romanzo criminale regia di Michele Placido Italia 2005
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romanzo criminale (2005)

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locandina del film ROMANZO CRIMINALE

Titolo Originale: ROMANZO CRIMINALE

RegiaMichele Placido

InterpretiStefano Accorsi, Kim Rossi Stuart, Luigi Angelillo, Toni Bertorelli, Roberto Brunetti, Giorgio Careccia, Antonello Fassari, Claudio Santamaria, Pierfrancesco Favino, Anna Mouglalis, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Elio Germano, Franco Interlenghi

Durata: h 2.30
NazionalitàItalia 2005
Generedrammatico
Tratto dal libro "Romanzo criminale" di Giancarlo de Cataldo
Al cinema nel Settembre 2005

•  Altri film di Michele Placido

•  Link al sito di ROMANZO CRIMINALE

Trama del film Romanzo criminale

Il Libanese, il Freddo, il Dandi, sono i capi della banda della Magliana, che per 15 anni ha sparso il terrore in Italia. Durante questo periodo, attraverso tutte le vicende italiane come il terrorismo degli anni '80 e Mani Pulite, il commissario Scialoja si mette alla caccia della banda.

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Voto Visitatori:   7,66 / 10 (323 voti)7,66Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
Miglior attore non protagonista (Pierfrancesco Favino)Migliore sceneggiaturaMiglior fotografiaMigliore scenografiaMigliori costumiMiglior montaggioMigliori effetti specialiDavid giovani
VINCITORE DI 8 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior attore non protagonista (Pierfrancesco Favino), Migliore sceneggiatura, Miglior fotografia, Migliore scenografia, Migliori costumi, Miglior montaggio, Migliori effetti speciali, David giovani
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Voti e commenti su Romanzo criminale, 323 opinioni inserite

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lampard8  @  30/03/2013 14:20:03
   4 / 10
Lo definirei imbarazzante. La serie stravince 6-0 6-0.

Migliore in campo Scamarcio(il che è tutto dire sul livello qualitativo del film).

Per un'appassionato del genere è un cazzotto sullo stomaco. Grande delusione

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/08/2013 10.14.47
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bagninobranda  @  31/03/2012 05:31:52
   2½ / 10
un film italiano che non si merita niente, attori che dovrebbero cambiare mestiere, regia pessima, gli italiani che cercano di fare i dure, ridicoli...

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Ultima risposta 30/01/2013 21.54.49
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Jumpy  @  01/03/2012 12:50:06
   7½ / 10
Filmone, l'impresa era di condensare in tempi ragionevoli circa quindici anni di storia... il risultato è che nonostante le due ore e mezza, non ci si annoia mai.
Il cast è quasi tutto di livello elevato e ben affiatato, il sopravvalutatissimo Accorsi non mi è andato troppo a genio, ma è una delle poche note fuori posto.
Molto attento l'inserimento di musiche d'epoca (tranne la gaffe dei Queen citata prima) e, sopratutto, dei fatti di cronaca.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Alcuni passaggi, sopratutto verso il finale, mi son sembrati eccessivamente didascalici... ma vabbè... è pur sempre cinema ;)

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Ultima risposta 06/08/2013 10.43.34
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CavaliereOscuro  @  14/11/2011 14:50:53
   8 / 10
La "banda della Magliana" romanzata. Infatti gli eventi ed i personaggi (nomi compresi) sono distorti e si distaccano dalla realtà, un pò per motivi giuridici (visto che ancora oggi pare che una frangia sia rimasta attiva), un pò per rendere la storia più appetibile sotto forma di film. Il risultato è buono, anzi ottimo. Il ritmo è elevato e costante, gli interpreti sono bravi, la regia è ben curata e la trama è scorrevole malgrado qualche buchetto. Ma non è facile riassumere le innumerevoli vicende in cui il clan è stato coinvolto per oltre 15 anni in poco più di due ore. A tratti il film ricorda alcune delle più celebri opere hollywoodiane sulla mafia come Good Fellas (Quei Bravi Ragazzi) e si distingue per aver raccontato una storia a 360 gradi, con motivazioni e spiegazioni da più punti di vista. Bellissime anche le colonne sonore: canzoni dell'epoca che accompagnano la pellicola durante lo svolgimento temporale dei fatti...

...Piccolo errore tecnico:
La versione di "Tie Your Mother Down" dei Queen è giustamente del 1976, ma la canzone che si ascolta durante una scena di quel lasso temporale è in realtà tratta dal Magic Tour del '86 (penso dal "Live at Wembley")... quindi cantata da F. Mercury ben 10 anni dopo! Vabbè, errore veniale e trascurabilissimo. Solo un fan dei Queen se ne sarebbe accorto.

In definitiva posso dire che il film mi ha sorpreso non poco. Non mi aspettavo un prodotto di tale qualità e quantità. Consiglio a chi non lo conoscesse di vederlo, ma attenzione: non pensate di assistere alla trasposizione fedele delle vicende legate alla sanguinaria banda romana! Guardatelo con gli occhi di chi vede un film e basta, senza ricercare nessi o similitudini. Vi risulterà molto più gradevole.

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Ultima risposta 06/08/2013 10.25.26
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mario89  @  09/07/2011 21:00:27
   6½ / 10
Il film lascia guardare, nonostante nn si capisca una parola di quello che dicono!!! Cmq il film nn l'ho capito benissimo. Mah

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Ultima risposta 11/10/2011 12.49.48
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Wen0m  @  26/03/2011 21:39:04
   5 / 10
Per come la vedo io, chi ha visto la serie non può aver apprezzato questo film

E con questo, non per forza voglio dire che la serie sia bellissima (io l'ho apprezzata molto). Il fatto è che i fatti narrati gravitano intorno a un orizzonte temporale ampissimo (una quindicina d'anni), e soprattutto che i tempi si dilatano enormenente se si pensa alla contestualizzazione della storia, la presentazione dei personaggi, la loro scalata al potere, i tradimenti, gli omicidi e quant'altro.
Tutta questa carne al fuoco necessita di tempo per cuocere nel modo giusto. Tempo che una serie di 22 puntate si può permettere, un film evidentemente no. E allora ecco spiegata la confusione, la sovrapposizione di avvenimenti e il senso di smarrimento che pervadono questo film frenetico. Non si riesce ad apprezzare una scena che già si è catapultati in quella successiva, spesso senza capire i nessi logici.

Bocciato

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Ultima risposta 08/12/2015 23.57.54
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ROBZOMBIE81  @  23/02/2011 13:02:38
   7½ / 10
Avendo visto prima la serie e amandola all'infinito sono rimasto un pò deluso, pur constatando che sicuramente è un film ben fatto e accattivante.I personaggi però rispetto alla serie a mio avviso sbiadiscono,non c'è la stessa cattiveria lo stesso carisma e quel pizzico di coatto da strada che Montanari(che batte Favino alla grandissima) e soci riescono a proporre.Elementi che contribuiscono a rendere ancora più "veri"i protagonisti della serie,probabilmente avrei messo un voto più alto se l'avessi visto prima,rimane ovviamente un film da vedere.

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Ultima risposta 24/02/2011 13.02.24
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faluggi  @  16/02/2011 23:14:11
   1 / 10
Questa è una grandissima idiozia di film!
Presentiamo il cast innanzitutto:

Kim Rossi Stuart (quello di Fantaghirò...)
Riccardo Scamarcio (e già ho detto tutto)
Stefano Accorsi (lui è bravino, ma qui ha fatto proprio pena)

Ma chi volete prendere per i fondelli? Questa baggianata di film non è per niente credibile. Attori italiani che come al solito sfiatano (a parte il romagnolo veramente bravo), recitazioni penose, ed oltretutto non davano proprio l'idea di essere mafiosi, sembravano più dei tizi che si sfidavano al calcio balilla.

Sequenze del film praticamente tutte identiche: scena di sesso, cocaina, retata, inseguimento, sesso, cocaina, inseguimento, sesso ecc.... Trama presa dall'uovo di pasqua, con le solite storie della mafia. Regia e sceneggiatura quasi inesistente. Ma cosa vi siete fumati per dare 8-9-10 a questa ****** plateale?

8 David di Donatello, manco fossero gli Oscar.

Miglior attore non protagonista (Pierfrancesco Favino), Migliore sceneggiatura, Miglior fotografia, Migliore scenografia, Migliori costumi, Miglior montaggio, Migliori effetti speciali

Ahahahahahaha, si vede che i nostri film fanno così ****** che Romanzo Criminale è risultato il migliore in tutto, persino negli "effetti speciali". Effetti speciali in un film di mafia? XD

Oh mamma....Da buttare nel c4g4t0i0, al massimo guardatevi la serie televisiva.

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Ultima risposta 27/05/2014 10.18.22
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gemellino86  @  30/08/2010 10:34:18
   4½ / 10
Non capisco come questo film abbia potuto ottenere così tanto entusiasmo. Sarà che quando si parla di mafia ci vado sempre giù pesante ma non sopporto vedere attori come Accorsi e Stuart prestarsi a fare due ore e mezza di caccia e inseguimenti vari con morti ammazzati ovunque. Si vuole raccontare ogni volta le storie di questi decerebrati perversi (nel "capo dei capi" si è toccato il fondo: mi veniva da vomitare) e si finisce con le ovazioni da parte del pubblico italiano. Non c'è da meravigliarsi se all'estero ci considerano "mafiosi" ma non si deve mai generalizzare.

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Ultima risposta 27/05/2014 10.20.02
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  27/02/2010 13:07:14
   9 / 10
L'ho amato alla follia. E ho amato alla follia quei ragazzi (che bravi gli attori), criminali che fossero.
Il film è una bomba emozionale, la gamma di pulsioni che si avvertono è vastissima. Perchè Romanzo Criminale non è solo un film gangster/storico, ma è un'esaltazione dionisiaca, un'epopea straziante, una vera e propria Tragedia.

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Ultima risposta 11/09/2010 11.13.55
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Dr.Orgasmatron  @  06/12/2009 21:56:02
   4½ / 10
Uno scempio. E' praticamente una via di mezzo tra una commedia adolescenziale e distretto di polizia. Una dellepiù cocenti delusioni cinematografiche(?) che abbia mai visto. C'era chi lo osannava come grandissimo film, io ad un certo punto mi aspettavo lo spot pubblicitario tra una scena e l'altra. Più fiction che cinema, girato senza sentimento, senza il carisma degno di un regista, è uno spregio che Michele Placido ha voluto fare alla settima arte. Nel cast di attori(?) si distingue un buon Favino.

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Ultima risposta 09/01/2010 16.20.03
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LoSpaccone  @  27/03/2009 14:11:27
   4½ / 10
Sono dell'idea che quando il cinema italiano scimmiotta quello americano non possa far altro che produrre ciofeche come questa. Non sarebbe stato meglio cercare di adottare uno stile narrativo originale, che traesse spunto dalla grande tradizione del cinema d'impegno civile nostrano? Io penso di si. Innanzitutto ne avrebbero giovato le interpretazioni degli attori (Accorsi è obiettivamente ridicolo, basti vedere la scena dell'interrogatorio per rendersene conto), i quali mi danno l'impressione di prendersi troppo sul serio, e forse si sarebbe evitata quell'accozzaglia di luoghi comuni relativi al gansgter-poliziesco.
Imbarazzante il tentativo di far incrociare le vicende della banda a quelle storico-politiche dell'Italia di quel periodo. Inorridisco difronte a tanta superficialità. Film che può abbindolare chi pensa che bastino 2 o 3 sparatorie a fare un buon film di questo genere, certamente non il sottoscritto.

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Ultima risposta 04/08/2009 00.46.41
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Tom24  @  23/03/2009 20:38:12
   8 / 10
il film italiano più bello degli ultimi 20 anni? Si.

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Ultima risposta 26/03/2009 19.20.19
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lupin6  @  29/01/2009 22:43:46
   2 / 10
Avendo visto la serie l'ho compreso a stento....Davvero brutto per chi lo vede senza conoscere per filo e per segno la vera storia della banda della magliana...lo sconsiglio davvero...non se pò vedé

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Ultima risposta 09/01/2010 16.34.18
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Gruppo COLLABORATORI peter-ray  @  18/09/2008 21:39:01
   7½ / 10
Lungo ma bello,
potrebbe fare concorrenza a "Quei bravi ragazzi" di Scorzese.
Saviano è superalivo e stavolta è stato molto bravo anche il Ragazzo dal Kimono D'oro.
Peccato per Accorsi. E' da un pò di tempo che non lo vedo recitare bene.
L'ultimo dove azzecca una parte è sulle "Fate Ignoranti".

Il prossimo film lo voglio sulla vera storia del "Canaro della Magliana".

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Ultima risposta 12/02/2009 16.58.29
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smiledkx  @  22/06/2008 16:18:28
   8 / 10
splendido..se non fosse per scamarcio!

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Ultima risposta 09/06/2009 01.39.45
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benzo24  @  02/03/2008 12:33:57
   1 / 10
ma dove vogliono andare con quella faccia da angioletti? vogliono farci credere che erano dei delinquenti. nulla è credibile. per non parlare di quel cane di accorsi. e poi scamarcio...dai è patetico. placido non deve dirigere film, al massimo solo i programmi della de filippi, dopotutto più che una banda di delinquenti sembrano una banda di tronisti. dove sono gli attori e i registi di una volta?

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Ultima risposta 14/03/2009 18.57.45
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  24/09/2007 21:39:34
   8 / 10
Placido sorprende e colpisce dritto allo stomaco con "Romanzo criminale", pellicola graffiante e dura che amalgama dramma e vita vera, citando l'accattone di Pasolini ma memore della lezione di Scorsese e delle sue strade malvage popolate da bravi ragazzi.
Straordinario il cast, con Favino a svettare su tutti; a questo proposito va segnalata l'unica nota dolente, Stefano Accorsi: qualcuno lo avvisi che l'ha già dato l'ultimo bacio, così magari la smette di strillare e si toglie dalle palle una volta per tutte. Il troppo vituperato Scamarcio fa invece la sua porca figura, riuscendo a non sfigurare accanto ad alcuni tra i migliori giovani attori italiani in circolazione.
A voler trovare qualche difetto, il film paga una lunghezza resa eccessiva a causa di alcune sottotrame evitabili (come la patetca love story tra la zoccola ed Accorsi); peccatuccio veniale, dazio che si paga volentieri per godere di un simile sontuoso affresco.

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Ultima risposta 18/01/2010 20.59.58
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metafisico  @  16/08/2007 18:05:55
   4½ / 10
se questi sono i (presunti) capolavori del cinema italiano siamo davvero messi male.
La recitazione anche qui è da cani e nemmeno una trametta pur dignitosa può salvare la baracca.

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Ultima risposta 29/01/2009 22.46.03
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suzuki71  @  23/10/2006 11:31:03
   6 / 10
Bah...insomma ragazzi....quanto entusiasmo...il film a me è parso sicuramente interessante, scene ben fatte, buon ritmo senza dubbio, epilogo scontato e" politically (s)correct"...pero' come non vederne i limiti? Alcuni secondo me, e concordo con Kater e company...
1. Stefano Accorsi: recita davvero male, poco credibile, e quando si arrabbia e un ibrido isterico-dilettantesco, secondo me non ci crede neanche lui, mi viene sempre da pensare a una scena di paperissima con lui che scoppia a ridere da un momento all'altro...di peggio c'è solo Lo Verso, imbattibile;
2. sceneggiatura... ragazzi, ma l'innamoramento tra il commisario e Patrizia è davvero un po' posticio e arrangiato, dai...addirittura sto commissario che vede sta sventola e si innamora al primo colpo...ma dai...!!!
3. Il deja vu...insomma fatelo vedere una volta sola...ma sto ***** di episodio della spiaggia è stato veramente un trauma enorme pe sti ragazzetti de borgata....troppo ripetittivo....;
4. Un po' lungo, e troppi rifeirmenti a troppi episodi della storia italiana..
Cmq, mi è piaciuto parecchio Kim Rossi Stuart, e anche Favino non è male....bello il tema musicale portante, fotografia tutto sommato buona...insomma un bel film sicuro, ma non da urlo...

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Ultima risposta 01/08/2007 19.08.39
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  16/10/2006 16:06:33
   8½ / 10
Molto bello davvero. Molto curate la fotografia e la recitazione, e la storia è davvero appassionante ed emozionante. Sappiamo ancora fare dei buoni noir a quanto parte...complimenti a Michele Placido.

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Ultima risposta 16/10/2006 20.56.50
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR peucezia  @  23/06/2006 17:15:31
   7½ / 10
mi ritrovo con quanto affermato da molti altri utenti del sito. Dopo l'esperienza fallimentare della sua precedente regia Placido ha saputo alzare la testa e presentare un film impeccabile, violento ma asciutto, triste e doloroso. Ottime interpretazioni, i premi ci stanno tutti

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Ultima risposta 02/08/2006 21.25.50
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  10/04/2006 10:30:43
   9 / 10
il "goodfellas" italiano, e già per questo deve essere visto, in più romanzo criminale offre un intrigo politico e fatti (ahimè) realmente accaduti.

un applauso a michele placido e al resto del cast

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Ultima risposta 21/07/2006 11.08.00
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desi  @  30/03/2006 14:24:48
   8 / 10
Il cinema italiano è ritornato grande anche con l'arrivo del "Pulp Fiction" nostrano.
Grande regia, ottima sceneggiatura, superlative le interpretazioni.
Non è facile ricostruire quasi vent'anni in due ore. Placido ne è uscito alla grande...del resto il voto parla chiaro.
Storia

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Ultima risposta 02/08/2006 21.49.00
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matyldina*  @  13/12/2005 13:43:55
   9 / 10
allora premetto che dal basso dei miei 15 anni il film è veramente molto bello e molto ben fatto,e ke vi è una grande prova di recitazione in tutti , un bel cast, xò avendo letto anke il libro e conoscendo la vera storia.... hmmmm! mia madre è una delle 68ttine che stava a roma in quel periodo, lei è del 52 quindi mi ha spiegato tutto, il problema è questo, il film risulta commovente in alcuni tratti come nelle relazioni fra i vari personaggi tipo:
- freddo-roberta
- freddo-dandy
ok? e vengono dipinti come dei tizi che cresciuti nella malavita romana, nel dopoguerra, con il cannarozzo del problema dei soldi tanto desiderati, hanno deciso di comandare Roma nel modo + disperato, beh si potrebbe comprendere ma non sarebbe ugualmente giustificabile,la cosiddetta banda della magliana è una delle pagine nere + "umiliante della storia Italiana" erano persone senza scrupolo nè pietà che in quegl'anni si allearono con la peggior feccia che c'era, intromettendosi in questioni, ed essendo quindi coinvolti in praticamente ogni malefatta del tempo! comprendo il bisogno di placido, di creare una storia e non una cronaca come infondo è il libro, ma poteva trovare un modo che meno giustificava il comportamento di questi delinquenti, xkè infatti come alla fine è successo ki non conosce la storia della banda o che non ha letto il libro, li vede come dei delinquenti che si sono arricchiti con gli affari sporchi di Roma, ma che sono stati condotti dalle condizioni alla decisione. non è molto correto!

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Ultima risposta 14/12/2005 15.00.45
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Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  06/12/2005 14:03:40
   5 / 10
“Romanzo criminale” narrativamente scorre, ha una struttura piuttosto solida, senza "buchi", cosa rara per il cinema nostrano di questi tempi. Ma in fondo questo film non è molto diverso dalla solita solfa italiana del nuovo cinema "impegnato" d'autore. “Romanzo criminale” è un altro di quei film velleitari che vorrebbe essere ma non è: 1. cinema d'impegno politico e sociale sul solco della lunga e gloriosa (nonché tramontata) tradizione cinematografica italiana (da Germi a Petri, Rosi, ecc.); 2. poliziesco anni '70 (ovvero il cinema di genere, ormai ex-serie B); 3. cinema d'azione/gangster che ammicca a quello americano di Scorsese, Coppola, De Palma, Tarantino, ecc. Ma il risultato è che il film non è all'altezza di nessuno di questi ambiziosi riferimenti. Sembra di ripetere le stesse cose da sempre, ma non se ne può fare a meno: gli attori son quelli che sono e i modi di raccontare e riprendere le storie oggi in Italia perpetuano una cattiva abitudine: il sovraccarico (pseudo)autoriale della narrazione: l’autore sempre presente a dire la sua su ogni minimo risvolto, a imboccare lo spettatore come se questo fosse irrimediabilmente stupido, incapace di essere “autosufficiente”. Fatto che denota forte presunzione autoriale e intrinseca debolezza congenita dell’assunto ideologico da veicolare.
L’asciuttezza è una dote che qui appare molto lontana, sovrastata dalla retorica onnipresente dell’autore che rende passiva la parte, la funzione/fruizione dello spettatore. Praticamente è quanto avviene con la fiction televisiva.

E poi… la regia, da esordiente senza fantasia! Un esempio eclatante: Jasmine Trinca si ferma a prendere il caffè accanto ad Antonello Fassari il quale verosimilmente sta per combinarle qualcosa di molesto (abbiamo già intuito precedentemente gli intenti vendicativi di costui…). Se mi mostri Fassari che va via e subito dopo JT che si avvia verso l'auto (inq. dall'interno della Renault 4 rossa) capisco immediatamente che la bella sta per saltare in aria non appena avrà girato la chiave nel cruscotto: scena telefonatissima, effetto sorpresa eliminato, crudeltà criminale trasformata in banale e prevedibile stereotipo televisivo.

Un'altra cattiva abitudine del nuovo cinema “alto” italiano (Giordana, Bellocchio) è quella di rifarsi alla storia recente utilizzando materiale audiovisivo originale per “dialogare sopra” gli eventi… con notevole manipolazione ideologica e imposizione della propria visione sugli stessi e sulla Storia. Anche Clooney – tanto per fare un esempio recente di cinema “civile” e impegnato - ha utilizzato immagini reali, di repertorio, ma ha lasciato che queste interagissero col film di finzione, senza appesantirle con la retorica del giudizio storico costantemente “suggerito” dall’autore. Eppure il film di Clooney era altrettanto ideologicamente schierato. Sta allo spettatore trarre le conclusioni sulla Storia (attraverso un procedimento logico soggettivo che interessa e tocca, a chi più a chi meno, le coscienze ideologiche, le conoscenze storiche e culturali, le sensibilità di ognuno); ma in Italia questa pratica sembra non essere ancora stata recepita: ogni autore si sente investito dell’aura dell’assolutezza e il suo giudizio dev’essere percepito come definitivo.

Ma vogliamo parlare degli attori? Le facce dei protagonisti principali sono assolutamente improponibili per una storia così precisamente contestualizzata nel tempo e nello spazio come quella a cui RC s'ispira. Kim Rossi Stuart che fa il criminale borgataro anni ‘70/’80 con quell’espressione e quel portamento da *****tto pariolino?! Ma per piacere! Pierfrancesco Favino che recita così palesemente la parte del boss coatto borgataro e sciancato (oltre che “maledetto”) sembra la caricatura stessa del suo personaggio: provate a rivedere la scena in cui esce dal bar/bisca e s’incammina nel vicolo buio (seguito in carrellata avanzante dalla mdp, di spalle mentre si allontana) col suo abito e l’andatura/postura coatti! Più che l’interpretazione realistica di un delinquente anni ’80 di certa origine socio-culturale e ambientale, il suo è un ridicolo scimmiottamento di un’ideale (banale e stereotipato) di quel personaggio…
Due giorni dopo la visione di RC, ho visto uno dei tanti polizziotteschi anni ’70 (credo si trattasse di “Roma violenta” o qualcosa di simile) che quel mondo delinquanziale aveva per oggetto: al confronto RC era il vero film di serie Z!!!!

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Ultima risposta 10/12/2005 00.46.31
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erciccio  @  05/12/2005 22:52:16
   4½ / 10
é girato con il ritmo di uno spot pubblicitario e la troppa musica lo rovina. Non è aderente nè ai fati storici, nè alla trama del libro e non affrontando il delitto pecorelli dimostra di essere un film privo di coraggio.

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Ultima risposta 01/08/2007 19.14.32
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stefi81  @  29/11/2005 01:43:40
   6½ / 10
Bello fin che volete, ma (da bolognese) non posso accettare un errore madornale come quello della ricostruzione della bomba alla stazione. Lo sanno anche i bambini quale parte hanno fatto saltare... E mi rattrista che Stefano Accorsi (che pure dovrebbe essere bolognese) non abbia notato/fatto notare la cosa. Il film di per sé è valido, ma un errore del genere è davvero troppo grave.

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Ultima risposta 06/03/2006 02.28.57
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andreab74  @  14/11/2005 13:09:26
   3 / 10
Un film difficilissimo da fare, e dal mio punto di vista Placido non è riuscito nel miracolo
Qualche commento
1) Sceneggiatura molto confusa, difficile da capire per chi non ha letto il libro e troppo diversa dall'originale per i lettori
2) Capisco la necessità di "tagliare" eventi e personaggi, ma alcune forzature della trama sono eccessive. Alcuni esempi:
- il Freddo che sacrifica la vita per uscire di prigione e passare un po di tempo con Roberta ed appena esce di prigione decide di lasciare Roberta...(????)
- la morte di Roberta e del Freddo (proprio necessarie?)
- la "stortura" totale della figura e della vita del Nero
- l'atteggiamento del Freddo verso la Mafia...avesse trattato così lo Zio, sarebbe uscito da quel pranzo con due fori nella schiena...
- il coinvolgimento, anche se indiretto, del Freddo nella strage di Bologna
- Ok "fondere" Zeta e Pigreco, ma avrei almeno lasciato inalterato l'essenza da "coatteli" dei personaggi...non capisco la scelta del look da ragioniere
3) Manca TOTALMENTE la fase di "nascita" della banda, la descrizione dell'"idea", il coprire il vuoto esistente a Roma, l'organizzazione maniacale...
i "nostri" nascono già "quarantenni" ed affermati nel mondo del crimine...ed alla fine non si capisce che cosa erano riusciti a creare dal punto di vista organizzativo (solo un po di soldi investiti in Cocaina?)
4) Troppi errori scenografici (..Bologna tra tutti) e di trucco (i nostri non invecchiano di un giorno, anzi!!!)
5) Colonna sonora abbastanza insulsa, sembra che si siano solo divertiti a cercare canzoni "d'epoca" che sono stato "coverizzate" negli anni 90..

Ottima invece la prova di alcuni attori...mi ha sorpreso molto Rossi Stuart (non l'avrei mai detto) e la maggior parte dei personaggi è molto azzeccata e centrata.

Credo abbia avuto Marco Tullio Giordana a "rifiutare" di fare il film...

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Ultima risposta 22/11/2005 19.07.36
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Ballpoint  @  08/11/2005 06:27:40
   7 / 10
Il film merita 7 perchè comunque è diretto bene ed è interpretato altrettanto bene da tutti gli attori.
Ottima prova di gruppo della "Actor's Roma" (ma Valerio Mastrandrea perchè non l'hanno scritturato? mancava solo lui e R. Menphis......)
La sceneggiatura tratta dal libro poco si adatta alla vera storia della banda della Magliana e forse questa è solo il pretesto per raccontare un "Romanzo Criminale" che non vuole essere un documentario o un "Blu Notte" appunto sulla banda vera.
Diciamo che alla fine diventa un "Quei Bravi Ragazzi" alla romana o un "C'era una Volta in America" alla Magliana, senza nulla togliere ai gran film di Scorsese e Leone i quali Placido sicuramente avrà voluto citare.
Poco credibile l'aspetto dei Servizi Segreti, molto belle e toccanti le sequenze della strage di Bologna (non dimentichiamo mai !!!).
Tra gli attori non protagonisti bravissima Anna Mouglalis.
Coca de casa nostra.

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Ultima risposta 15/11/2005 01.26.10
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Caravita  @  07/11/2005 14:30:58
   7 / 10
un buon film l' ultima scena vale almeno 2 punti in più molto toccante ed oserei dire poetica

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Ultima risposta 14/11/2005 10.48.13
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Mama-kin  @  04/11/2005 15:01:54
   4 / 10
A me non m'è sembrato un granchè , non m'ammazzate però eh ...

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Ultima risposta 10/11/2005 12.23.43
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zeta  @  31/10/2005 18:21:17
   5 / 10
Il film rappresenta un grosso passo avanti per Michele Placido dopo lo scandaloso "Ovunque sei", ma credo ancora che egli stia meglio davanti alla cinepresa che non dietro. Romanzo Criminale pùo anche essere considerato un medio film d'azione ma non presenta introspezioni interessanti dei personaggi e gli episodi storici sono trattati con una superficialità unica. Nel complesso il film non mi convince. Provaci ancora Michele!

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Ultima risposta 04/11/2005 09.24.46
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F150  @  27/10/2005 22:16:57
   10 / 10
BELLISSIMO

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Ultima risposta 15/11/2005 15.36.29
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belfsim  @  25/10/2005 13:02:48
   8 / 10
Il film mi è piaciuto molto...sono uscita dal film con un pugno allo stomaco....mi è dispiaciuto non conoscere bene questa parte della storia italiana per far un vero raffronto sui fatti ma gli attori son stati bravi a rendere l'atmosfera...Kim davvero bravo...Accorsi invece pessimo..sapeva solo urlare e poi come commissario non aveva proprio spessore-

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Ultima risposta 26/10/2005 19.09.49
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goophex  @  25/10/2005 00:54:33
   7 / 10
FIlm bello..

PS qualche amministatore mi puo' dire per quale motivo i mie commenti spariscono dopo qualche giorno??? GRAZIE !

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Ultima risposta 25/10/2005 12.02.37
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nikoletta  @  24/10/2005 19:34:01
   3 / 10
ma l'ha diretto michele placido o michael bay sto film?

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Ultima risposta 25/10/2005 06.18.29
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento PAOLUCCIA  @  24/10/2005 19:23:34
   8 / 10
Un film che raccoglie anche dal punto di vista dei sentimenti,la storia di un gruppo di giovani che si conosce da una vita,
con dei sogni,voglia di liberta',alla ricerca pero' di non so cosa,che andra' a finire in un gioco troppo grande.
In mezzo alla criminalita',io ho visto anche tanta speranza andata persa,sfuggita di mano.
L'amicizia malgrado tutto,si mentiene forte..e si avvertono anche i rimorsi.
Placido ha fatto un bel lavoro,anche se contesto la sua brevissima partecipazione. Cast a mio avviso,molto promettente.Bravissimi fra tutti Favino e Scamarcio.Un gran commissario,avrebbe portato a un piccolo capolavoro.

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Ultima risposta 25/10/2005 23.17.16
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Invia una mail all'autore del commento vlad  @  24/10/2005 18:59:37
   5 / 10
Epperò ho pagato. Cinque. Mediocre. Questo film non è attendibile né sul piano storico né su quello sociale. Banale e scontato, questo "romanzo" è per me alla stregua (quanto a valore artistico e capacità narrativa) de La Piovra, La Squadra, Distretto di polizia, Il maresciallo Rocca. Gli unici brividi sono suscitati dalla recitazione raccapricciante di:
Accorsi Stefano, in arte "Macheddavero?!";
Rossi Stuart Kim, in arte "Er Mannaggia";
Placido Michele, in arte "Pare Vero";
Ed in coda, uno dopo l'altro, tutti quei signori (Libano,Dandi,Scrocchiazzeppi,etc.ect.) di cui fortunatamente non conosco/non ricordo il nome. L'unica parte recitata a dovere, a mio avviso, è quella della *******.
A parte gli attori, il film è composto da una storia che si colloca perfettamente tra il poliziesco-brutto e lo storico-ambiguo con colpi di scena telefonati la sera prima, personaggi di un qualunquismo disarmante e una trama che pare un equilibrista ubriaco sul filo tra il "te-lo-dico" e il "no-non-te-lo-dico".
Quello che ho carpito da questo film è:
- Sensazionalismo;
- Nostalgia di un ex-poliziotto,ex-attore,già-regista che proprio non riesce a stare fuori dal campo della macchina da presa;
- Mitomania per la logica criminale, di qualsiasi livello.

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Ultima risposta 06/12/2005 15.58.36
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patt  @  24/10/2005 00:07:38
   9 / 10
bello bello!..incalzante e febbrile, attori bravi (..stona come già detto Accorsi e la sua debolezza per la prostituta) ma è un film riuscito nell'intento del titolo che lo presenta, appunto "romanzo"..e si fa vedere senza avere la presunzione primaria di una collocazione storica precisa e puntuale, senza pretese politiche e sociali..e questo mi è piaciuto.
una "storia" vera mostrata come dagli occhi dei protagonisti, quel crescere insieme ai margini che li rende uniti nell'inesorabile distruzione, di sangue "fuori", e di niente "dentro"...quasi un viaggio parallelo alla storia, ti lascia l'amaro dentro per loro fine e per l'italia martorizzata di quegli anni
..belle le musiche, le ricordo da ragazzina alternate a quelle immagini terribili, le ho risentite mescolate come allora..

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Ultima risposta 24/10/2005 20.28.22
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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  23/10/2005 22:23:10
   5 / 10
Solita delusione di quando vedo un film drammatico italiano. Divido il commento in due parti: gli attori e il film in sè.
Attori: a parte Pierfrancesco Favino (il Libanese), la cui recitazione è molto buona, volevo sottolineare l'imbarazzante recitazione e immedesimazione nel personaggio di Stefano Accorsi, che sembrava un attore di buone prospettive ma che ad ogni film peggiora. Kim Rossi Stuart è come al solito monoespressivo mentre le 2 donne che compaiono... lasciamo perdere.
Film: non mi ha coinvolto particolarmente, ho trovato un pò carente la regia e il finale non so cosa volesse indicare e significare. Inoltre questo accennare i fatti storici con l'intento di "inserire" i personaggi in un contesto e comprendere le ragioni delle loro azioni è stato fatto troppo superficialmente. In sintesi, non ho notato come invece molti hanno fatto un'evoluzione del cinema italiano grazie a questo film.

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Ultima risposta 24/10/2005 21.43.06
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JoJo  @  22/10/2005 17:26:29
   4 / 10
Ma che è 'sta stron.zata? La rinascita del cinema italiano?
HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHA...
"Cinema italiano" è un'espressione che ha un senso sempre più vuoto, sempre più svuotato di contenuti, ed emergere dalla mer.da della mandria di desichiani e di fichi d'india non è propriamente una cosa difficile, ed il fatto che 'sta robaccia sia meglio delle varie vacanze è indubbio, ma, come detto, non ci vuol molto.
Innanzitutto questo ridicolo romanzo è l'ennesima dimostrazione che gli attori italiani avrebbero bisogno come l'aria d'un buon doppiatore che replichi le loro interpretazioni (allucinante Anna Mouglalis... orribile è un eufemismo), roba che Accorsi (scandaloso come sempre) straccia mezzo cast con la sua dizione mezzo bolognese rispetto a quella romanizzazione da far saltare i nervi che sputano capitolini veri e presunti.
La regia? Stendiamo un altro velo pietoso: dialogicamente questo film fa letteralmente cag.are, lo sviluppo dell'intreccio "romanzato" è d'un'irrealtà incredibile, d'un semplicismo ridicolo, ed il fatto che in mezzo ci vengano sbattuti i fatti di cronaca contemporanea per provare a contestualizzare la storia certo non aiuta.
Su tutto questo raffazzonamento aleggia un'aura pseudo-pulp, della serie "ma quanto sono bravo a fare veder il sangue io, perché non ho paura di sfidare il pubblico, io", qualcosa d'assolutamente ridicolo. Dopo mezz'ora di paziente attesa scatta lo sbadiglio selvaggio, che accompangerà lo spettatore per altre due ore due (allegria...), mentre pateticamente una storia già vista e già raccontata si trascina avanti.
Per non parlare d'una colonna sonora che più sballata di così era veramente difficile idearla: semplicemente (eufemisticamente) fuori luogo.
Due ore e mezza d'un'insulsaggine incredibile.

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Ultima risposta 06/12/2005 16.45.00
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phemt  @  22/10/2005 15:18:35
   8 / 10
L’ascesa e la caduta della banda della Magliana, filtrata attraverso la storia di tre ragazzi di borgata che volevano controllare Roma, è ben raccontata da Placido grazie soprattutto a una splendida sceneggiatura e a degli ottimi dialoghi… Uno spaccato di 20 anni di storia alternativa italiana tra amicizia, droga, prostituzione, mafia e connessioni occulte con i servizi segreti… Perfetta la scelta del cast (da Stuart a Favino passando per Santamaria e Scamarcio, fino ad arrivare a chi interpreta ruoli minori, sono tutti autori di una prova più che positiva), buona la colonna sonora… Emozionante e coinvolgente… Uno dei migliori film italiani degli ultimi tempi…

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Ultima risposta 22/10/2005 18.00.32
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DonVitoCorleone  @  22/10/2005 11:38:35
   1 / 10
Ma che film mi avete mandato a vedere?..ma siete pazzi?! 8 di media questa oscenita'? cominciamo dal "commissario accorsi":ridicolo, pedante,l'apoteosi della schifezza come attore.kim rossi stuart che andasse a fare il ragazzo dal kimono d'oro che gia' allora era penoso,per non parlare degli altri (si salva solo favino-il libanese-)e delle donne; poi ad un tratto il film prende le sembianze di manuale d'amore e i fatti sono narrati in modo sconclusionato non c'e' filo logico, la crudelta' della vera banda della magliana non e' mai resa come dovrebbe,insomma un miscuglio di scene condite da dialoghi "comici".Michele placido ma ci faccia il piacere...(cmq ho imparato la lezione,mai piu' dare retta ai vostri commenti)

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Ultima risposta 23/10/2005 23.31.32
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fede977  @  21/10/2005 23:42:41
   8 / 10
Bello, bello, bello.
Un consiglio, leggetevi il libro, anche dopo aver visto il film, è decisamente migliore e la fine è meno americana e più veritiera. Il film racconta la vera storia della banda della magliana pur usando personaggi inventati (ma decisamente simili a quelli realmente esistiti).

Note di demerito:
1) La banda della Magliana era di destra, fascisti direi e la cosa nel film non esiste se non in rarissime occasioni, anzi il Libanese definisce Stalin e Lenin dei geni ...;
2) scarsamente descrittivo della situazione politica del periodo;
3) personaggi importanti nel libro completamente ignorati;
4) alla fine del film, sei quasi dispiaciuto che i protagonisti muoiano ... Placido ce li fa sembrare umani, ma come fanno ad essere umani terroristi di quel genere?

Note di merito:
1) gli attori, Favino e Santamaria in testa rendono giustizia al cinema italiano ...Finalmente;
2) ruoli e attori azzeccati (per chi ha letto il libro);
3) atmosfera anni 70, grottesca e decisamente romanesca;
4) la storia è ben articolata e la sceneggiatura e i dialoghi non sono niente male, a tratti decisamente credibili.

Ciao
Fede977

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Ultima risposta 30/10/2005 01.40.48
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Aliena  @  21/10/2005 16:37:03
   7 / 10
Superati (non proprio per libero arbitrio)
gli ostacoli iniziali (Placido alla regia e il nome di Accorsi che svetta nel cast)
Ho visto codesto film…
E devo dire che effettivamente mi è piaciuto
Interessante la storia,delineata all’interno di fatti reali (sempre-fortunatamente- solamente accennati),
di questi tre borgatari arricchiti,
brillantemente trascinanti i tre attori che regalano ai personaggi di
Libano, Freddo e Dandi una gamma di emozioni tanto intense ed altalenanti da lasciarti completamente conquistato…
decisamente superbe alcune loro battute
punto debole della storia e del cast è assolutamente Accorsi, personaggio/attore
in primis la sua storia d’amore con la prostituta-donna del Dandi, relazione forzata così come la sua recitazione,
che presa singolarmente –non dico proprio discreta- ma perlomeno passabile,
epperò quando si trova a dover fronteggiare (negli interrogatori) Kim Rossi Stuart e Santamaria si nota un poco troppo la scarsità di...... ehm...... espressioni?? voce??? charme????

ah! Bellissima ed emblematica dello status di delinquente ignorante è la parte di quel gran bel tocco di figliolo che fa il Nero… (Scamarcio credo)
un bel film, anche se ormai questa spirale della violenza che chiama violenza inizia un poco a stancarmi
(ma d'altronde gli italiani arrivano sempre in ritardo su tutto)


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Ultima risposta 21/11/2005 08.36.55
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Keith  @  21/10/2005 16:13:39
   5 / 10
Non è niente di speciale, a tratti è noioso.. "Così così solo se non paghi"

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Ultima risposta 22/10/2005 13.48.10
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catadiottro  @  19/10/2005 14:52:30
   10 / 10
DO 10 PERCHè C'è MIO CUGINO CHE ERA NEL CAST.HA RECITATO MEGLIO DEL SOLITO!BRAVO!

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Ultima risposta 20/10/2005 15.29.22
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Lowry  @  19/10/2005 11:16:18
   8 / 10
Un abbraccio, una lacrima, uno sparo. Ritorna il ‘crime-movie’ all’italiana.____Mentre nelle sale italiane c’è fermento per l’uscita del secondo, ‘struggente’, film di produzione Rai/Costanzo che narra le affascinanti e commuoventi vicende del ballerino più amato dalle teledipendenti di casa nostra, dall’altra parte si muove qualcosa,e se siamo capaci di uscire dal meccanismo per il quale Cinema e Cinema-Italiano sono due entità separate, ci accorgiamo che buone idee e buoni film esistono, basta cercare.
Il ‘crime-movie’ anni 70’ (ribattezzato meramente B-movie) tornato in voga in questi anni, cavalcando la cresta dell’onda del Pulp (portata alla ribalta dal suo reinventore Hollywoodiano), fu il genere esportato oltreoceano che fece conoscere il nostro Cinema al mondo, e che gli americani presero per rielaborare a proprio modo e con i propri mezzi.
E’ facile riconoscere nel nuovo, splendido, film di Placido questi meccanismi del film di genere, ma “Romanzo Criminale” non si limita affatto ad una semplice riproduzione, ma più ad un riadattamento, quasi un ritorno al passato. Prova lo è che la vicenda parte proprio ambientata in quegli anni settanta e in quelle strade umide e pericolose rappresentando la nascita di una gang criminale dalle sue radici, partendo dall’infanzia.
La “Banda della Magliana” nasce cresce e si estinguerà in vent’anni, vivendo sullo sfondo di un periodo socio-politico oscuro,ben rappresentato e palpabile, in cui vengono a darci una mano documenti reali catalizzati dalla tv. Tra tradimenti e complotti, sparatorie e vendette, intrighi politici e indagini poliziesche il film è un martello che picchia duro il ferro sull’incudine, e che lascia pochi attimi di respiro allo spettatore, trainato da una splendida colonna sonora Pop, e ben rappresentato da una fotografia livida e umidiccia, di grande caratura.
Un’ottima prestazione di questa nuova, ma ben collaudata, generazione di attori, tra i quali spiccano grandi prove dei tre protagonisti: Favino (Libano), Rossi Stuart (Freddo) e Santamaria (Giangi), ed un quasi irriconoscibile GianMarco Tognazzi nel ruolo di un agente dei servizi segreti.
Placido trascina lo spettatore in un viaggio coinvolgente, raccontato con una forza e una tenacia dirompente e lasciando perdere facili retoriche, ma non abbandonando momenti di pura e cruda poesia, come la scena sulla spiaggia di Ostia dove un’ abbraccio, una lacrima e uno sparo incidono in pochi secondi uno dei momenti di grande cinema a cui assistiamo durante le indispensabili due ore e mezza della pellicola.
Insomma finalmente un bel film. Entusiasmante e da vedere, ma non perchè si tratta di un bel film “italiano”. Ma semplicemente perché è un bel film.


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Ultima risposta 21/10/2005 15.36.31
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  18/10/2005 11:15:37
   8 / 10
Dopo la deludente prova di “Ovunque sei”, non ero per nulla convinta di vedere questo ultimo lavoro di Placido invece, spinta da commenti positivi che non mi sarei aspettata, l’ho fatto e sono uscita dal cinema davvero colpita.
Che dire? Un plauso a questo Romanzo criminale, alle due ore abbondanti che passano in un lampo, alla ricostruzione di una Roma livida, sconvolta e ******** (passatemi la licenza poetica…), a una sceneggiatura brillante e a un cast di altissimo livello.
Sembra incredibile che la combriccola mucciniana dei trentenni in crisi (con l’aggiunta di Rossi Stuart) abbia potuto evolversi in questo modo, eppure è così: la recitazione lascia a bocca aperta e vorrei citarli tutti questi attor giovani che, diretti con una certa maestria, hanno dato vita a criminali che sembrano usciti da un giallo di Scerbanenco.
Pierfrancesco Favino è eccezionale nella parte del Libanese: mai una battuta fuori posto, una maschera recitativa perfetta e disperata. Kim Rossi Stuart è forse il migliore: la sua faccia d’angelo regge paradossalmente benissimo il ruolo del Freddo, uno che lotta contro la sua indole e viene schiacciato dal vile Dandi, un bravissimo Santamaria che ricorda un po’ Joe Pesci (già citato da chi ha commentato prima di me) e un po’ il Jonnhy Depp di Blow con i suoi dolcevita da borgataro che si trova in mano una montagna di soldi.
Ben inseriti anche i comprimari, tra cui cito Gianmarco Tognazzi, ottimo nella parte del viscido servitore dello Stato e Carlo Cecchi in quelli dell’eminenza grigia, rappresentante di quel governo parallelo la cui influenza è evidente nel film ma forse non ben sviluppata. Perfino Accorsi, sebbene talvolta sembri leggere un gobbo più che recitare, riesce a interpretare la sua parte in modo onesto.

Anch’io concordo sul fatto che il collegamento tra le vicende della banda e gli eventi della nerissima cronaca del periodo sia talvolta troppo nebuloso, ma se lasciamo prevalere il filone noir, abbiamo certamente un film interessantissimo, dei cui intrecci si discute a lungo anche all’uscita dal cinema… e questo è un gran bene.



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Ultima risposta 23/10/2005 17.56.06
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  17/10/2005 15:44:34
   7½ / 10
Due film in uno, perfettamente riuscito il primo, decisamente meno il secondo.
Da una parte un ottimo noir (8,5), già l'aver rotto la dicotomia 'film italiano-psicodramma familiare' è lodevole), ben scritto, ben girato e splendidamente interpretato (tranne alcuni secondari punti deboli); dall'altra il tentativo di dare traccia di un periodo oscuro della storia italiana, a partire da un libro piuttosto complesso, in maniera un po' goffa e confusa (6).

Spinto probabilmente da un moto di disgusto per Ovunque sei e di nostalgia per il commissario Cattani, Placido deve essersi chiuso in casa con una pila di videocassette di Scorsese e Di Leo (e forse anche Kitano e Coppola), qualche buon libro (oltre a quello di De Cataldo il già citato Scerbanenco) e un paio di amici che sanno scrivere (Rulli e Petraglia), ha fatto l'appello dei giovani attori più bravi in circolazione e ha iniziato a frugare nel cappello alla ricerca di un coniglio che rinverdisse antichi e criminali fasti.

E bisogna dire che è venuta molto bene la storia di questi goodfellas de no'antri, in una roma pasoliniana, livida e perfeddamente fotografata, tentacolare ma desolata, crocevia di sangue e lotte intestine.
Su questo sfondo opaco risalta un affresco di personaggi, più o meno caratterizzati (grazie anche ai molti dialoghi serrati in dialetto) ma quasi tutti perfettamente integrati nella sceneggiatura, a partire dai protagonisti, le 3 anime che dettano la suddivisione in capitoli del film, a seguire l'evoluzione della banda, dall'ascesa al declino.
Spettacolare la prova degli attori, da Savino a Rossi Stuart (ne è passato di tempo dal kimono d'oro) a Santamaria (già fico nello splendido 'il posto dell'anima' ma qui deppiù) a tutti i comprimari (anche il figlio di Venditti sembrava incredibilmente meno ebete); l'unico punto debole, anche di sceneggiatura, è il commissario De Gennar... ehm... Scialoja..., affidato ad un poco credibile maxibon Accorsi (a sto punto metteteci bova, almeno ha più presenza scenica), ed ancor meno credibile la sua sgangherata relazione con la pseudo-virago patrizia che da mangiatrice di uomini finisce per arrendersi, apparentemente senza motivo, di fronte al personaggio con meno appeal di tutto il film, patata compreso.
Nonostante questo il film scorre denso e senza buchi, senza che se ne avverta la lunghezza, Placido lo conduce senza problemi e in alcune scene (trinità dei monti, esecuzione di gemito) riesce a dare il meglio di sè.

---La parte che segue è noiosa e abbozzata ma un discorso organico stenderebbe anche un cavallo ;-), potete saltarla a piè pari e passare all'happy ending

Come detto in apertura però la nota dolente è la contestualizzazione.
Alcuni hanno criticato il film per eccessiva dietrologia (Abbatino ne ha chiesto il ritiro), altri perché indulgente, dal punto di vista storico, con i componenti della banda, altri ancora (Silvestri), politicizzandolo allo stremo, l'hanno definito 'almirantiano' (?!?).
A mio giudizio la pecca principale è semplicemente un mix di superficialità e confusione; non che mi aspettassi di vedere gigione Lucarelli a spiegare il perché e il percome degli anni di piombo (ma questa è un'altra storia) ma sicuramente tante cose potevano essere gestite meglio.
L'inserimento di filmati d'archivio, a dare un taglio pseudo-documentaristico, perde di significato se non supportato da un minimo di spiegazione; la versione su Bologna va in direzione opposta da quanto concluso dal processo e non so chi possa aver collegato le immagini dell'attentato al papa ai legami (presunti) della banda al crac della IOR e all'ambrosiano.
A questo proposito Placido aveva già dato il meglio di sè in 'Un eroe borghese', eventualmente guardate quello.
Idem con patate per le collusioni con stato, ideologie e servizi segreti, liquidati con un testo di Evola che spunta dalla borsa del Nero ed una infelice battuta sui muratori; anche le figure di tognazzi (pur bravo) e del funzionario sono solo abbozzate e lontane dallo spessore di Hoederer e delle sue 'mani sporche, tuffate nel sangue e nella mer.da'.
Ma d'altronde Placido non è Sartre e siamo al cinema e non a teatro.

---Fine parte pallosa

Pur con queste precisazioni (fatte più per amore di polemica che altro) rimane comunque un ottimo film italiano, coraggioso e fortunatamente ripagato dal pubblico (nonostante non sia andato a Venezia) ed era da quasi un anno (Fame Chimica e Dopo Mezzanotte) che non se ne vedevano.

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Ultima risposta 21/10/2005 15.45.25
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ulisseziu  @  17/10/2005 15:06:36
   8 / 10
Voto oggettivo 7+.

Mi associo alla maggior parte dei commenti, è un bel film, soprattutto per quanto riguarda la parte recitativa.
Ottimi tutti gli attori, con due eccezioni: Accorsi, che, a questo punto, penso sia capace solamente ad interpretare se stesso, ovvero il classico uomo che supera i trent’anni e si interroga sul fatto che questa è l’età in cui cominci a smettere di fare progetti ed inizi a tirare le somme, e Kim Rossi Stuart, che è anche piu che ottimo… sfiora l’eccellenza.
La regia è altalenante, tutto sommato fa il suo dovere senza mai, però, essere così al di sopra di quello che ci si aspetterebbe da un Placido qualunque , in alcuni punti cerca con coraggio di creare l’alchimia tra la sceneggiatura e storia vera e propria, a volte vi riesce a volte scade nell’inutile citazionismo senza capo ne coda ( non si può tirare in ballo la pidue per poi parlarne 10 secondi netti).
Debole anche la storia d’amore, forse troppo infarcita di cliché (lettere d’amore strappa lacrime, sceneggiatura Mucciniana).
Il film è da 7, anche 7 +, ma a mio parere il film va giudicato considerando l’attuale panorama italiano, e quindi gli fa onore il coraggio di affrontare qualcosa di diverso, in maniera anche diversa, dinamica, veloce ( il simpatico modo di stereotipare i personaggi strizza l’occhio ai due gioiellini di Ritchie: “lock & stock” e “the snatch”), ma nulla a che vedere, come alcuni hanno sostenuto, al magnifico “Goodfellas”.
Il film, concedetemi la metafora, sembra un poker all’americana, quello in cui si usano tutte le carte da gioco;
può essere divertente e più vario nella struttura, concedendo la possibilità di giocare ad un numero maggiore di persone, ma anche molto piu frustrante dato che i punteggi “alti” dal full vestito in su, sono piu unici che rari…


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Ultima risposta 18/10/2005 10.47.10
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gierma  @  15/10/2005 14:44:17
   4 / 10
in questo film michele placido cerca di cavalcare l'onda dei vari successi delle fiction che stanno invadendo il nostro paese e le tv del nostro paese. cos'è carabinieri con più cocaina? distretto di polizia con più morti? cos'è il commisario montalbano con più prostitute? guardiamo in faccia alla realtà. questo film è una parodia. è un tentativo fallito di fare del cinema. la confusione regna sovrana in tutta la pellicola. gli attori spesso recitavano senza sapere cosa stavano facendo o dicendo. se non fosse per le scene dei bambini che aprono e chiudono la storia, questo film non avrebbe ne capo ne coda. è forse la rappresentazione di uno spaccato di vita della malavita di quel periodo? io credo proprio di no. mi sembra più che altro uno spaccato della squallida situazione televisa del nostro periodo. ma alla fine non è colpa nostra. alla gente piace. e contro i gusti della massa non si può fare nulla.
scusate ora vado a disitossicarmi guardando i film di anthony man e howard hawks

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Ultima risposta 19/10/2005 14.53.14
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Invia una mail all'autore del commento ELVIS  @  14/10/2005 23:03:13
   7 / 10
Mah, un film intenso.
Mi viene in mente "Quei bravi ragazzi"... ci assomiglia molto solo che è italiano nel senso che è proprio italiano, dalla produzione alla sceneggiatura. Stavo pensando a dove prendo il trenta a Bologna prima che esplodesse tutto, per fare un esempio. E' un spoiler? No... forse un pochino.
Comunque bello, si guarda bene anche se non prende mai il volo ma rimane sempre su una quota stabile medio alta. Si seguono bene le vicende dei personaggi anche se forse un pò monotono è il tutto. La regia rimane abbastanza lontana... mi sembra che non ci sia più il coraggio di entrare nella vicenda come un tempo o forse è proprio una scelta consapevole e voluta questo rimanere distaccati dalle vicende raccontandole come se non ci riguardasse o se gli eventi fossero intoccabili (ecco, anche Gli Intoccabili è un film che mi ritorna in mente) e il regista si limita a farceli vedere così come sono, in un realismo fortissimo. O forse direi che quando ultimamente in un film italiano il regista/sceneggiatore si spinge troppo a interpretare gli eventi viene fuori un pastrocchio di sdolcinature e luoghi comuni. Quindi penso che se non si hanno idee geniali sia bene raccontarli così i fatti. Dal di fuori. Che poi i fatti parlano da soli. La trama lo sa e si comporta di conseguenza. Un film tecnicamente buono con qualche bel tocco interpretativo nonostante tutto. Una girandola equilibrata di storie. Poi quella tragediosità italiana che non manca mai.
Non è facile fare un bel film.
La scena che mi è piaciuta di più cinematograficamente è stato il primo colpo da cecchiano alla fine (non dico a chi se no è proprio uno spoiler)... vi giuro che me lo sono sentito in pancia e mi son dovuto rimettere a sedere perchè ero per terra.
Invece come interpretazione non realista bellissima la scena dei bambini che corrono in spiaggia alla fine (come la fine di Titanic per l'idea... "paradisiaca" in senso stretto).
Bella la ragazza di Kim, lo già vista in manuale d'amore (era lei vero?)... ma chi è?

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Ultima risposta 04/11/2005 12.28.57
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serenella  @  14/10/2005 22:13:00
   10 / 10
in un film così, fai prima a dire cosa non funziona...la sceneggiatura è meravigliosa, asciutta, pulita, senza sbavature. gli attori sono assolutamente perfetti, non ho parole. la musica, la fotografia, le atmosfere...mi è piaciuto tantissimo. tutti bravissimi, da Rossi Stuart, che mi ha fatto piangere, a Favino, a Scamarcio (che io vidi anni fa in una fiction del cavolo e dissi a mia sorella: mary, vedi che questo è proprio bravo, farà strada...oltre ad essere una vera freschezza), Santamaria, Jasmine Trinca, sempre più incantevole...l'unica nota stonata è Accorsi, non mi è piaciuto tanto, l'ho trovato un po' superficiale...forse non era il suo ruolo. una risposta a chi dice che non c'è contestulizzazione storica. non è un documentario è un film. non c'è bisogno di dare date e nomi e fatti, basta creare l'ambiente. io sono nata il giorno prima della strage di Bologna, eppure mi sono sentita completamente immersa in quegli anni ed in quelle atmosfere. complimenti...

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Ultima risposta 18/10/2005 15.41.18
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Invia una mail all'autore del commento dejan1978  @  12/10/2005 00:26:05
   9 / 10
Sono appena tornato dal cinema è andrei a vederlo di nuovo!!(l'unica volta che l'ho fatto nella mia vita è stato per jackiebrown! di tarantino!!)
Bello bello bello!!incredibile davvero secondo me non è tutta farina del sacco di Micheluzzo,siamo riusciti da un coma filmico di diversi anni nel genere drammatico complimenti davvero!!certo magari un pò più di cura nella contestualizzazione storica andava fatta ma signori questo è un film vero?!?e i film "devono far sognare" e forse stò racconto sulla banda della magnana in qualche momento arriva anche a questo!certo perchè ti immaggini sti ragazzini che vogliono coquistare la capitale,le loro malefatte,le donne,gli amori,le feste,la droga,gli sbirri,la mafia wow!!ma dai che quando mai un film cosi targato italia!!su siamo sinceri,per una volta mettiamo da parte lo spirito critico eccessivo e disfattista anzi "disfascista!!" haha!


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Ultima risposta 17/10/2005 10.01.27
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Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  11/10/2005 15:55:38
   9 / 10
pazzesco. e chi si aspettava un filmone del genere? Finalmente, dopo 20 anni di vagare nel buio, dopo i profeti pieraccioni veronesi & co. il cinema italiano si riappropria di ciò che era suo, e che la vigliaccheria dei produttori e distribuitori contribuì ad ammazzare. Di sicuro la riscoperta del cinema di genere degli anni '70 (DiLeo e matrtino in primis), dovuto senza dubbio a case come la rarovideo (che ha avuto il coraggio di sbatterci in faccia quelle pellicole per cui eravamo tanto amati dal resto del mondo). E in effetti pare di essere catapultati in un poliziesco alla milano calibro 9, dove non si lesina su crudezza ed efferatezza degli omicidi. ma accanto a quest'alone d'anni 70 che avvolge la pellicola se ne affianca uno anche più moderno e meno "ignorante" di quel fortunato e prolifico periodo. Siamo di fronte a quello che è il "goodfellas" e "city of god" nostrano, e fatti i dovuti distinguo questo prodotto spacca il **** a moltissime produzioni acclamate. la regia non è invadente o particolarmente virtuosa, ma si dà come semplice supporto da mestiere ad una trama davvero ferrea e senza punti morti; nonostante il film duri più di 2 ore non si avverte mai un calo o un vuoto narrativo. la prima parte è certamente più entusiasmante, ma è incredibile come Placido riesca a non perdersi mai anche di fronte a fitte e molteplici ramificazioni; sarebbe stato facile smarrirsi lungo il tortuoso sentiero narrativo, ma grazie a dio il fil è a prova di bomba. E il contesto storico non è mai invadente o saccente; non solo gli eventi di cronaca non disturbano le vicissitudini di questi ragazzi, ma sono assolutamete indispensabili per una buona comprensione del contesto psicologico dei protagonisti. E a loro è dedicata la mia ultima battuta; la recitazione, a parte qualche caso, è a livelli stellari. Ho amato alla follia l'interpretazione di santamaria, che se continua così avrà ben poco da invidiare a joe pesci. Sono tutti eccezionalmente bravi, segno che placido conosce bene il mestiere di dirigere gli attori. E forse l'unico che un po'stona è accorsi, esageratamente pulito (ma forse è la sua voce) e incapace di creare un climax recitativo che mantenga in tensione. O è tranquillo o è furibondo, senza vie di mezzo.
Insomma, non ci lamentiamo che in italia non si fanno più i film di una volta perchè "romanzo criminale" è qui a smentirci.

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Mensanina  @  11/10/2005 11:00:28
   9 / 10
Bellissimo! Non me lo aspettavo così ben strutturato, intrecciato con gli eventi italiani dell'epoca.
Sorpresa positiva tutti gli attori, un OTTIMO Pierfrancesco Favino ed un sorprendente Kim Rossi Stuart le cui interpretazioni precendenti, personalmente, non mi erano piaciute.
Un film bellissimo!

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Ultima risposta 12/10/2005 00.30.48
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  11/10/2005 10:46:13
   8 / 10
Hitchcock diceva che per fare un buon film servono tre cose: 1.un buon soggetto;2.un buon soggetto;3.un buon soggetto.
“Romanzo criminale” è un signor film, non solo perché ha un buon soggetto, soprattutto perché un affiatato gruppo di persone ha creduto in un progetto e ha dato vita ad un film bellissimo. Raramente ho visto una tale affinità d’intenti, una collaborazione così intensa tra regista, attori, autore. La storia personale dei tre borgatari capi-banda che si affianca e interagisce con una quindicina d’anni drammatici della recente storia italiana, è imbastita con abilità da Placido (non era facile la sintesi) e si avvale dell’interpretazione di giovani attori italiani che nulla hanno da invidiare ai colleghi americani: particolarmente intense le prove di Favino e Rossi Stuart (i dialoghi in romanesco stretto fra i due sono da brivido), e quella di uno Stefano Accorsi, in un ruolo finalmente diverso dal solito clichè. È un film corale, in cui tutti lasciano qualcosa di sé, fanno una brevissima apparizione anche il regista e l’autore dell’omonimo romanzo( si riconosce De Cataldo nel magistrato che legge la sentenza di condanna).
La storia degli amici borgatari in cui il sentimento della solitudine, il desiderio di rendere l’amicizia “famiglia”, la paura dell’abbandono e il rancore che generano una violenza spietata senza fine e senza soluzione, è tutta italiana, pur strizzando l’occhio a ganster-movie hollywoodiani come “Sleepers” e “C’era una volta in America”.
Le allusioni alla connivenza tra Stato e criminalità organizzata, che ha caratterizzato e determina ancora la politica italiana, colpisce come uno schiaffo chi ha vissuto da ragazzo quei drammatici episodi ancorato al proprio idealismo e cieco di fronte all’intricato intreccio dei tanti misteri del nostro Paese. Lo sfondo politico-sociale rappresentato dal film non è privo di difetti, non sempre tutto è chiaro ( la strage di Bologna, ad esempio), certamente è un’ impresa titanica sintetizzare in una sola opera i ventanni più significativi della nostra storia recente. Rrestano intense le emozioni suscitate dalla sovrapposizione della storia personale dei protagonisti a quella della generazione che ha condiviso quei momenti, e si esce dal cinema storditi e anche un po’ malinconici.


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Ultima risposta 13/10/2005 09.31.52
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Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  10/10/2005 13:40:07
   5 / 10
A parte riconoscere una discreta recitazione, non riesco davvero a capire l'entusiasmo verso questo film, non solo in questo forum ma della critica in generale. La sceneggiatura e "confusa" e non si capisce (o almeno io non lo capisco) dove voglia andare a parare; ok per i "ragazzi di borgata che con un piano ingenuo e terribile ecc. ecc" ma i riferimenti alla massoneria e alla Stato perdono assolutamente di senso senza la necessaria contestualizzazione politica di quegli anni, che sono stati anni che qualcuno ha definito di guerra civile. Stessa cosa dicasi del fiorire stesso della banda della Magliana. Inoltre, con l'intento di voler infilarci di tutto un pò, il film diventa troppo lungo.
La regia di Placido la trovo televisiva, senza infamia ne lode, senza momenti da ricordare. Velo pietoso su Accorsi, monoespressivo, che probabilmente adesso è obbligato a fare sesso in ogni film e quando si arrabbia è temibile come l'orso Yogi.
Sarà, ma se Placido merita 8 e se questa è un'ottima sceneggiatura, che voto dovrei dare a Scola o Rosi? 15 è abbastanza?

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Ultima risposta 22/08/2006 22.14.44
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andreapau  @  10/10/2005 12:08:24
   6 / 10
impresa difficile condensare venti anni di misfatti criminali paralleli alla recente storia d'italia(e che storia!),senza incorrere nel rischio di eccessiva sintesi o addirittura superficialità..rischio corso,ed incidente frontale avvenuto in pieno!lode allo sforzo produttivo,al tentativo di emancipare il cinema italiano dalle storie "piccole",al desiderio di raccontare una pagina oscura della nostra vita,attraverso un epopea epica corale e onirica,ma...qualunque sforzo è stato vano.il risultato è un film che non è di denuncia,non è di constatazione,non è di approfondimento.troppi gli elementi(giustamente)tirati in ballo perchè la narrazione sia omogenea ed esauriente.placido non riesce a dare risalto ad un elemento in particolare,o meglio,tenta di evidenziare in maniera uguale TUTTI gli ingredienti,di fatto appiattendoli nel gusto.come una torta piena di essenze fortissime che alla fine si annullano..come una tela piena di colori,che mischiati danno vita al nero.personalmente,credo che l'intreccio con la politica dovesse essere spiegato in maniera meno frettolosa,perchè di fatto,era l'ingrediente che ha fatto prosperare la banda della magliana per venti anni e quindi ne ha legittimato la lunga esistenza in vita.si è persa l'occasione per fare un grande gangster movie.ma anche una spy story eccellente..insomma,l'addizione di tutti gli elementi,non fa un totale soddisfacente..meglio un solo addendo talvolta,ma ben sviluppato

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Ultima risposta 11/10/2005 09.23.59
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Invia una mail all'autore del commento occhiblu77  @  10/10/2005 09:39:28
   10 / 10
Veramente un grande film!!! Due ore e mezza di adrenalina...all'uscita dalla sala ero quasi dalla loro parte!!! Bello rivedere la Roma anni 70/80...andate subito a vederlo!!!

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Ultima risposta 10/10/2005 12.25.33
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°°°MaRi  @  09/10/2005 20:15:46
   7 / 10
Cari Tutti, chi ha amato questo film ha un dovere morale: leggere il libro.
Se la trama è infatti molto spesso poco chiara o semplicistica, questo dovuto al fatto che il film sintetizza in due ore e un po', un' epopea di 600 pagine ben più sfaccettata e complessa. Ed ecco che spariscono alcuni personaggi chiave, che la storia viene riadattata e con essa anche i profili psicologici e "professionali" dei protagonisti e che il risultato è quello di un buon film ma che fa acqua da ahimè molte parti. Doveva essere una trilogia: Roberta doveva restare un'infermiera non tanto corretta e doveva comparire il Ranocchia ad aiutare Patrizia e Scialoja, doveva emergere il grande Nero, uno dei migliori amici del Freddo e personaggio di grande spessore che nel film sembra uno come gli altri... Doveva essere approfondita la vicenda di Bologna e di Moro, e Scialoja si doveva rappresentare come un poliziotto riflessivo, acuto ed intelligente, non come un nevrotico asstato di giustizia.
Ma non vi voglio rovinare tutto: c'è ancora tanto da scoprire, ed i tasselli mancanti del mosaico incompleto che è il film andranno a ricostruire un grande capolavoro.
Grande Rossi Stuart e Santamaria, ma anche il Libanese non scherza... peccato Patrizia.

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Ultima risposta 14/10/2005 22.28.08
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Fra11  @  08/10/2005 21:27:21
   10 / 10
Questo film è un capolavoro... Non c'è altro da dire. Speriamo che il cinema italiano continui così. Il mito Placido non crollerà mai!

P.S. Riportiamo la media alla percetuale che merita senza che qualche cretino amante di "Troppo belli" la rovini...

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Ultima risposta 14/10/2005 23.32.48
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tyler  @  08/10/2005 07:47:43
   8 / 10
Ma che bella scoperta questo film!
Premetto che il mio voto è sette e mezzo,perchè comunque un pò di piccole pecche la pellicola ce l'ha,però nel complesso direi che si tratta comunque di un ottimo spettacolo.
Cominciamo col dire che ho trovato veramente apprezzabile la regia di Michele Placido che personalmente non mi aveva mai colpito in nessun altro suo lavoro;dinamica,intelligente e così "moderna" nel suo stile...così come il montaggio e la fotografia,senza contare la suddivisione in capitoli in stile Pulp fiction o Kill Bill,che ho molto apprezzato.
Ottima l'interpretazione di tutto il cast se non vado errato rigorosamente italiano,anche se su tutti spicca e padroneggia la figura del "freddo",impersonato da uno stupefacente Kim Rossi Stuart.
Ho trovato più che soddisfacente anche la recitazione di Stefano Accorsi,anche se è incredibile che non ci sia film in cui lui non trombi con qualcuna(mi chiedo se non lo includa come clausola speciale in ogni suo contratto).Vista la qualità alquanto dubbia di molte e molte pellicole nostrane degli ultimi anni,questa merita sicuramente un plauso quanto meno per l'audacia dimostrata nel portare sul grande schermo un tema così scabroso e inquietante sotto tanti punti di vista e per il modo a parer mio brillante con cui riesce a trasmettere i propri contenuti.
Qualche appunto però lo devo fare,come da premessa....

SPOILER:
Ho trovato il film leggermente lungo e ricco di inquadrature a volte poco funzionali;su tutte quella prolungata sull'autista del taxi che avrebbe poi dovuto portare il freddo a Parigi,che a parer mio è fuorviante e induce a pensare che di li a poco il freddo verrà freddato(scusate la battuta di dubbio gusto),cosa che poi non accade affatto....
I salti temporali poco marcati e non facili da seguire...
La scena finale di loro che corrono sulla spiaggia con i poliziotti che li inseguono con le mani in testa per non perdere i cappelli,mi è sembrata in un certo senso un pochino grottesca e mi ha fatto venire in mente l'ispettore Zenigata che insegue Lupin...
Ed infine,è poco chiaro come mai il figlio di Venditti viene condannato all'ospedale psichiatrico perchè incapace di intendere e di volere(vi prego di schiarirmi le idee nel caso voi l'aveste capito).

Tutto questo a voler cercare il pelo nell'uovo,perchè nel complesso credo di poter affermare che si tratti comunque di uno dei migliori film italiani degli ultimi anni.

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Ultima risposta 10/10/2005 18.36.45
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Mancini78  @  07/10/2005 18:51:11
   7 / 10
Film veramente interessante, ho trovato molto bravi e veramente appropriati nel ruolo; grande Kim Rossi Stuart che recita in dialetto romano in un ruolo + avvincente dei soliti...., solo che a fine film (dati gli interpreti), nn riesco proprio a detestarli, anzi mi è quasi dispiaciuto che abbiano fatto tutti una brutta fine...
Da vedere.

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Ultima risposta 07/10/2005 21.01.52
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alesfaer  @  06/10/2005 23:57:40
   3 / 10
io lo sapevo, ma ci sn cascato. solita solfa. solita storia. e basta...... uff. trama copiata da nn so qnt film sempre uguale. voto 3 e nn 1 x 2 motivi.
1) farei 1 torto a troppo belli e al film di alberto tomba
2) non voto 2 xkè cmq stuart e santamaria sn bravi attori. 3 va bene invece.
nn capisco come faccia ad avere 1 media cosi' alta. è 1 furto

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Ultima risposta 11/10/2005 15.43.02
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beowulf  @  06/10/2005 23:30:58
   10 / 10
Capolavoro. Gli americani liberi si astengano dal vederlo.......

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Ultima risposta 06/10/2005 23.32.55
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AMERICANFREE  @  06/10/2005 19:24:43
   4 / 10
la cosa che mi dispiace e' di aver buttato i soldi per il biglietto film monotono........scadente

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Ultima risposta 08/10/2005 10.44.28
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  06/10/2005 01:42:25
   8 / 10
Dopo anni immemorabili, un noir italiano (degno) torna a calcare le sale cinematografiche nostrane. Michele Placido (regista ed autore di un orribile cameo) firma un'opera grigia, d'altri tempi, senza lasciare quasi mai spazio al sensazionalismo ed al sentimentalismo. La banda della Magliana viene ricostruita in maniera fredda, anche se spesso, forse ciò dovuto al passato del regista, sembra quasi di assistere ad una "Piovra" del XXI secolo più che ad un poliziesco aggiornato al duemila (per intenderci siamo più vicini a "Il Boss" che a "La mala ordina", tanto per fare un paragone con l'ancora inarrivabile Fernando di Leo).
Note positive: straordinari interpreti (tutti bravissimi, ma certi attori da dove saltano fuori?), su tutti un applauso a scena aperta per Rossi Stuart e Santamaria, ed una fotografia livida che fa veramente quello che può ed oltre (certe scene di inseguimenti ad esempio proponibili un trentennio fa, oggi in Italia sarebbero impensabili).

Note negative per cui il voto non supera a mio giudizio il già ragguardevole 8 (cioè di film magnifico): la stessa prima lodata fotografia a volte appare troppo compiaciuta; la lunghezza del film (c'è davvero una mezzora di troppo); e,soprattutto, i riferimenti alla storia: anche se necessari, vista la banda a cui si faceva riferimento, hanno tolto quell'alone di mito che avrebbe veramente potuto far diventare "Romanzo Criminale" un autentico capolavoro. Accorsi, in una parte a mio avviso sbagliata, se la cava con mestiere, ma tutti i componenti della banda, ripeto, gli rubano la scena. Imperdibile per chi ama il film di genere.

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Ultima risposta 08/10/2005 19.11.40
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  05/10/2005 02:38:09
   8 / 10
Quel nome, Freddo, che sembra camuffare l'alleanza, che costringe i tuoi occhi ad osservare un criminale mentre recidivamente tenta di non essere cio' che è, la bestia che si placa davanti alla purezza di una donna ingenuamente innamorata dell'arte e dell'amore, Madre spirituale e Amante ferita (ma leale). Quel nome, Freddo, scelto non a caso, che esprime realmente una lacerante frustazione, un brivido profondo, null'altro che il desolante autocontrollo del Male... Rossi Stuart è il fulcro della vicenda, e nondimeno il personaggio piu' "romanzato" insieme al viscido commissario Sciajola di Accorsi (finalmente un'interpretazione misurata e rigorosa), probabilmente fin troppo ammiccante nel suo scabroso doppiogiochismo (ricorda vagamente il poliziotto di In the cut)...
"Romanzo criminale" - addattamento del celebre e vendutissimo libro ononimo - è un'autentica ventata di freschezza in un panorama generalmente stanco come quello del cinema italiano. Tanto si è detto a Placido come autore, e quanto poco si è rinosciuto il coraggio anche quando si è lanciato in operazioni ambiziose e irrisolte che magari un giorno verranno sicuramente rivalutate ("pummaro'", "ovunque sei"). Conosco gente che dopo il delirante "un viaggio chiamato amore" avrebbe volentieri inseguito la filmografia intera di Zeffirelli pur di non incappare in un'altro suo film. Errore clamoroso, anzi guai a perdersi un solo fotogramma di quest'ultima sua opera. Placido tributa omaggi al cinema di Scorsese e Coppola (indimenticabile l'agguato di Freddo all'ex-amico dopo un perdono impossibile), a Fernando di Leo e alla migliore letteratura italiana,da Scerbanenco (caro il ricordo del buon vecchio Duca Laurenti cdi cui Accorsi è la caricatura vile e corrotta) a Cassola (dice niente "la ragazza di Bube"?).
Come tutti i film di un certo peso artistico e sociale, anche questo è imperfetto, con qualche sbavatura di troppo (fin troppo vaga la cospirazione tra servizi segreti deviati e attentato al Papa) e, forse, un'ambigua dose di romanticismo che rimanda ai posteri l'agiografia cinematografica di un fronte del crimine comunque efferato e violento come quello della banda della Magliana. L'incipit tardo-romantico del film piacerà sicuramente molto a un immenso cultore come Tarantino.
Ma, al di là di tutto, ci resta un film che non solo racconta lo squallore di una parte della nostra storia contemporanea, ma OSA finalmente rivelare la tesi che tutti conoscono e fingono di ignorare, ovvero il massiccio predominio dei servizi segreti sui malaffari di Stato e (guardacaso) di Crimine.
"I politici fanno questo? I politici fanno di peggio"
In una Roma splendidamente fotografata dall'eccellente Luca Bigazzi, quest'opera molto Pasoliniana nello stile e nella lugubre decadenza dei suoi personaggi (ci sono moltissime affinità con "La notte brava" per es.) ha il merito di consegnare ai posteri il germe della corruzione su cui spicca la figura allampanata e canuta di un ripugnante, efficacissimo Gianmarco Tognazzi. Quella frase, "io lavoro per lo Stato", sortisce davvero l'effetto amarissimo di aver tracciato le basi di una Repubblica condannata al peggio di se stessa.
C'è davvero da augurarsi che il cinema italiano rinsavisca presto, grazie a opere come queste, o perchè no? a documentari eversivi e graffianti come "W Zapatero".
Anzi a ben pensarci, non è tanto questione di qualità, ma di verità che si parla, la nostra ancora di salvezza.
Nondimeno, sarà triste constatare quanto purtroppo per i molti difensore del proprio delirio, questo film non sortirà alcun effetto, anzi ne proveranno fastidio, e l'irritazione non è altro che la dimostrazione tangibile di un'obiettivo concreto portato a termine nel migliore dei modi.
E' ammirevole la capacità di Placido di ricavare da alcuni fra i migliori attori italiani il meglio di se stessi, finalmente consapevoli della propria autonomia rispetto allo script: coinvolti cioe' unicamente da se stessi, o dalla propria costruzione dei personaggi. Placido talvolta sembra distaccarsene quasi a voler plasmare l'equilibrio e lasciare che ognuno esprima emotivamente i personaggi, dal sempre piu' eccelso Claudio Santamaria ("dandi") all'altrettanto nobile aderenza di Pierfrancesco Favino nei panni (e nella disperazione anarchica) del Libanese. Le immagini di repertorio seguono la linea del film di Giordana "la meglio gioventu'", ma stavolta qualcosa cambia, la linea di demarcazione è effimera, specialmente quando non diventa la celebrazione un po' qualunquista di riti e fatti di cronaca, e l'immagine di Aldo Moro massacrato a via Fani suscita ancor oggi uno spaventoso conflitto empatico-nazionale, secondo forse solo a kennedy ucciso a Dallas circa 15 anni prima. E apparentemente "freddo" è lo stile del film, con la mdp che sancisce ogni evento nella dimensione dove la carne è morte lacerante e l'umanità ha anch'essa la forma "astratta e laica" della sua condanna. I corpi diventano labili sopravvivenze, e si lasciano corrodere dal sangue infetto, dall'abbraccio mortale di un amico, trafiggere da un coltello, o logorarsi, come Libero, in una piazza di Trastevere. C'è tutto il segno di una rinuncia che pur tra incongruenze e sbavature ci mette davanti al ventre lacerato di questa nazione, nonostante qualche critico abbia superficialmente espresso una riserva sull'incapacità dell'autore di indicare le ragioni del branco, sulla sua esteriorità tutta tesa ad elevare la violenza al rango del romanticismo di genere. Puo' darsi: da parte mia reclamo le ragioni per cui questa amata Repubblica continua a tradire il suo popolo e a rigirare lo specchio per non vedere l'orrida immagine che la deprime, l'omissione di tutta quella scomoda verità che tutti conoscono e nessuno, tranne in questi rari casi, ha la forza e il coraggio di raccontare

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Ultima risposta 15/10/2006 19.15.54
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  05/10/2005 01:13:09
   8 / 10
Incominciamo col dire che la sceneggiatura è scritta -oltre che dall'autore dell'omonimo romanzo- da Rulli e Petraglia che, per chi non lo sapesse, sono i migliori sceneggiatori italiani attualmente sulla piazza. Basti dire che la sceneggiatura de 'La meglio gioventù' è loro, così come sono loro i migliori capitoli del successo televisivo di sempre: 'La Piovra'. Il loro tocco inconfondibile si sente e si vede in un film che riesce a riabilitare il Placido del fallimentare 'Ovunque sei'. Qua il regista ha il merito di dirigere sapientemente i migliori giovani attori presenti sulla piazza italiana. Il cast in effetti è dei più ricchi possibili e tutti gli attori danno il meglio di sè, procurando lustro al nostro cinema agonizzante da anni. Inutile citarli tutti ma non ve ne è uno fuori parte (compreso l'obeso 'Patata') e l'interpretazione di Rossi Stuart è veramente superlativa. Per la cronaca ad interpretare il vecchio piduista è stato chiamato uno dei migliori attori teatrali che, a volte, vezzosamente, si presta al cinema : Carlo Cecchi.
Insieme alla sua, una menzione pure ad un irriconoscibile e viscido Tognazzi.
Sono veramente tanti e non è il caso di elencarli tutti, dal solito strepitoso Favino ad un Accorsi, in parte come non mai, nel ruolo di un Colombo di casa nostra (ma non vi ricorda il Manfredi di 'Cafe express'?).
Il film non è privo di sbavature -ampiamente sottolineate dai colleghi che mi hanno preceduto- ma sono inezie in un film di ampio respiro, epico e corale

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Ultima risposta 11/10/2005 09.28.06
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123roy  @  03/10/2005 19:37:49
   8 / 10
Ma che bravi gli italiani!! Un applauso per noi!!! Altro che Scorsese, Coppola e compagnia bella, venite a cinecittà a vedere come si fa il cinema!!! Ok basta cazza.te... Questo film è stato veramente una bella sorpresa, non è il solito pappone cultural-sentimentale che le produzioni nostrane ci rifilano spesso e volentieri (infatti c'è di mezzo la Warner :), ma questo ti appassiona fino alla fine e non ti stanca mai pure se dura proprio un botto... Grandi personaggi, quasi tutti molto caratteristici e ben delineati (Dandi in verità era l'unico che negli anni 70 aveva il look anni 70, gli altri sembravano presi x strada mentre andavano a fare la spesa...). Ma stefano accorsi in ogni film deve fare l'arrapato senza speranza? Qualsiasi parte fa deve pensare a scopare.. mah... Poi c'è tognazzi che è sempre più brutto... Cmq il film è proprio bello, altro che quelle minchiate di film tipo Scarface, Quei bravi ragazzi, il Padrino, ecc... :)

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Edo  @  03/10/2005 18:53:23
   8 / 10
Il rilancio dello starsistem italiano, nel termine che quando la regia ha manico e la storia è ben scritta, anche in Italia ci sono volti che spaccano lo schermo.,
Bravi e tutti e, a parte due scene un pochino deboli (la prima del confronto fra il commissario e la donna/prostituta di Dandi, e un altra sempra fra loro due... si vede che sono stati misclati male, capita).
Bravo PLacido (cattiva la scelta di un suo Primo Piano: mai introdurre un personaggio quando non lo si è mai visto e non lo si vedrà mai più, la scelta di soffermarsi sul suo dolore non da pathos, e sembra il francobollo attaccato per fare l'hitckokkata).
La fotografia anche non mi ha convinto del tutto, troppo contrastata e poco desaturata (era forse meglio un super 16mm), ma sono solo mie pippe mentali
Grande film (e grande budget, a dimostrare appunto che non è colpa del cinema italiano brutto, è colpa che ifilm in Italia si fanno sempre con budget non all' altezza della storia (anche se ci sono si molte storie del cavolo): ci vogliono più investimenti nei film, pensate alla miseria dei 700 mila euro chepassa il ministero alle opere prime e seconde... che ci fai coi costi del cinema... cioè, okkay, ci sono idee che con quel budget possono far uscire miracoli, ma è che di quelle idee ce ne sono così poche...
Comunque, gran bel flm, finalmente un film italiano che vedi il trailer e dici: non vedo l' orache esca

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KANE  @  03/10/2005 01:35:03
   9 / 10
ottimo film!! finalmente un film italiano che non parli di una famiglia allo sbando, un adolescente incompreso, o un rapporto in crisi!!
bravo placido!! grande pellicola, dal commissario cattaneo che ci mette molto dei mafia-movie, tipo pizza connection o la piovra!!
il film è un polizziesco, un gangster-movie, un film drammatico, di denuncia tipo documentario alla lucarelli!!
è fatto veramente bene, non mi aspettavo un Filmone di più di due ore, mai noioso, moderno nel ritmo della regia e ottimamente recitato!!
si, la recitazione è veramente ad altissimi livelli, in particolare i tre: libano, dandi, e soprattutto Kim rossi stuart, nei panni del freddo!!
buona anche la prova di accorsi che finalmente riesce, anche se ad intermittenza, ad dare una buona prova di recitazione!!
insomma un film italiano che non ha niente da invidiare all'attuale cinematografia di film " d'azione" o simili, in più c'è da dire che i risvolti sociali che ne escono sono proprii di chi va alla scoperta di scheletri negli armadi, e devo dire che in italia dai 60-70-80 di scheletri ce ne sono stati molti.
un film a tutto tondo, sia come valori "tecnici" che come messaggio, un film che mi ha fatto dire di cuore:
finalmente un gran bel film dopo anni( almeno 5) di film tutti uguali!!
BRAVO PLACIDO E BRAVI TUTTI GLI ATTORI!!

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Ultima risposta 03/10/2005 23.12.24
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Massacratore  @  02/10/2005 23:14:38
   10 / 10
Ho amato il libro ed ero molto scettico sul film, anche perchè diciamolo: Kim Rossi Stuart non può fare il Freddo... e invece è un grande. Sono un po' spiaciuto per i commenti negativi del Manifesto, che ho trovato assolutamente fuori luogo.

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Ultima risposta 05/10/2005 15.02.18
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Cuba  @  02/10/2005 14:37:30
   9 / 10
Non era facile portare al cinema le oltre 600 pagine del libro di De Cataldo...riassumere in poco più di due ore l'epopea della ormai storica banda della Magliana deve essere stata un impresa difficile e pericolosa per sceneggiatori e regista... il risultato mi è parso eccellente, complice anche l'ottima fotografia di bigazzi e la scelta azzeccata del cast a parte il Bufalo che nel libro aveva una parte molto più importante e nel mio immaginario era totalmente diverso da quello che ho visto al cinema. Un appunto che posso fare e mi sembra doveroso fare riguarda il fatto che rispetto al libro non mi è sembrato di vedere quella rabbia e cattiveria che contraddistingueva una banda spietata e sanguinaria...alla fine si parteggia troppo per IL FREDDO O IL DANDI...ma qui siamo di fronte a storia vera con assassini veri e morti che ancora cercano giustizia...ecco questa cosa mi ha lasciato un po' perplesso...Romanzo criminale non è Scarface o altre storie inventate di delinquenti...Romanzo criminale è un pezzo nero e rosso sangue neanche poi così lontano nel tempo.

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Ultima risposta 07/10/2005 12.50.37
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norah  @  02/10/2005 13:47:21
   8 / 10
Dopo il grande flop Ovunque sei,Placido ci riprova: della serie o la va o la spacca,e allora che fa? Prende i maggiori attori di grido italiani e ce li ripropone in una sorta di rivisitazione glamour della banda della magliana.
In un primo momento la scelta degli attori può sembrare atipica,se non decisamente paracula o ridicola( Rossi stuart con quel faccino pulitino)e invece devo dire(con grandissimo stupore)che questa volta quasi tutti si sono dimostrati all’altezza: in particolare un brillante Pierfranceso Favino,davvero azzeccato nella parte,un Kim Rossi Stuart dalle mille sfaccettature ,che riesce ad essere credibile e diamo a Cesare quel che è di Cesare anche Santamaria(attoruncolo anonimo monoespressivo)fa la sua figura,spiccando nella parte de “Il Dandi”.
In fine, udite udite un Accorsi (per quanto scarso) una volta tanto rimane in disparte,riuscendo miracolosamente a non infastidire la platea col suo sguardo imbalsamato.
Insomma dopo anni e anni di abbandoni,disastri familiari e adolescenti sull’orlo di una crisi di nervi,finalmente qualcosa di diverso;poi ovviamente la storiella d’amore per compiacere il grande pubblico bisognava inserirla per forza,ma tant’é…
Colonna sonora un tantino banale ,si poteva cercare di meglio.
Sfiziosa la sequenza dell’omicidio a Trinità dei Monti.
Un otto d’incoraggiamento.


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