch sorprendente e totalmente diverso dalle prime due stagioni, finalmente svincolato dal cambio di registro impostogli nella seconda (e che già si era avvertito a metà della prima) e dove può tornare al suo stile di sempre il cui apice è raggiunto nell'onirico e affascinante ottavo episodio, decisamente il migliore di tutti i diciotto, dove ritrova le sue origini ('Eraserhead', tanto per capirci). Genio, cattiveria, visionarietà, commozione, manierismo, horror, lungaggini volute nel Lynch più citazionista che omaggia a manetta i suoi registi preferiti da Tarantino (le incursioni di Tim Roth e compagna) a Kubrick ('2001 odissea nello spazio', nell'ottavo episodio, e 'Arancia meccanica') Fellini ('La voce della luna' nella sequnza del ballo di Audrey / Fenn) e perfino 'Oltre il giardino' di Hal Ashby nel personaggio di Douglas "Dougie" Jones / MacLachlan, quest'ultimo forse nella migliore interpretazione di sempre.
Più che un sequel di Twin Peaks, un ritratto a tratti ironico, a tratti oscuro e critico dell'America contemporanea e verrebbe voglia di dire un lungo Empire Island spezzettato dove c'è tutto Lynch. Non manca un senso generale di autocompiacimento nello stile del regista che però in tempi di ripetitività e banalità profondamente diffusa di gran parte dei serial televisivi odierni, non può che essere il benvenuto. E arrivati all'ultimo episodio, se pur ancora una volta non aver chiarito cosa sia successo realmente a Laura Palmer ma lasciando più interrogativi e interpretazioni, si ha la sensazione di risvegliarsi da un lungo e incredibile viaggio o incubo.
Camei di Monica Bellucci, David Bowie (riproponendo sequenze di 'Fuoco cammina con me') e Smokey Miles qui nel ruolo del pianista nella commovente sequenza in cui l'anziana signora ringrazia 'Mr. Jackpot'/ MacLachlan.
Grande lezione di cinema e di stile, sempre più rara attualmente che vale la pena affrontare, fan o non fan della serie.

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Ultima risposta 02/03/2018 18.13.04
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  08/12/2017 21:46:26
   8 / 10
Oltre venticinque anni dalla messa in onda delle prime due stagioni di Twin Peaks e nel frattempo molta acqua è passata sotto i ponti. La serie di David Lynch ha aperto le porte verso una serialità televisiva che privilegiasse la qualità e dalla forte impronta d'autore. Allo stesso tempo lo stesso Lynch in questo lungo lasso di tempo ha avuto la sua evoluzone a livello cinematografico. Questa terza stagione ne racchiude una sorta di bignami del David Lynch successivo, già ad iniziare dal tanto (all'epoca) bistrattato prequel Fuoco Cammina con me che rappresenta un punto molto importante della filmografia lynchiana, che da Strade perdute in poi troverà una sua forma più compiuta. Se le prime due stagioni di Twin Peaks, pur nella forte impronta surreale data alla serie, conservava comunque una certa linearità narrativa, nella terza stagione c'è il Lynch successivo, come una sorta di bignami per addetti e non. La narrazione si pone in maniera più frammentaria, quasi a diventare ellittica e circolare. La città di Twin Peaks diventa il punto focale dove i personaggi convergono dai più inusitati percorsi, per poi ripartire verso viaggi allucinati di strade con e senza ritorno. Certamente tante domande rimangono irrisolte, ma il fascino è indiscutibile.

Macs  @  21/11/2017 21:24:54
   7½ / 10
Al termine di una sorta di viaggio allucinogeno, riemergo dalle nebbie e dai fumi delle Cime Gemelle e dico che sì, questa terza stagione è una bella cosa. Una cosuccia che non si può catalogare né spiegare, va vissuta nel suo estetismo senza porsi nessuna domanda. Può essere stato un sogno o un'allucinazione, ma è soprattutto realismo. Chi si lamenta della mancanza di logica (!) e di uno schema narrativo, dimostra di non conoscere Lynch e soprattutto di essere legato a stilemi del linguaggio televisivo e cinematografico dimostrati ampiamente superati dal nostro geniaccio. Presa in giro? No non credo, perché l'affresco funziona, e bene, e sapete perché? Perché la forza di Twin Peaks sono i suoi fantastici, affascinantissimi personaggi, caratterizzati da dio e di cui ci interessa qualsiasi minimo dettaglio. Certo c'è molto fan service, nel farci ritrovare personaggi che abbiamo amato e che ora non "c'entrano" più niente con la trama (trama?). Ma c'è anche, e torno alla pietra lanciata qui sopra, tantissimo realismo: perché la vita vera, quella per intenderci, in cui Cooper e "Laura" entrano nell'ultima puntata, è caos. E' assenza di senso. E' assenza di progettualità e disegno. E allora si, diventa anche importante che Nadine ascolti le farneticazioni di Jacoby e dia la libertà a Ed. Non c'entra nulla con la storia di Laura Palmer... ma chi ha deciso che "Twin Peaks" sia la storia di Laura Palmer. Certo non David Lynch e Mark Frost, ma un pubblico ingenuo che non ci ha capito niente. E non raccontiamoci che serve conoscere l'intera filmografia di Lynch o il dossier di Frost per "capire" questa terza stagione. C'è ben poco da capire, c'è quasi tutto da vivere.

Larry Filmaiolo  @  07/10/2017 12:08:38
   10 / 10
Oltre tutto, gli si puo' dare uno o dieci, io do dieci.
HELLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

Bartok  @  06/10/2017 17:38:45
   6 / 10
La prima stagione di twin peaks è stata davvero affascinante e misteriosa, si vedeva che c era qualcosa di innovativo, per questo bisogna riconoscere la genilalità di lynch, anche la seconda stagione è apprezzabile, anche se più confusa e visionaria e dopo il particolare finale ecco che si arriva a questa terza stagione , circa 25 anni dopo esattamente come predetto da laura palmer..beh sinceramente ho trovato questa stagione parecchio deludente e poco connessa con il resto della serie, lynch sfodera tutto il suo repertorio con visioni, allucinazioni, sogni, viaggi nel tempo ecc..ma ne escono fuori episodi troppo caotici che non si riescono a seguire, ci sono troppe scene senza senso , personaggi inutili che vengono dimenticati, personaggi vecchi che hanno pochissima importanza (tranne ovviamente dale cooper), trame che potrebbero tranquillamente appartenere a un altra serie tv visto che non hanno nulla a che fare con twin peaks..riconosco la bravura di lynch e anche dei molti attori che prendono parte alle serie, ma trovo esagerato definire "geniale" questa terza stagione che è davvero difficile da seguire.

7219415  @  04/10/2017 18:47:50
   6 / 10
Non me la sento di dare meno di 6 a Davidino. Però devo dire che è stata un grossa delusione, davvero grossa.
Serie senza senso fatta per battere cassa.

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Ultima risposta 13/11/2017 14.09.20
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markos  @  30/09/2017 20:51:49
   8½ / 10
Non saprei dove cominciare. Lynch è un regista particolare. Tutti personaggi stravaganti e ci si affeziona quasi a tutti. Compreso lui che fa l'agente F.B.I..
Si fà molta fatica a rimanere collegato alla trama, non si riesce a capire quasi nulla fino alla fine. Finale strano, che forse ci sia un Twin Peaks 4?

InvictuSteele  @  30/09/2017 13:49:23
   6 / 10
David Lynch e' il regista preferito, il mio guru, il mio mito. Detto questo, e quindi non sono uno sprovveduto, credo che TP3 sia la più grande delusione al mondo, la prima da parte di Lynch. Per me e' stato un flop assoluto, puntate dilatate dai ritmi soporiferi che non portano a nulla. Scene annacquate senza senso, noiose da morire, personaggi confusi le cui storie sono lasciate in sospeso, alcuni addirittura dimenticati. Una serie allungata a dismisura che sarebbe potuta benissimo essere condensata in otto puntate, visto che la sceneggiatura era stata studiata per avere quella durata. Una presa per i fondelli per tutti i fan del vero Twin Peaks, i personaggi storici non ci sono, quei pochi che appaiono combinano poco o nulla, inoltre il protagonista, l'anima della serie, viene totalmente evirato. Parlo di Cooper, rimbambito dall'inizio alla fine e perciò poco utile ai fini della trama. E' stato snervante seguire le, con Cooper addormentato, mille sottotrame buttate li tanto per incasinare lo spettatore e confonderlo, mille idee, molte delle quali geniali e visivamente brillanti, come solo Lynch sa fare, incastrate tra loro in un calderone nichilista e borioso dove fuoriesce tutto l'ego smisurato del regista. Lynch ha fatto un pasticcio bello e buono, le.musiche inesistenti, le calde e inquietanti ambientazioni montuose assenti. La cittadina di Twin Peaks si intravede appena, non c'è il.pathos dei vecchi episodi, nemmeno la tensione della trama. Solo noia e difficoltà di visione. Qui si e' esagerato, portando un'opera confusa in tv, dai ritmi cinematografici che poco si addicono a una serie, che deve essere dinamica per forza di cose. Lynch ha frammentato Inland Empire e lo ha suddiviso in 18 puntate, ma il difetto che aveva il film, ovvero l'eccessiva lunghezza e la confusione generale, qui diventa inaccettabile. Questo non è Twin Peaks, questa e' una presa in giro. Sinceramente non capisco tutte queste lodi, perche se si e' amata la vecchia serie non si può amare questa terza stagione. Inconcludente... Sono irritato, sfido chiunque a rivedere questo polpettone una seconda volta. Il 6 e' un voto politico, perché Lynch e' maestro e per me assomiglia a una divinità, ma non è intoccabile.

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Ultima risposta 05/10/2017 17.50.13
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alex25  @  28/09/2017 21:15:24
   9½ / 10
Lavoro immenso di Lynch.
Tanta tanta roba messa sul fuoco, follie e visioni trasposte sullo schermo, lampi di cruda realtà, poi flashback, sogni, viaggi, ritorni.
Difficile descrivere una cosa del genere, sul piano tecnico visivo ed emozionale un capolavoro. Spiazzante rispetto alle prime due stagioni, finale da brividi.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  28/09/2017 15:46:21
   10 / 10
Provate a pensare alla parola più strana e allo stesso tempo affascinante che vi sia mai capitato di leggere/scrivere/parlare/immaginare/suonare/sognare. Che sia un nome proprio di persona, un aggettivo, un pronome dimostrativo, un prefisso di una città della Namibia centrale, una serie di segni di interpunzione che uniti formano una faccina buffa, un verbo intransitivo, un koala.

Bene, Twin Peaks 3 sta al cinema come la vostra parola strana sta alla lingua italiana.





Ah, la mia è garrulo. O beccafrusone. Tanto è uguale.

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Ultima risposta 29/09/2017 17.20.14
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  28/09/2017 09:33:38
   8½ / 10
Un David Lynch a briglie sciolte non poteva che realizzare un'opera d'arte. Una serie davvero "evento" come da sottotitolo, pensata gia 25 anni prima.
Per fortuna quasi tutto il cast originale conferma le presenze con l'aggiunta di altre stelle e attori feticcio della carriera del regista come Laura Dern.
Ovviamente come per molti lavori di Lynch è difficile stare dietro a tutte le sue fantasie, la trama è piuttosto complessa e la maggior parte degli avvenimenti restano senza spiegazione.
Ma vedere un doppio agente Cooper, l'evoluzione di Bob nel superbo ottavo episodio (mi pare), le scenette comiche con lo stesso Lynch... Il tutto reso magistrale dal lavoro del cast.
Tantissime emozioni in una superba terza stagione che dopo quasi 18 ore ti lascia... a bocca aperta...

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