Rocky Balboa vivacchia a Filadelfia, riscuotendo i crediti di un usuraio italo-americano e vincendo qualche piccolo incontro come pugile dilettante. Con l'aiuto di un saggio allenatore accetta per amore di Adriana e per una borsa di 150000 dollari la sfida del nero Apollo Creed, campione dei pesi massimi, proponendosi non di vincere, ma di arrivare alla 15a ripresa.
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Va bhè,parlare di "Rocky" di John J.Avildsen significa parlare di una leggenda,di un pugile mai esistito che viene ricordato come se fosse stato reale...non vi pare?...Rocky Balboa è un personaggio che ha segnato 5 o 6 generazioni differenti e che tutt'ora rimane nella fantasia umana con grandissimo vigore e affetto. Il successo di Rocky fu riscosso per molteplici fattori ma molto probabilmente la cosa che colpì di più di questa pellicola era l'immedisimazione che riusciva a trasmettere;parliamo di un uomo che viveva una vita difficile in povertà e solitudine che improvvisamente si ritrovò a vivere un sogno,a poter sfruttare un oppurtunità,esattamente come vorremmo che succedesse a noi;l'umanità e l'umiltà di Rocky sono state il suo vero successo..tutto ruota intorno alla sua vita frastagliata e difficile..quell'incontro con Apollo Creed non era solo un incontro di pugilato ma una prova di resistenza,un confronto di Rocky con se stesso,per la prima volta nella sua vita poteva mostrare il suo valore;non voleva vincere,voleva solo arrivare fino alla fine...la fine di un incontro che rispecchiava la sua intera esistenza.....nel 1976 l'incontro di questo ragazzotto di Filadelfia è stato un messaggio di speranza. Sylvester Stallone era partito dalla sua rampa di lancio e nacque un autentico mito... Bellissimo..